sabato 26 settembre 2020

Tra correnti, contro-correnti e sottocorrenti

 "CIVITAS DEI"?

Trump pronto a mettere fine all’operazione terroristica Covid: ora il mondialismo farà di tutto per eliminarlo


Donald Trump sembra intenzionato a seguire la stessa strada intrapresa dal suo omologo russo al Cremlino.

La crisi da coronavirus sarà risolta attraverso lo sviluppo di un vaccino, ma non sarà quello sotto l’egida dell’OMS.

La Casa Bianca ha infatti annunciato che gli Stati Uniti andranno per la loro strada e non si uniranno agli sforzi dell’organizzazione sanitaria internazionale.

E’ un altro duro colpo alla gestione sovranazionale dell’operazione coronavirus che prima ancora di una diffusione del Covid aveva già tracciato il suo percorso nel club globalista di Davos lo scorso gennaio.

Il vaccino come mezzo per risolvere questa crisi, ma allo stesso tempo come passaggio intermedio per giungere ad un obbiettivo molto più grande.

Una società completamente ridisegnata a immagine e somiglianza della dittatura mondialista che non sarà più la stessa di prima.

Persino la stessa OMS lo ha ammesso pubblicamente. “Non possiamo tornare alle cose com’erano precedentemente.” Il vaccino dunque non riporterà il mondo all’era pre-Covid.

Nell’idea dei poteri globali, nulla sarà più come prima. L’autoritarismo sanitario sarà il mezzo attraverso il quale arrivare ad un controllo ferreo e totale della popolazione mondiale.

Donald Trump lo sapeva sin dal principio. Sapeva che questa crisi, nell’idea di chi l’ha pianificata, aveva uno scopo molto più grande dello sviluppo di un farmaco.

Aveva ed ha tuttora l’obbiettivo ultimo di trascinare il mondo verso il totalitarismo globale.

E’ per questo che il presidente degli Stati Uniti aveva immediatamente provato a sottrarsi al piano lo scorso gennaio quando aveva denunciato chiaramente l’isteria mediatica che disperatamente cercava di far apparire il coronavirus nel peggior modo possibile.

Quando ha visto che si era messo in moto un meccanismo senza precedenti che vedeva coinvolti i media di ogni parte del pianeta tutti uniti nello sforzo di rappresentare il Covid come un virus terribilmente letale, è stato al gioco e ha deciso di adottare una strategia simile a quella di Putin.

Giocare il sistema con le sue stesse armi.

Il vaccino si farà, non sarà quello sponsorizzato dall’OMS e non sarà obbligatorio.

In questo modo, ci si sottrae definitivamente alle insensate accuse di “negazionismo” e si dimostra al mondo intero che questa gente non ha alcun interesse alla salute pubblica e che le loro ragioni sono ben altre.

Questa crisi non è stata pensata solamente per gonfiare i profitti delle case farmaceutiche. Questa crisi è stata pensata per portare il mondo tra le braccia autoritarie del Nuovo Ordine Mondiale.

Serviva un evento catalizzatore, dalle proporzioni devastanti. Il paradosso di questa epoca è che gli effetti di questa crisi sono stati in larga parte mediatici. Il virus letale infatti esiste sugli schermi delle TV e sulle pagine dei giornali.

I numeri e la scienza libera continuano a ripetere la stessa cosa. Nessuno sta morendo per il Covid.

In questo senso, il circuito mediatico ha avuto il compito di creare una crisi che nella realtà dei fatti non esiste. Il mondialismo aveva bisogno di aprire un varco verso il Nuovo Ordine Mondiale.

Fu proprio David Rockefeller, uno degli uomini appartenenti ad una delle famiglie più influenti negli ambienti globalisti, a spiegarlo chiaramente nel 1994 a margine di un evento dell’ONU.

Il mondialismo aveva bisogno di un evento sconvolgente per giungere verso la dittatura globale. Rockefeller spiegò in quell’occasione che il mondo era “sull’orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta e rilevante crisi e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale.”

Ora quell’evento di portata globale sembra essere davvero arrivato. La crisi da Covid è divenuta di fatto l’11 settembre del mondo che servirà per instaurare questo nuovo totalitarismo globale, così autoritario e repressivo da far impallidire tutti i suoi predecessori del secolo scorso.

Il mondialismo non aveva previsto la presidenza Trump ostile al Nuovo Ordine Mondiale

Ma c’è stato un evento imprevisto nei piani delle élite. Non avevano calcolato infatti che alla Casa Bianca, per la prima volta dopo molti decenni, ci sarebbe stato un presidente che non ha nessuna intenzione di sacrificare l’America sull’altare del mondialismo.

Non avevano calcolato che gli Stati Uniti da forza propulsiva del piano globalista si sarebbero trasformati in suo maggiore ostacolo.

La missione che le grandi élite avevano in mente per l’America già da prima della seconda guerra mondiale era quella di essere il profeta dell’internazionalismo e del futuro governo mondiale.

