martedì 20 agosto 2019

ECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO NELL'ORIGINE E NEL NOME


ECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO NELL'ORIGINE E NEL NOME

Prima Rosa

9. Il Rosario contiene due elementi: l'orazione mentale e l'orazione vocale. Quella mentale
consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di
Gesù Cristo e della sua santissima Madre. Quella vocale consiste nel dire quindici decine di
Ave Maria, ognuna preceduta da un Padre nostro, meditando e contemplando le quindici
principali virtù praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del santo Rosario.

Nella prima corona composta di cinque decine, si onorano e si considerano i cinque misteri
gaudiosi; nella seconda i cinque misteri dolorosi; nella terza i cinque misteri gloriosi. In
questo modo il Rosario risulta composto da preghiere vocali e da meditazione per onorare e
imitare i misteri e le virtù della vita, della passione e morte e della gloria di Gesù Cristo e
di Maria.


Seconda Rosa

10. Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto della preghiera di Gesù Cristo e del
Saluto angelico — il Pater e l'Ave — e della meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è
senza dubbio la prima preghiera e la principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo
degli Apostoli e dei primi discepoli, di secolo in secolo giunta fino a noi.
11. Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente, fu ispirato alla Chiesa
e suggerito dalla Vergine a san Domenico per convertire gli eretici Albigesi e i peccatori,
soltanto nel 1214, nel modo che sto per dire, così come lo riferisce il beato Alano della
Rupe nel suo celebre libro De Dignitate Psalterii.

«San Domenico, constatando che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla conversione
degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in
continua preghiera e penitenza. E tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a
colpi di disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto. La Vergine santa gli
apparve allora accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse: "Sai tu, mio caro
Domenico, di quale arma si servì la SS. Trinità per riformare il mondo?" — "Signora mia — le
rispose — tu fosti lo strumento principale della nostra salvezza". Ella soggiunse: "Sappi che
l'arma più efficace è stato il Salterio angelico, che è il fondamento della Nuova Alleanza;
perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti, predica il mio Salterio". 

Il santo si ritrovò consolato e, ardente di zelo per la salvezza di quelle popolazioni, andò
nella cattedrale. Immediatamente le campane, mosse dagli angeli, suonarono a distesa per
radunare gli abitanti. All'inizio della sua predica si scatenò un furioso temporale; il suolo
sussultò, il sole si oscurò, tuoni e lampi continui fecero impallidire e tremare tutto
l'uditorio. Il loro spavento crebbe quando videro una effige della Vergine, esposta in un
luogo ben visibile, alzare per tre volte le braccia al cielo e chiedere la vendetta di Dio su di
loro, qualora non si convertissero e non ricorressero alla protezione della santa Madre di
Dio. Questo prodigio del cielo infuse la più alta stima per la nuova devozione del Rosario e
ne estese la conoscenza.

Il temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che proseguì il discorso
spiegando l'eccellenza del santo Rosario con tanto fervore ed efficacia da indurre quasi
tutti gli abitanti di Tolosa ad abbracciarne la pratica e a rinunciare ai propri errori. In breve
tempo si notò nella città un grande cambiamento di costumi e di vita» (Rosier mystique, 1ª
decina, c. 3). 


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