lunedì 19 agosto 2019

San Giovanni Eudes


Su questo blog Maria Giglio della Trinità si sta pubblicando nel corrente mese il  commento al Magnificat tratto dal prezioso testo Il Cuore Ammirabile della Santissima Madre di Dio scritto da San Giovanni Eudes, il santo che OGGI festeggiamo. 

Questo è l'Oremus della santa Messa:

PreghiamoO Dio, che il tuo beato Confessore Giovanni infiammasti mirabilmente per promuovere debitamente il culto dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, e per suo mezzo hai voluto radunare nella tua Chiesa nuove Famiglie religiose: concedi, che, come ne veneriamo la pietà e i meriti, così ne apprendiamo anche gli esempi di virtù.
  Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.


...e questo il brevissimo racconto della sua vita:

Giovanni nacque in Francia nell'anno 1601 nel villaggio detto Ri, in diocesi di Séez, da onorati e pii genitori. 
Ancora fanciullo, rinvigorito dal Pane degli angeli, fece prontamente il voto di castità perpetua. 
A scuola, dove compì lodevolmente gli studi, emerse per singolare devozione. 

Ebbe un particolare amore per la beata Vergine e una grande carità verso il prossimo. 

Diede il suo nome alla congregazione dell'Oratorio di Bérulle e fu ordinato sacerdote a Parigi. Nominato rettore della casa dell'Oratorio a Caen, decise di ritirarsi per poter formare giovani atti al ministero ecclesiastico. 

Associatisi pertanto cinque compagni, istituì la congregazione dei Presbiteri, dandole il nome dei sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria e aprì il primo seminario a Caen, cui tennero dietro molti altri. 

Per richiamare alla vita cristiana le donne peccatrici fondò l'istituto di Nostra Signora della carità: ramo di questo nobilissimo albero è la congregazione d'Angers del Buon Pastore

Inoltre diede vita alla società del Cuore ammirabile della Madre di Dio e ad altre opere di carità. 
Ardendo di singolare amore per i sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, pensò per primo, non senza una certa ispirazione divina, di prestare ad essi culto liturgico

Quale missionario apostolico evangelizzò molti villaggi e città. 

Spossato dalle fatiche, spirò serenamente il 19 agosto 1680. Per i suoi numerosi miracoli, il papa Pio X lo iscrisse nell'albo dei beati e Pio XI, nell'anno santo, il giorno di Pentecoste, lo annoverò tra i santi e ne estese l'ufficio e la Messa a tutta la Chiesa.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Rendiamo Grazie a Dio.


Altre due sintesi della stessa biografia del Santo:

Cognome e predicato della sua casata normanna: Jean Eudes de Mézeray. Un suo fratello minore, Francesco, diventerà storico di corte. Lui, dopo i primi studi, viene accolto a Parigi nella Congregazione dell’oratorio, creata nel1611 dal sacerdote e futuro cardinale Pietro de Bérulle, per formare buoni predicatori. Nel 1625, ordinato sacerdote, viene mandato a Caen, nella Normandia nativa. E qui lo sorprende la peste. Si fa infermiere dei malati e confortatore dei moribondi, ma i suoi amici si tengono alla larga, per paura del contagio. Allora li tranquillizza, isolandosi: dorme su un pagliaio, dentro una botte. Prende il male anche lui, ma ne guarisce, e infine torna all’attività principale: le “missioni al popolo”, che sono cicli di soggiorno, incontri e predicazione, da un paese all’altro.

Percorre il Nord della Francia, dimostrandosi "predicatore di qualità straordinarie; dove passava, convertiva" (L.Mezzadri). Ma spesso si tratta di fiammate, che dopo la sua partenza si estinguono. E per varie ragioni: la Francia e l’Europa intera vivono uno dei loro momenti peggiori, la guerra dei Trent’anni (1618-1648); in alcune parti del Continente la fame produce il cannibalismo; i contadini di Francia sono alla disperazione, brutalmente depredati non da truppe nemiche, ma dai soldati del loro re, insaziabili e impuniti. Molti non sanno più in cosa credere; la tradizionale pratica religiosa cattolica, già messa in crisi nel secolo precedente dalle guerre di religione, ora è anche attaccata dal movimento giansenista: i suoi ispiratori e maestri, noti per austerità di vita, cultura e schietti convincimenti, sono tuttavia portatori di una religiosità che a molti fedeli ispira reverenza e timore verso Dio, piuttosto che amore fiducioso e speranza. Ma il peggio non viene da fuori: sta dentro la Chiesa di Francia. Sta nel suo clero scadente e apatico, nell’ignoranza di troppi preti. 
Giovanni Eudes si convince che la prima necessità, urgentissima, è rifare il clero: e vorrebbe che fosse la “sua” Congregazione dell’oratorio a promuovere da Parigi questo sforzo grandioso. (Il concilio di Trento aveva decretato l’istituzione dei seminari già nel 1563, ma in Francia il decreto è rimasto largamente inapplicato). 

