mercoledì 17 aprile 2013

Mariae nomen longe melius quam divitiae, quia melius angustiam relevat (De laud. Virg., c. 2).




- O dulcis Virgo Maria


§ unico. - Quanto sia dolce in vita ed in morte il nome di Maria. 

Il gran nome di Maria, che fu dato alla divina Madre, non fu già ritrovato in terra, né inventato dalla mente o dall'arbitrio degli uomini, come succede in tutti gli altri nomi che s'impongono; ma egli scese dal cielo e fu imposto per divina ordinazione, come attestano S. Girolamo (Lib. de Nat. Mar.),1 S. Epifanio (Or. de Praes. Deip.),2 S. Antonino (P. I, Hist., tit. 4, c. 6)3 ed altri. 

De thesauro Divinitatis Mariae nomen evolvitur, parla Riccardo di S. Lorenzo (De laud. Virg., pag. 14).4 Dal tesoro della divinità, o Maria, uscì il vostro eccelso ed ammirabil nome; poiché tutta la SS. Trinità, segue a dire lo stesso autore, diede a voi un tal nome, superiore ad ogni nome dopo il nome del vostro Figliuolo, e l'arricchì di tanta maestà e potenza, che al proferirsi il vostro nome volle che per riverenza tutti prostrati lo venerassero, il cielo, la terra e l'inferno: Dedit tibi, Maria, tota Trinitas nomen post nomen Filii tui supra omne nomen; ut in nomine tuo omne genuflectatur caelestium, terrestrium et infernorum (De laud. Virg., l. 1, c. 2).

Ma tra gli altri pregi che 'l Signore ha dati al nome di Maria, vediamo ora quanto l'ha fatto dolce a' servi di questa santissima Signora, così in vita come in morte. E per prima parlando del tempo della vita, diceva il santo anacoreta Onorio che 'l nome di Maria è pieno d'ogni dolcezza divina: Hoc nomen Mariae plenum est omni dulcedine ac suavitate divina.

In modo che il glorioso S. Antonio da Padova riconosceva nel nome di Maria le stesse dolcezze che S. Bernardo considerava nel nome di Gesù: Nomen Iesu, diceva questi, Nomen Mariae, ripigliava l'altro, iubilus in corde, mel in ore, in aure melos:7 Il nome di questa Vergine Madre è gioia al cuore, miele alla bocca, melodia all'orecchio de' suoi divoti. 

- Si narra del V.P. Giovenale Ancina vescovo di Saluzzo, come si ha nella sua Vita, ch'egli in nominar Maria gustava una dolcezza sensibile così grande, che se ne lambiva anche le labbra.8 Si legge similmente che una certa donna in Colonia disse al vescovo Marsilio che sempre ch'ella pronunziava il nome di Maria, sentiva nella bocca un sapore più dolce del mele. Il che praticandolo indi Marsilio, anch'egli provò la stessa dolcezza.9 

- Si ritrae da' Sacri Cantici che nell'Assunzione della Vergine tre volte gli angeli richiesero del suo nome: Quae est ista quae ascendit per desertum sicut virgula fumi? (Cap. III, 6). In altro luogo: Quae est ista quae progreditur quasi aurora consurgens? (Cap. VI, 9). In altro: Quae est ista quae ascendit de deserto deliciis affluens? (VIII, 5). Or dimanda Riccardo di S. Lorenzo, perché gli angeli replicano tante richieste del nome di questa Regina? e risponde: Forsitan quia dulce nomen sibi desiderant responderi (De laud. Virg., c. 2):10 Era così dolce anche agli angeli il sentir risonare il nome di Maria, che perciò ne fanno tante dimande. Ma io non parlo qui di questa dolcezza sensibile, poiché questa non si concede comunemente a tutti; ma parlo della dolcezza salutare di conforto, di amore, di letizia, di confidenza e di fortezza, che dona questo nome di Maria comunemente a coloro che con divozione lo proferiscono. 

Di ciò parlando l'abbate Francone (De Grat. Nov. Test., tr. 6) dice che dopo il sacrosanto nome di Gesù, il nome di Maria è sì ricco di beni, che nella terra e nel cielo non risuona altro nome, da cui l'anime divote ricevano tanto di grazia, di speranza, di dolcezza: Neque enim post Filii nomen aliud nomen caelum et terra nominat, unde tantum gratiae, spei, et suavitatis piae mentes concipiant. Poiché, segue a dire, il nome di Maria racchiude in sé un certo che di ammirabile, di dolce e di divino, che quando conviene11 ai cuori amici, spira in essi un odore di santa soavità. E la maraviglia di questo gran nome si è, così conclude, che mille volte inteso dagli amanti di Maria, sempre si ascolta come nuovo, provando essi sempre la stessa dolcezza in udirlo nominare: Nomen namque Mariae mirum quid, suave atque divinum in se continet, ut cum convenit amicis cordibus, amicae suavitatis odorem spiret. Et mirum illud est de nomine Mariae, ut millies auditum, semper audiatur quasi novum (Loc. cit.).12


Di questa dolcezza parimente parlando il B. Errico Susone, diceva che in nominar Maria sentivasi talmente sollevare alla confidenza e con tal gioia accendere d'amore, che tra la gioia e le lagrime, fra cui proferiva l'amato nome, desiderava che 'l cuore dal petto gli saltasse fuor della bocca; mentre asseriva che questo dolcissimo nome qual favo di miele se gli liquefacea nel fondo dell'anima.13 Onde poi esclamava: O soavissimo nome! O Maria, qual sarete voi stessa, se il vostro solo nome è tanto amabile e grazioso?14 

Quindi rivolto alla sua buona Madre l'innamorato S. Bernardo con tenerezza le dice: O magna, o pia, o multum laudabilis Maria; tu nec nominari potes quin accendas, nec cogitari quin recrees affectus diligentium te (S. Bern., ap. S. Bon., Spec., c. 8):15 O grande, o pia, o degna di tutte le lodi, SS. Vergine Maria, il vostro nome è così dolce ed amabile che non può esser nominato senza che infiammi d'amore verso di voi e di Dio chi lo nomina: anzi basta ch'egli s'affacci solamente al pensiero de' vostri amanti, per accenderli vie più ad amarvi, e consolarli. 

E se le ricchezze consolano i poveri, poiché gli sollevano dalle loro miserie, oh quanto meglio consola noi miseri - parla Riccardo di S. Lorenzo - il vostro nome, o Maria, mentre meglio assai che le ricchezze della terra, egli ci solleva dalle angustie della presente vita: Mariae nomen longe melius quam divitiae, quia melius angustiam relevat (De laud. Virg., c. 2).16
Da <Le glorie di Maria >



Cuore Immacolato di Maria, prega per noi adesso
e nell'ora della nostra morte.




Nessun commento:

Posta un commento