venerdì 10 gennaio 2014

VIENI SPIRITO SANTO, VIENI PER MEZZO DELLA POTENTE INTERCESSIONE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, TUA SPOSA AMATISSIMA!


Maria e lo Spirito Santo - 
LO SPIRITO SANTO FONTE DI VERITÀ E DI UNITÀ DOTTRINALE NELLA CHIESA CATTOLICA

La Chiesa cattolica è nata nel segno dello Spirito Santo; si è affermata nel mondo sotto l'azione, spesso visibile, dello Spirito Santo, e ancora oggi continua ad assolvere il suo compito e il suo programma di salvezza tra gli uomini,

soffre, combatte e prega
e le sue tende spiega
dall'uno all'altro mar
(MANZONI)

sotto l'azione, non più visibile ma non per questo meno reale e meno efficiente, dello stesso Spirito Santo.

Leone XIII ha definito lo Spirito Santo « anima della Chiesa ». Egli è perciò nella Chiesa quello che è l'anima nell'organismo umano, sorgente di vita e di attività. Ogni attività o servizio dei membri della Chiesa, incominciando dalla suprema partecipazione della Vergine Santissima all'opera della Chiesa, è vivificata dallo Spirito Santo, come il corpo in tutte le sue attività è vivificato dall'anima.


Lo Spirito Santo, come terza Persona della Santissima Trinità, e la sua azione delicatissima e segretissima nelle anime singole e nella Chiesa, non sono mai state oggetto di scienza da parte del grande pubblico dei credenti, anzi la devozione allo Spirito Santo non è stata mai una devozione popolare e di massa. 

Lo Spirito Santo, « Spirito di Gesù », « Dono del Dio altissimo », « Dito della destra del Padre », « Fonte della vita », «fuoco purificatore », « Carità ardente », « Dolce ospite dell'anima », « Dolce refrigerio », « Spirito di verità », « Consolatore-Paraclito », « Padre dei poveri »... è rimasto in passato e rimane ancora al presente « il Grande Sconosciuto ». Né si dica che oggi, parlandone e scrivendone di più in relazione a certi recenti movimenti di massa, se ne sappia effettivamente di più di quanto ne sapevano i nostri padri. Lo Spirito Santo rimane sempre un mistero sia nella sua Persona trinitaria sia nella sua azione: mistero che noi dobbiamo credere ed amare senza indagarlo, che noi crediamo ed amiamo con grande venerazione e con grande gioia.

Gesù promette più volte di dare e comunicare il suo Spirito al mondo e lo presenta con diversi nomi: Paraclito, avvocato, consolatore; Colui che prende su di sé, assume di nuovo e porta a termine l'opera redentrice di Gesù. Ma c'è nel Vangelo l'accentuazione ripetuta di un titolo particolare dello Spirito Santo per cui la sua missione e la sua presenza nella Chiesa è urgentissima e insostituibile: Egli è Colui che conserva intatta, insegna, spiega e conferma la Parola, la verità della Parola: « Io pregherò il Padre che vi darà un altro Consolatore... lo Spirito di verità... egli vi insegnerà ogni cosa e vi farà ricordare tutto quello che io vi ho detto » (Gv. cap. 14); « È meglio per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado non verrà a voi il Consolatore... Quando sarà venuto lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà verso tutta la verità... vi farà conoscere l'avvenire » (ivi, cap. 16).

Se tutti i titoli dello Spirito Santo, e tutti gli aspetti nei quali egli si presenta sono essenziali alla Chiesa, quest'ultimo come « Spirito di verità » ci interessa più da vicino in quanto ci fa vedere che l'insegnamento della Chiesa cattolica, e quindi la fede che ne deriva, non sono affidati all'intelligenza e alla capacità dell'uomo, ma sono continuamente tenuti sotto controllo dallo Spirito Santo.


È lo Spirito che conserva nella Chiesa quell'unitas che ne forma il distintivo più appariscente e la struttura più forte, pur nei diversi aspetti di tempo, di luogo e di espressione che sono sempre esistiti e sempre esisteranno in essa: un monolito dalle diverse facce, tenuto unito da una corrente interiore che è luce e calore insieme, che è principio ed elemento di vita, « lo Spirito Santo... Signore e vivificante, che dal Padre e dal Figlio procede ».

Unità che è frutto della preghiera di Gesù e dell'azione dello Spirito di Gesù: « La sola Chiesa di Pietro sempre fu ferma nella sua fede; e mentre da altre parti o non vi è affatto la fede, o essa è mescolata a molti errori, la Chiesa di Pietro invece è vigorosa nella fede ed è libera dagli errori. Non c'è da meravigliarsi di questo, poiché il Signore disse a Pietro: « Io ho pregato per te perché non venga meno la tua fede » (Thom. Aquin., In Symb. Apost. Expositio, 9).

Ma unità, non molteplicità; varietà, non contraddizione; pluralismo, non pluralità o approssimazione ambigua (pluralismo, parola di cui non sappiamo ancora la definizione esatta); quell'unità che entusiasmava Paolo, Cipriano, Ambrogio, Agostino; quell'unità che la Chiesa proclama e canta a voce spiegata: « Credo... la Chiesa una, santa... »

Oggi si deve insistere maggiormente su questa Ecclesiam unam perché vi si trova un'ulteriore prova dell'eccezionaiità della Chiesa. La Chiesa, che è anche umana perché formata anche da uomini, è qualche cos'altro. Oggi troppo spesso e troppo volentieri, da nemici e da amici, dal di fuori e dal di dentro, si sottolinea di preferenza l'aspetto umano, perciò discutibile, o imperfetto, o lacunoso, o errato, o correggibile della Chiesa di Dio, e non si da il giusto peso a questa unitas che si mantiene inalterata e immacolata nel parossismo di mille vicissitudini e tra mille tentazioni di continui cambiamenti e di continui aggiornamenti.



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