Le classiche obiezioni contro Dio? Ecco 10 risposte veloci
Argomenti contro Dio. Il matematico di Oxford, John Lennox, si è confrontato con il biologo Richard Dawkins sull’esistenza di Dio e dal loro dialogo abbiamo preso spunto per formulare dieci brevi risposte alle più classiche obiezioni ateiste.
Dibattiti su Dio come quello avvenuto tra il matematico John Lennox, docente presso la Oxford University, ed il biologo ateo Richard Dawkins, non avvengono in Italia. Sono, con buone ragioni, ritenuti superficiali e non produttivi. Tuttavia abbiamo scelto di valorizzare ciò che è emerso, le obiezioni un po’ prevedibili di Dawkins e le risposte veloci di Lennox, un paradigma di quanto avviene spesso nei dibattiti sui forum tra atei e credenti.
Ognuna delle 10 obiezioni che abbiamo scritto, ispirandoci a quanto emerso nel dibattito, meriterebbe ovviamente un approfondimento a parte, ma la formula sintetica può aiutare i credenti in una prima e istantanea replica in caso di confronti su blog e social network con persone anti-teiste o anti-religiose, con la speranza che nasca un confronto più serio. O, perché no, un’amicizia.
1) “Tu non credi in Zeus, Thor e tutti gli altri dei. Io respingo il Dio cristiano, semplicemente non credo in un dio più di te”.
Il problema di questa obiezione è che gli “dei”, come Zeus e Thor, non sono comparabili con la comprensione biblica di Dio. C’è una grande differenza tra tutte le antiche divinità orientali e il Dio della Bibbia, esse sono prodotti della massa primordiale e dell’energia dell’universo. Il Dio della Bibbia ha invece creato i cieli e la terra. E’ la Causa prima (possiamo chiamarlo “X” se ci dà fastidio il nome “Dio”) mentre gli dei erano parte dell’universo. Il Dio cristiano non è dunque assimilabile né paragonabile agli dei, a Babbo Natale e alla teiera di Russell. Si può non credere in Lui, ma non è accettabile in quanto illogica questo tipo di obiezione.
Il problema di questa obiezione è che gli “dei”, come Zeus e Thor, non sono comparabili con la comprensione biblica di Dio. C’è una grande differenza tra tutte le antiche divinità orientali e il Dio della Bibbia, esse sono prodotti della massa primordiale e dell’energia dell’universo. Il Dio della Bibbia ha invece creato i cieli e la terra. E’ la Causa prima (possiamo chiamarlo “X” se ci dà fastidio il nome “Dio”) mentre gli dei erano parte dell’universo. Il Dio cristiano non è dunque assimilabile né paragonabile agli dei, a Babbo Natale e alla teiera di Russell. Si può non credere in Lui, ma non è accettabile in quanto illogica questo tipo di obiezione.
2) “La scienza ha spiegato tutto e non comprende Dio”.
La scienza non può rispondere a certi tipi di domande, ad esempio “che cosa è etico?” e “cosa è bello?”. Anche quando si tratta di domande sul mondo naturale, la scienza è limitata e talvolta può rispondere attraverso diversi tipi di spiegazioni (anche contraddittorie tra loro) per le stesse cose. Dio non è più in competizione con la scienza come spiegazione dell’universo di quanto Henry Ford compete con la legge di combustione interna come spiegazione del funzionamento di un’automobile.
La scienza non può rispondere a certi tipi di domande, ad esempio “che cosa è etico?” e “cosa è bello?”. Anche quando si tratta di domande sul mondo naturale, la scienza è limitata e talvolta può rispondere attraverso diversi tipi di spiegazioni (anche contraddittorie tra loro) per le stesse cose. Dio non è più in competizione con la scienza come spiegazione dell’universo di quanto Henry Ford compete con la legge di combustione interna come spiegazione del funzionamento di un’automobile.
