martedì 7 gennaio 2014

Tu prova a recità ‘n’ Ave Maria.




Quand’ero ragazzino, mamma mia 
me diceva: “Ricordati fijolo, 
quando te senti veramente solo 
tu prova a recità ‘n’ Ave Maria. 
L’anima tua da sola spicca er volo 
e se solleva, come pe’ maggìa”. 

Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; 
da un pezzo s’è addormita la vecchietta, 
ma quer consijo nun l’ho mai scordato. 
Come me sento veramente solo 
io prego la Madonna benedetta 
e l’anima da sola pija er volo! 

Tre sono i grandi poeti romaneschi, Belli, Pascarella e Carlo Alberto 
Salustri in arte Trilussa. Anagramma del suo cognome, pubblica la 
sua prima opera giovanissimo nel 1889 “le stelle di Roma”. Aveva 
collaborato in precedenza con il giornale “Rugantino”. Avrà altre 
collaborazioni a vari giornali, quali “Don Chisciotte”, il “Capitan 
Fracassa” e il “Il Messaggero”. Attraversa con la sua vita 50 anni di 
storia Italiana e romana, arrivando al termine della sua ad essere 
nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Luigi 
Einaudi il 1° dicembre 1950, morirà il 21 dicembre 1950. 

Giovanni Paolo I nell’udienza del mercoledì 13 settembre 1978, cita una 
poesia di Trilussa, per parlare della Fede Cristiana dal punto di vista 
teologico. 

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