Proprio a questo riguardo, c’è un interessante e raro volume del 1941 firmato, tra gli altri, da alcuni intellettuali molti noti allora, tra i quali gli antifascisti italiani Gaetano Salvemini e lo scrittore tedesco Thomas Mann, dal titolo “La città dell’uomo”, nel quale si sostiene apertamente che le nazioni avrebbero dovuto lasciare il posto un giorno ad un superstato globale.

Un superstato globale che darebbe vita ad una unica legge in ogni luogo della Terra, ad un’unica moneta, ad un’unica economia, ad una polizia unica e ad una giustizia unica.

Gli autori del manifesto descrivono il loro “sogno” universalista come l’unica via per mettere fine all’era dei dispotismi e ai totalitarismi, quando in realtà lo Stato mondiale che anelano assumerebbe i contorni del più feroce totalitarismo della storia perchè per vedere la luce dovrebbe annientare millenni di storie, lingue, tradizioni e culture diverse.

L’intera inestimabile ricchezza delle nazioni verrebbe dissipata irrimediabilmente per consentire ad un Leviatano unico globale di instaurare una falsa pace che non avrebbe altro in realtà che le fattezze della peggiore tirannia.

Le élite dunque avevano le idee chiare già molto tempo prima, praticamente da secoli. Hanno avuto l’abilità e la costanza di passarsi il testimone di questo piano di generazione in generazione fino a giungere pazientemente ad un passo dal loro fine ultimo.

Non hanno scelto l’attacco frontale, ma hanno preferito una strategia di infiltrazione radicale e progressiva in ogni istituzione pubblica fino ad arrivare al completo controllo degli Stati e dei loro apparati di potere.

La crisi da Covid testimonia appieno l’efficacia di questa scelta. Non una singola istituzione si è ribellata o dissociata da questo copione.

Tutte, come un sol uomo, hanno remato e stanno remando per distruggere la linfa vitale della nazione.

Nella “Città dell’uomo” si può leggere dunque quello che sta accadendo ora. Si sta vedendo in diretta la formazione del totalitarismo globale.

Le élite in quel manifesto non solo avevano già annunciato dove sarebbe andato il mondo nei decenni successivi.

Avevano allo stesso tempo anche assegnato all’America la leadership. Il Nuovo Ordine Mondiale doveva poggiare sulle spalle del Nuovo Mondo, e non su quelle della vecchia Europa.

Tra la fine della seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra prende vita infatti l’impalcatura del cosiddetto ordine liberale internazionale.

Il dollaro prende il posto della sterlina come valuta di riserva internazionale e le forze armate USA sono lo strumento a disposizione del deep state per colpire chiunque osi dissociarsi dal nuovo ordine internazionale.

In molti sono caduti sulla strada del deep state, sia all’interno degli USA sia fuori. E’ stato eliminato chi come Kennedy stava per separare gli Stati Uniti dalle grinfie delle società segrete denunciate in un celebre discorso del presidente nel 1961, prima di essere giustiziato pubblicamente a Dallas nel 1963.

E’ stato rimosso all’esterno chi come Salvador Allende, presidente del Cile, parlava nel 1972 della minaccia incombente di questi poteri internazionali che rappresentavano un grave pericolo per la sovranità degli Stati nazionali.

Ora, dopo molti anni, alla Casa Bianca si è instaurato un presidente che non vuole legare l’America al destino del Nuovo Ordine Mondiale.

A Washington, c’è un presidente che ha chiaramente detto che non intende ascoltare oltre la “falsa canzone del globalismo.”

Trump dunque si sta apprestando come Vladimir Putin a mettere fine a questa crisi artificiale e a portare il suo Paese sul corso della sovranità e della indipendenza nazionale, scevra da ogni influenza di oligarchie e potentati domestici e stranieri.

Il mondialismo scatenerà l’inferno per riprendersi l’America

E’ per questo che il mondialismo ha iniziato a scatenare l’inferno in America. Il Nuovo Ordine Mondiale è semplicemente su tutte le furie perchè non ha il controllo della presidenza degli Stati Uniti, senza la quale non può portare a termine i suoi piani.

Il mondialismo è pronto a intraprendere qualsiasi via pur di togliere Trump dalla Casa Bianca.

Lo scorso mese ci sono già stati due allarmanti episodi che hanno riguardato sia la scorta dell’elicottero del presidente sia il suo aereo personale, l’Air Force One.

Nel primo caso, qualcuno, ancora ignoto, ha sparato contro l’Helipcoter Squadron che scorta il Presidente nei suoi spostamenti.

Trump non era a bordo, ma un militare è rimasto ferito.

Questo episodio ha avuto una copertura praticamente inesistente dai media italiani.

Nel secondo caso, un drone, manovrato non si da chi e da dove, ha per un pelo mancato l’Air Force One, sul quale a bordo c’era Trump.

Se a questo si aggiunge che questi episodi sono avvenuti a distanza di pochi giorni dal discorso di Trump tenutosi in una fabbrica della Whirlpool nell’Ohio, durante la quale il presidente ha detto che avrebbe dovuto farsi vedere di meno in giro perchè i suoi nemici sono potenti, lo scenario si fa ancora più inquietante.

Qualcuno tra le élite ha già iniziato a fare le prove tecniche per lanciare un attacco a Trump e testare i tempi di reazione della sua sicurezza personale?