3) “La scienza si oppone a Dio”
Ci sono alcune concezioni di “dio” che potrebbero essere opposte alla scienza, ma non il Dio cristiano. Ci potrebbero essere alcuni tipi di “divinità” che sono inventate per spiegare le cose che non capiamo, ma non sono il Dio cristiano. Se ci viene offerta una scelta tra la scienza e dio questo non è il concetto biblico di Dio, il cristianesimo non è un’alternativa alla scienza nella spiegazione del mondo. Il Dio della Bibbia non è un dio delle lacune, ma un Dio di tutto lo spettacolo, è la miglior spiegazione del perché la scienza sia così efficace. Se definite il vostro dio come un dio delle lacune (cioè che serve a spiegare quel che la scienza ancora non sa), allora state facendo una scelta tra scienza e Dio. Ma il vostro non è il Dio cristiano.
Ci sono alcune concezioni di “dio” che potrebbero essere opposte alla scienza, ma non il Dio cristiano. Ci potrebbero essere alcuni tipi di “divinità” che sono inventate per spiegare le cose che non capiamo, ma non sono il Dio cristiano. Se ci viene offerta una scelta tra la scienza e dio questo non è il concetto biblico di Dio, il cristianesimo non è un’alternativa alla scienza nella spiegazione del mondo. Il Dio della Bibbia non è un dio delle lacune, ma un Dio di tutto lo spettacolo, è la miglior spiegazione del perché la scienza sia così efficace. Se definite il vostro dio come un dio delle lacune (cioè che serve a spiegare quel che la scienza ancora non sa), allora state facendo una scelta tra scienza e Dio. Ma il vostro non è il Dio cristiano.
4) “Non si può dimostrare che Dio esiste”
Questo tipo di affermazione ignora che esistono diversi tipi di “prova”. In nessun senso matematico si può dimostrare l’esistenza di Dio, ma è molto difficile voler dimostrare tutto tramite la scienza. E non è dimostrabile scientificamente che può esistere soltanto ciò che è dimostrato scientificamente. La parola “prova” ha due significati: c’è il significato rigoroso in matematica, che è molto raro e difficile utilizzare e poi c’è l’altro significato, quello dell’oltre ogni ragionevole dubbio. Questo è il tipo di “prova” che possiamo presentare: argomenti per portare qualcuno al di là di ogni ragionevole dubbio, certezze morali sulle quali basiamo la nostra vita. Rispetto a Dio, inoltre, esistono anche argomenti razionali, come quelli realizzati dai filosofi Alvin Plantinga e William Lane Craig, ci sono gli argomenti di Tommaso d’Aquino, esiste l’esperienza personale dei cristiani e la testimonianza affidabile dei racconti evangelici nella Bibbia.
Questo tipo di affermazione ignora che esistono diversi tipi di “prova”. In nessun senso matematico si può dimostrare l’esistenza di Dio, ma è molto difficile voler dimostrare tutto tramite la scienza. E non è dimostrabile scientificamente che può esistere soltanto ciò che è dimostrato scientificamente. La parola “prova” ha due significati: c’è il significato rigoroso in matematica, che è molto raro e difficile utilizzare e poi c’è l’altro significato, quello dell’oltre ogni ragionevole dubbio. Questo è il tipo di “prova” che possiamo presentare: argomenti per portare qualcuno al di là di ogni ragionevole dubbio, certezze morali sulle quali basiamo la nostra vita. Rispetto a Dio, inoltre, esistono anche argomenti razionali, come quelli realizzati dai filosofi Alvin Plantinga e William Lane Craig, ci sono gli argomenti di Tommaso d’Aquino, esiste l’esperienza personale dei cristiani e la testimonianza affidabile dei racconti evangelici nella Bibbia.
5) “La fede è credere senza alcuna prova”.
La fede cristiana non è mai stata priva di prova: i Vangeli sono stati scritti per fornire la prova, come attesta Luca all’inizio del suo Vangelo. La fine del Vangelo di Giovanni dice: «Queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome» (Gv 20, 30-31). Credere senza prove è purtroppo una nozione comune di “fede”, è presente nel dizionario. Allora, quando parliamo di fede in Cristo, si pensa che parliamo di “fede” perché non ci sono prove. Eppure il Vangelo di Giovanni ci ricorda che il cristianesimo è una fede basata su ragioni valide, su motivazioni solide e ognuno è chiamato a dare le ragioni della propria fede, ogni giorno.
