giovedì 30 gennaio 2014

13 - Il Cuore di Maria è il roveto ardente

Cor Mariae, Cor Jesu, 
INTERCEDE PRO NOBIS

13 - Il Cuore di Maria è il roveto ardente

Maria monte e terra santa. 
- Gersone, parlando del cuor di Maria, afferma ch'esso è:
raffigurato dal roveto ardente visto da Mosè sul monte Horeb. «Altare Cordis 
(Mariae) in quo semper ignis ardebat holocausti. Fuit enim rubus ardens 
incombustus».

Il monte del roveto è chiamato «Mons Dei» montagna di Dio. (Es 3, 1): 
«Locus in quo stas, terra sancta est» (Ibid., 5), «il luogo ove sei è una terra 
santa».

Qui dunque è indicata la SS. Vergine vera montagna di Dio, monte di santità,
montagna predetta da Isaia, posta sulla sommità di tutte le altre montagne: 
«Mons in vertice montium» (Is 2, 2) che ne sono le fondamenta: «Fondamenta 
ejus in montibus sanctis» (Sal 86, 1) perché Dio l'ha elevata in dignità, in 
santità, in potenza al di sopra dei più grandi Santi.

Piccolezza del roveto e umiltà di Maria.
- Non dobbiamo disprezzare questo roveto,
perché Dio, a differenza dei cedri del Libano, l'ha scelta per manifestare lo 
splendore della sua gloria. Il motivo? «Excelsus Dominus et humilia respicit, 
et alta a longe cognoscit» (Sal 137, 6). -  «Il Signore quantunque altissimo e 
infinitamente al di sopra di tutto e di tutti, si compiace riguardare da vicino 
con uno sguardo benigno ed amorevole le cose piccole e
basse: Egli non conosce che da lontano le cose grandi ed alte, come se 
le sdegnasse e le disprezzasse».

Ecco perché ha riguardato l'umiltà della sua serva; Respexit humilitatem ancillae 
suae: di Colei che nel proprio cuore si riteneva l'ultima delle creature; e fu fatta 
la prima, perché, quantunque fosse veramente prima, Ella si riteneva ultima.
La piccolezza del misterioso roveto rappresenta appunto la sua grande umiltà.

Il roveto ardeva e non si consumava.
- Come Dio è disceso dal cielo nel roveto d'Horeb per parlare «in flamma ignis» 
a Mosè, «dal centro del roveto», «de corde rubi» e dichiarargli che lo voleva 
compagno nel liberare i suoi figli dalla schiavitù di Faraone, così
il Figlio di Dio, dal seno del Padre, nell'eccesso del suo amore è disceso nel 
Cuore della Madre sua, ardente d'amore verso Dio e infiammato di carità 
verso gli uomini, per operare la nostra redenzione e associarselo nella grande impresa.

Dio è stato nel roveto pochissimo tempo, ma è sempre stato e sempre starà 
nel cuore di Maria. «Deus in medio ejus, non commovebitur» (Sal 45, 8) - o 
secondo altra versione - «Deus in intimo ejus, non amovebitur». Dio è nel più 
intimo di tale cuore e non ne uscirà mai.

Resta a considerare la parola di Mosè: «Vadam et videbo visionem hanc magnam, 
quare non comburatur rubus» (Es 3, 3). Andrò e vedrò coi miei occhi di che cosa 
si tratta e perché questo roveto arde e non s'incenerisce: «Videbat quod arderet, 
et non combureretur».

Prodigio grande questo; e pur pallida figura di un miracolo più grande ancora,
verificatosi nel Cuore di Maria. Mentre Ella era su questa terra, il suo cuore era 
così ardente d'amore di Dio, che le fiamme del sacro fuoco avrebbero ben presto 
consumata la sua vita corporea, se Dio non l'avesse conservata miracolosamente, 
più e meglio che non i tre fanciulli nella fornace di Babilonia.

Cor Jesu, Cor Mariae, 
miserere nobis


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