giovedì 11 aprile 2013

«Santa Vergine, Madre mia, mi get­to ai tuoi piedi; ho molto peccato, ma ti cerco, Madre amata. Cerco anche Gesù; ma tu ti nascondi, come pure Gesù. O Madre mia, abbi pietà di questo piccolo nulla!



L'indomani una celeste apparizione venne a visitarla sotto la forma di Madre Elia. Ecco come lo si seppe.

Vedendo entrare la suora infermiera nella sua cella, la novizia disse tutta con­tenta «Madre Elia è uscita or ora»; e, mostrandole un lavoro ad ago, aggiunse «Ma­dre Elia ha fatto questo cucito per insegnarmi a lavorare bene». L'infermiera si af­frettò ad informare Madre Elia di ciò che aveva appreso; questa si recò dalla novizia per conoscere la verità sul fatto, visto che lei non aveva visitato suor Maria quel giorno. La pregò, senza altro preambolo, di ripeterle ciò che aveva detto. La mala­ta, sorpresa, credette che la sua maestra l'interrogasse così per provarla; le rispose ingenuamente che non se ne ricordava più. Ebbene, riprese Madre Elia, facciamo una preghiera al tuo angelo custode, affinché ti ottenga di ricordartelo. 

Finita la preghiera, la novizia le disse: «Quando è venuta questa mattina, le ho comunicato le mie impressioni sulla comunione. Ma perché ridirle adesso?» Per farti praticare l'obbedienza, rispose Madre Elia. «Ebbene, riprese subito suor Maria, avevo visto, dopo la comunione, una bambina come me, vestita come me e che mi rassomiglia­va perfettamente; era solo molto più piccola di me. Gesù la teneva nelle sue brac­cia, sembrava la amasse molto. Ero gelosa di questa bambina e ho detto a Gesù: questa piccola è felice, tu l'ami tanto! Sì, io l'amo, mi ha risposto Gesù, vedi come la tengo nelle mie braccia, ma lei non lo sa. Ed io ho detto a Gesù: ma ella è nelle tue braccia! Ah! se fossi al suo posto, ti assicuro che lo sentirei e quanto sarei feli­ce. O piccola, prega per me che non sono che peccato. Tu sei pura, ed io non sono che letame. Questa piccola non mi vedeva. Non guardava che Gesù, e anche Gesù la guardava sempre. La sua vista mi diede tuttavia un po' di speranza. Osai dire a Gesù: o Gesù, tu sei venuto per i peccatori. Io non sarò mai come questa piccola ma infine voglio sperare. Le ho detto tutto ciò questa mattina, Madre mia, e lei ha pianto perché mi ama; anch'io sentivo che lei mi ama; era più amabile di adesso. Usciva da "lei" un profumo che arrecava la grazia nella mia anima. Perché non pos­so sentire, in questo momento, questa stessa grazia? Mi ha detto piangendo: abbi fiducia, bambina mia; la Vergine santa ti ama, è con te; ti guarda, ma tu non la ve­di; sii molto obbediente. Mi ha dato speranza, conto sulla misericordia di Dio così buono, così amabile! Chi è come Dio?».


La notte, diceva con una voce commovente: «Santa Vergine, Madre mia, mi get­to ai tuoi piedi; ho molto peccato, ma ti cerco, Madre amata. Cerco anche Gesù; ma tu ti nascondi, come pure Gesù. O Madre mia, abbi pietà di questo piccolo nulla! O Gesù, perdonami; non voglio più offenderti, abbi pietà di questa povera orfana! Tu non sei venuto per niente sulla terra, non sei venuto per i giusti; sei venuto per salvare i peccatori! lo non ho più Gesù; sono un piccolo nulla abbandonato. Dio mio, Dio mio, misericordia! Tu sei infinitamente buono, spero in te!».


Sit nomen Domini benedictum!

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