La fede cristiana non è mai stata priva di prova: i Vangeli sono stati scritti per fornire la prova, come attesta Luca all’inizio del suo Vangelo. La fine del Vangelo di Giovanni dice: «Queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome» (Gv 20, 30-31). Credere senza prove è purtroppo una nozione comune di “fede”, è presente nel dizionario. Allora, quando parliamo di fede in Cristo, si pensa che parliamo di “fede” perché non ci sono prove. Eppure il Vangelo di Giovanni ci ricorda che il cristianesimo è una fede basata su ragioni valide, su motivazioni solide e ognuno è chiamato a dare le ragioni della propria fede, ogni giorno.
6) “La religione è una fiaba per persone che hanno paura del buio”.
Queste idee sono state rese famose da persone come il prof. Richard Dawkins, ma l’unica cosa per cui sono buone è per prendersi gioco di chi ha fede in Dio. Le dichiarazioni degli scienziati non sono sempre dichiarazioni di scienza. Io replico dicendo che l’ateismo è una favola per le persone che hanno paura della luce. Nessuna di queste affermazioni dimostra nulla e sono tutte reversibili. Dietro ad esse si nasconde l’idea freudiana di appagamento del desiderio (cioè che noi crediamo quel che speriamo di essere vero). Questo funziona brillantemente se non c’è Dio, ma se Dio c’è allora l’ateismo è appagamento del desiderio. Come si evince sono affermazioni reversibili.
Queste idee sono state rese famose da persone come il prof. Richard Dawkins, ma l’unica cosa per cui sono buone è per prendersi gioco di chi ha fede in Dio. Le dichiarazioni degli scienziati non sono sempre dichiarazioni di scienza. Io replico dicendo che l’ateismo è una favola per le persone che hanno paura della luce. Nessuna di queste affermazioni dimostra nulla e sono tutte reversibili. Dietro ad esse si nasconde l’idea freudiana di appagamento del desiderio (cioè che noi crediamo quel che speriamo di essere vero). Questo funziona brillantemente se non c’è Dio, ma se Dio c’è allora l’ateismo è appagamento del desiderio. Come si evince sono affermazioni reversibili.
7) “Il cristianesimo afferma di essere vero, ma ci sono un sacco di denominazioni in disaccordo le une dalle altre: quindi devono essere false”.
Perché l’esistenza di denominazioni diverse implica che il cristianesimo è falso? Potrebbe forse implicare che i cristiani hanno personalità e culture molto diverse, o anche che i cristiani non sono bravi a restare uniti, ma non che il cristianesimo non è vero. Ci sono tanti tipi diversi di squadre di calcio, ma tutte giocano a calcio e lo sport esiste. Anche gli atei sono in contraddizione gli uni con gli altri, ma questo non basta per dire che l’ateismo è falso.
Perché l’esistenza di denominazioni diverse implica che il cristianesimo è falso? Potrebbe forse implicare che i cristiani hanno personalità e culture molto diverse, o anche che i cristiani non sono bravi a restare uniti, ma non che il cristianesimo non è vero. Ci sono tanti tipi diversi di squadre di calcio, ma tutte giocano a calcio e lo sport esiste. Anche gli atei sono in contraddizione gli uni con gli altri, ma questo non basta per dire che l’ateismo è falso.
8) “La Bibbia è immorale”.
Se si vuole mettere in discussione la moralità della Bibbia, su quale base morale si parte? C’è una grave contraddizione all’interno di questa critica. Il prof. Dawkins ha scritto per esempio: «In un universo di elettroni e di geni egoisti, di cieche forze fisiche e di replicazione genetica, alcune persone subiscono del male, altre hanno fortuna, e non troverete alcun capo né coda in esso, né alcuna giustizia. L’universo che osserviamo ha precisamente le proprietà che dovremmo aspettarci se non ci fosse nessun disegno, nessuno scopo, nessun male ma solo l’indifferenza spietata» (River out of Eden, 1995). Se questo è vero, allora perché mettiamo in discussione la moralità di qualcosa? Dawkins dice che la fede è male, ma allo stesso tempo egli abolisce le categorie del bene e del male. Questo non ha senso. Prima ancora di approfondire la presunta immoralità della Bibbia occorre dunque chiarire il termine moralità, se è un concetto assoluto o relativo e su quale base razionale si fondi una morale assoluta in un paradigma ateo.