Da Parigi arriva però una risposta negativa, e allora lui fonda nel 1643 la Congregazione di Gesù e Maria, formata da sacerdoti legati dal voto di obbedienza (e chiamati poi Eudisti) con lo scopo di tenere anche le “missioni al popolo”, ma soprattutto di aprire e dirigere seminari, che diano ai futuri sacerdoti l’indispensabile formazione spirituale. Per trasformarli da opachi funzionari del culto (come troppi di loro si sentono) in diffusori dell’amore incessante di Dio, simboleggiato nelle immagini del cuore di Gesù e del cuore di Maria. 


Nello stesso 1643, fonda a Caen il primo seminario di Normandia (poi verranno quelli di Coutances, Lisieux, Rouen, Evreux e Rennes). Intanto, sempre a Caen, ha creato l’Ordine femminile di Nostra Signora della Carità, votato alla riabilitazione delle donne vittime di sfruttatori: un’istituzione che nell’Ottocento si svilupperà nell’Istituto del Buon Pastore, fondato da santa Maria Eufrasia Pelletier. La sua vita si conclude a Caen. Beatificato da Pio X nel 1909, è stato proclamato santo da PioXI nel 1925. Le sue spoglie riposano in Colombia, dove si trova la casa generalizia dei Padri Missionari Eudisti.


Autore: 
Domenico Agasso
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Il Seicento è il secolo del Re Sole, del giansenismo, del quietismo, del filosofismo, il secolo della diffidenza, dell'oblio e del disprezzo nei riguardi della spiritualità cristiana, ma è anche il secolo del grande rinnovamento della pietà e della devozione, operato da uomini come Berulle, Condren, Olier, Vincenzo de' Paoli, Grignion de Montfort e Giovanni Eudes. 

S. Giovanni Eudes, nato a Ri, presso Argentan, in Francia, nel 1601, è uno dei più zelanti riformatori della vita religiosa del suo tempo. Entrato nella congregazione dell'Oratorio, fondata dal Berulle, e ordinato sacerdote, si dedicò alla predicazione tra il popolo. Due anni dopo scoppiò un'epidemia di peste in Normandia e Giovanni vi accorse per assistere gli appestati. Non temeva il contagio: "Di questa mia pelle ha paura perfino la peste", diceva sorridendo. Ma quelli che gli stavano vicino il contagio lo temevano e per non esporli al pericolo con la sua vicinanza la notte non entrava in casa, scegliendosi a rifugio una botte in un pagliaio.

Quando il morbo sembrò debellato, Giovanni ne venne contagiato, ma superò la crisi. Ristabilitosi, riprese le sue missioni tra la gente. Era un predicatore efficace e seguito. Qualcuno ha fatto il conto delle missioni da lui tenute al popolo in ogni parte della Francia: furono centodieci. Giovanni Eudes, nel 1643, mise mano all'opera cui pensava da tanto tempo: la fondazione della Congregazione di Gesù e di Maria (i Padri Eudisti), formata da sacerdoti vincolati soltanto con il voto di obbedienza. Fine primario della nuova congregazione era la formazione spirituale dei candidati al sacerdozio e la predicazione delle missioni al popolo. Collaterale a questa è la Congregazione femminile detta Rifugio di Nostra Signora della Carità, dalla quale nel secolo XIX derivò la Congregazione del Buon Pastore.

Nutrito della spiritualità del Berulle, il dotto e santo missionario della Normandia ha messo in particolare risalto "l'amore affettivo" nella devozione cristiana. 
S. Pio X definì Giovanni Eudes padre, dottore e apostolo della "dolcissima devozione" ai sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, sorgenti di quel caldo amore che doveva sciogliere il gelido involucro del timore riverenziale propugnato dal giansenismo. 

Morto a Caen il 19 agosto 1680, all'età di settantanove anni, Giovanni Eudes fu canonizzato nel 1925. L'influenza di questo santo è stata grande non solo nella sua terra (egli ha rinnovato la vecchia terra normanna, povera di vita cristiana) ma in tutto il mondo cristiano per la corrente di pietà mariana alla quale ha dato inizio.

Autore: Piero Bargellini


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