Il sospetto c’è, ma questa non è l’unica “soluzione” che hanno in mente i piani alti del potere.

Mentre si avvicina l’appuntamento delle elezioni presidenziali del 3 novembre, le strade degli Stati Uniti sono messe a ferro e fuoco dai gruppi insurrezionalisti di Black Lives Matter e Antifa, entrambi vicini al finanziere George Soros, uno degli uomini più di rilievo nell’establishment globalista.

Recentemente, appartenenti di questi gruppi, ormai equiparabili a formazioni terroristiche, hanno aperto il fuoco su dei sostenitori di Trump durante un evento in corso nello Stato del Nord Carolina, nel quale c’erano anche dei bambini. Per fortuna, tutti sono rimasti illesi.

La stessa sorte purtroppo non è toccata a Aaron Danielson, ucciso da un membro di questi gruppi a sangue freddo.

E’ una vera e propria strategia della tensione che prende di mira chi sostiene il presidente americano.

Il sistema vuole impaurire, terrorizzare, intimidire chi vuole che l’America sia libera.

Ora il regime sta per alzare il tiro. E’ prevista per il prossimo 17 settembre a Washington una sorta di adunata permanente fino al prossimo 3 novembre di Adbusters, un’organizzazione vicina sempre allo stesso Soros, che darà vita ad un presidio stabile della capitale americana.

L’idea sembra quella di dare vita ad altri disordini e cercare disperatamente l’incidente che possa mettere in cattiva luce il presidente.

Se non dovesse funzionare nemmeno questo, allora l’establishment ricorrerà alla carta del voto postale nel disperato tentativo di assegnare la vittoria a Joe Biden, un candidato debole, privo di carisma e identificato con i peggiori poteri del deep state.

Anche questa opzione potrebbe rivelarsi fallimentare perchè nonostante una parte dei voti passerà per questa via, potrebbe non essere abbastanza per ribaltare un risultato elettorale probabilmente a favore di Trump.

Ed ecco che i media mainstream iniziano già a scrivere di scenari apocalittici post-voto. Il Washington Post, da sempre house organ della sinistra progressista, ha già scritto di sicure situazioni di violenza e disordini in ogni caso.

Quando gli organi del regime scrivono questo, in pratica non fanno altro che annunciare apertamente le loro intenzioni.

Il sistema si giocherà il tutto per tutto pur di strappare la Casa Bianca a Trump. Non può permettersi che i loro “sogni” si sciolgano come neve al sole.

Non possono permettersi oltre che il destino dell’America si separi dal mondialismo, portando all’inevitabile fallimento del secondo.

Stati Uniti e Russia baluardi contro la dittatura mondiale

In questo scenario di caos e devastazione che le élite sono pronte a portare pur di veder realizzato il loro governo unico mondiale, avanza la riproposizione dell’alleanza tra Stati Uniti e Russia che potrebbe rivelarsi fatale per le élite.

Trump ha chiaramente detto che non ci sono prove che Navalny, uno degli oppositori di Putin manovrato dalle élite liberali occidentali, sia stato avvelenato, sottraendosi così alla manovra di accerchiamento contro la Russia, l’altro grande avversario del mondialismo che la cabala tenta da tempo di isolare e mettere alle corde.

Ora è quanto mai fondamentale però che Trump faccia tutto quanto in suo potere per impedire che scoppi una guerra civile nel suo Paese.

Il presidente dovrà far ricorso a tutta l’abilità politica di cui dispone per non cadere nelle trappole che il sistema vuole tendergli e assicurare allo stesso tempo l’incolumità del popolo americano.

Da oggi al 3 novembre mancano 55 giorni. Saranno i 55 giorni più decisivi della storia dell’umanità.

Il mondo si risveglierà nei giorni successivi e conoscerà il suo destino. L’umanità saprà se vivrà nella “città dell’uomo” fondata sull’autoritarismo globale della nuova torre di Babele e nemica acerrima di Dio.

Oppure l’umanità saprà se vivrà ancora nelle nazioni e riuscirà a conservare ancora un po’ della sua storia e del suo senso purtroppo sempre più smarrito di Dio.

Chi vorrà risvegliarsi in un mondo dove si possa ancora condurre una esistenza dignitosa e libera, dovrà sinceramente sperare che Donald Trump e Vladimir Putin restino saldamente nelle loro posizioni.

Ma Mosca da sola non può farcela. Per fermare il Nuovo Ordine Mondiale, c’è bisogno dell’America.

Per avere l’America, c’è bisogno di Trump.

Un fatto sembra essere certo. Trump farà di tutto per non far cadere gli Stati Uniti tra le tenebre di questo nuovo oscurantismo globale.

La speranza è che la mano divina possa aiutarlo in questo suo proposito.

Le forze del male e i figli delle tenebre sono pronti a ogni nefandezza. Per farcela, occorrerà essere vigili, pazienti e preparati anche spiritualmente.

Ora c’è molta oscurità, ma alla fine si riuscirà a vedere un po’ di luce.

(Cesare Sacchetti)

Fonte:

lacrunadellago.net

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