Se si vuole mettere in discussione la moralità della Bibbia, su quale base morale si parte? C’è una grave contraddizione all’interno di questa critica. Il prof. Dawkins ha scritto per esempio: «In un universo di elettroni e di geni egoisti, di cieche forze fisiche e di replicazione genetica, alcune persone subiscono del male, altre hanno fortuna, e non troverete alcun capo né coda in esso, né alcuna giustizia. L’universo che osserviamo ha precisamente le proprietà che dovremmo aspettarci se non ci fosse nessun disegno, nessuno scopo, nessun male ma solo l’indifferenza spietata» (River out of Eden, 1995). Se questo è vero, allora perché mettiamo in discussione la moralità di qualcosa? Dawkins dice che la fede è male, ma allo stesso tempo egli abolisce le categorie del bene e del male. Questo non ha senso. Prima ancora di approfondire la presunta immoralità della Bibbia occorre dunque chiarire il termine moralità, se è un concetto assoluto o relativo e su quale base razionale si fondi una morale assoluta in un paradigma ateo.
9) “Perché non prendi la Bibbia alla lettera?
Alcuni atei (e qualche cristiano) hanno una idea molto schematica (bianco e nero) di come interpretare la Bibbia. O si deve prenderla “letteralmente” o bisogna buttarla via. Così ignorano la realtà del linguaggio e come si riflette la verità. Gesù disse: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv 10,9). Gesù è davvero una porta, come quella laggiù? No, non è una porta letterale, ma è una vera e propria porta in una vera esperienza di Dio. La metafora sta per la realtà. Il termine “letterale” è inutile.
Alcuni atei (e qualche cristiano) hanno una idea molto schematica (bianco e nero) di come interpretare la Bibbia. O si deve prenderla “letteralmente” o bisogna buttarla via. Così ignorano la realtà del linguaggio e come si riflette la verità. Gesù disse: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv 10,9). Gesù è davvero una porta, come quella laggiù? No, non è una porta letterale, ma è una vera e propria porta in una vera esperienza di Dio. La metafora sta per la realtà. Il termine “letterale” è inutile.
10) “Qual è la prova di Dio?”
Si può discutere l’esistenza di Dio fino all’eternità, può essere molto interessante, soprattutto quando si esplora l’argomento in profondità. Ma per l’ateo che pone questa domanda potrebbe mancare il punto vero del problema. Per arrivare al cuore della questione, senza discussioni inutili, si potrebbe rispondere così: “Supponiamo che io ti potessi dare la prova di Dio, tu saresti disposto in questo momento, a pentirti e a fidarti di Cristo?”. Il cristianesimo non si è diffuso dimostrando le “prove” ma tramite un coinvolgimento personale: è solo così che si può non essere distaccati dal problema e fare esperienza oggettiva della Sua presenza. “Venite e vedrete” (Gv 1,38-39), con queste parole di Gesù rivolte ai primi due discepoli è nato il cristianesimo.
Si può discutere l’esistenza di Dio fino all’eternità, può essere molto interessante, soprattutto quando si esplora l’argomento in profondità. Ma per l’ateo che pone questa domanda potrebbe mancare il punto vero del problema. Per arrivare al cuore della questione, senza discussioni inutili, si potrebbe rispondere così: “Supponiamo che io ti potessi dare la prova di Dio, tu saresti disposto in questo momento, a pentirti e a fidarti di Cristo?”. Il cristianesimo non si è diffuso dimostrando le “prove” ma tramite un coinvolgimento personale: è solo così che si può non essere distaccati dal problema e fare esperienza oggettiva della Sua presenza. “Venite e vedrete” (Gv 1,38-39), con queste parole di Gesù rivolte ai primi due discepoli è nato il cristianesimo.
La redazione
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