venerdì 3 gennaio 2014

Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona di cui lo cinse sua madre nel giorno delle sue nozze, giorno di letizia del suo cuore.


Domani 4 gennaio 2014 è il primo sabato del mese. Rinnovando la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria approfondiamo la missione di Maria in relazione al suo Divin Figlio.


TRIPLICE CORONA CONFERITA DA MARIA A GESÙ NELL'INCARNAZIONE

Quel passo dei Cantici in cui si invitano le figlie di Sion a uscire per vedere il re Salomone coronato col diadema che gli aveva dato sua madre nel giorno delle sue nozze, nel giorno della sua gioia (Cant. 3, 11), è generalmente applicato a Maria, la quale nel giorno delle nozze del Verbo eterno con l'umanità, cioè nell'Incarnazione, ha conferito a Gesù non un solo diadema, ma tre splendide corone che non potevano mancare all'Uomo-Dio perché potesse assolvere la sua missione di salvezza in mezzo agli uomini.

Partendo dal basso in alto queste tre corone si presentano così:

a) La corona della vita terrena e umana, la quale, perché unita al Verbo divino, diventa teandrica, cioè umana-divina. La Vergine ha cooperato attivamente al mistero dell'Incarnazione, dice S. Giovanni Damasceno con altri teologi, e sarebbe un errore limitare il suo intervento a una parte meramente passiva nell'attuazione del grande mistero.

b) Corona della vita gloriosa, cioè della visione beatifica di cui Gesù come Uomo-Dio godè fin dal primo giorno della sua vita terrena fino alla fine senza nessuna interruzione. Questa vita gloriosa non potè certamente essere conferita da Maria direttamente, perché la visione beatifica la può dare soltanto Dio, ma indirettamente, in quanto aveva già dato a Gesù precedentemente la vita teandrica: la seconda vita è la conseguenza della prima, e avendo Maria dato la prima, in base al principio filosofico che dice: Chi da l'essere da anche tutto ciò che deriva dall'essere, si deve ritenere autrice anche della seconda.

c) Corona della vita soprannaturale estesa a tutti i membri del corpo mistico, ai quali Gesù come Capo conferisce e comunica la sua grazia. Egli è infatti diventato il capo di tutti gli uomini, il nuovo Adamo, la fonte di tutta la loro santità e vita soprannaturale in forza della sua Incarnazione, avvenuta per mezzo e con la collaborazione di Maria. Come Figlio di Dio e figlio di Maria Gesù ha meritato tutte le grazie che Dio ha creato dall'eternità e tutta la santità che Dio ha mai conferito a una sua creatura, non solo come dono personale che terminasse in lui, ma anche come dono di Capo col potere di trasmetterlo a tutte le membra, a tutti gli uomini. 
Come Adamo, capo terreno dell'umanità, ha trasmesso ai discendenti la sua colpa e le conseguenze della colpa, così Gesù, Capo celeste e mistico dell'umanità redenta, trasmette a noi la sua grazia e i frutti della sua santità. 
(LALLEMANT, 305).
Sii la nostra Mediatrice presso Dio e intercedi per me 
* perché siano cancellati i miei peccati.

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