venerdì 12 luglio 2019

SI' PROPRIO COSI': PREGARE E' BELLO



PREGARE E’ BELLO - Ah, figlioli, che bel Rosario!

Questa esclamazione fu così carica di fede e di meraviglia da rimanermi ancora impressa do­po decine di anni.
Mio padre aveva partecipato, con parecchi adulti e alcuni giovani, ad un pellegrinaggio se­rale al Santuario della Caravina, in Valsolda.

- E pensare che in casa si fa fatica a rispon­dere a qualche Ave Maria... mentre ieri sera, fi­nita la prima corona del santo Rosario, ne avrem­mo recitata pure un'altra!

Quegli uomini avevano capito quanto sia di­verso il «dir su preghiere» di malavoglia, dal pre­gare tutti insieme e «con sentimento», convinti che quando si prega seriamente Qualcuno lassù in Cie­lo sta in ascolto.

Ora, nell'offrirti queste pagine, chiedo alla Ma­donna che tu riesca a vivere la stessa esperienza di fede. Esperienza di buona preghiera che molti fan­no ogni giorno. Magari una più elevata ancora fino a recitare il santo Rosario con lo stesso fervo­re di Bernadette Soubirous alla Grotta di Lourdes. Sapeste quanto è bello «un bel rosario, figlio­li!»... «Ancor più del ciel di Lombardia», aggiun­gerebbe convinto il nostro caro Manzoni.

Don RENZO


ROSA, ROSARIO

Il Rosario - bellissima preghiera - prende nome dal fiore simbolo dell'amore: rosario vuol dire roseto, mazzo di rose.
Vogliamo dunque offrirlo con finezza di gusto: niente rose (cioè le Ave Maria) appassite, sgualcite, mal tenu­te insieme e buttate là con noncuranza! È un omaggio gentile alla più bella di tutte le creature, alla benedetta fra le donne.

Con bel garbo

Con il Rosario compiamo un gesto di riconoscenza a Dio, che ha voluto divenire figlio di questa Donna, frutto benedetto del suo grembo.
Alla Regina del Cielo e della terra, alla Madre del Creatore dell'Universo le rose si offrono con rispettoso amore.
Al gambo di questi fiori sono attaccate le spine: es­se ci insegnano a far attenzione nel comporre nei debiti modi questo mazzo spirituale, per porgerlo poi con bel garbo, con semplicità e con fede.
Non è quindi tanto facile recitare «bene» il Rosario: occorre un notevole impegno.

Le sue origini

Il re Davide, vissuto in Giudea tremila anni fa, non recitava certo il Rosario; eppure potremmo considerarlo un lontano antenato di questa forma di preghiera. Egli compose parole, musica e danza di una parte dei centocinquanta Salmi. Questi sono composizioni poeti­che ispirate da Dio che, prima gli Ebrei e poi i Cristiani impararono a memoria per la preghiera privata e li­turgica. [Non solo per i salmi Davide è legato al santo Rosario: grande fu anche quel gesto di procurarsi nel torrente 5 ciottoli e servirsene per abbattere il gigante Golia: quella fionda davidica adambrava ... il santo Rosario che fa tremare l'inferno]

Dopo san Benedetto, e con l'abbondanza di monaci nei monasteri, successe che quelli non addetti abitual­mente al coro, perché impegnati in lavori pesanti nelle campagne e nelle stalle, non riuscivano a recitare ogni giorno tutti quei Salmi. Non sapendoli a memoria, do­vevano accontentarsi di recitare centocinquanta Pater noster: un surrogato della preghiera liturgica, a detta dei «sapienti».

Fatica e umiltà

Eppure era anch'essa una lode, forse più gradita a Dio, perché rivolta a Lui nella fatica e con semplicità di cuore.
Come i Salmi erano suddivisi a dieci a dieci (le de­curie) e terminavano con il Gloria, così anche i Pater noster furono suddivisi a dieci a dieci dal Gloria Patri. Poi, al posto di tutti questi Pater, attraverso, i secoli, la buona Provvidenza permise che si infiltrassero sem­pre più le Ave Maria.

Molti Santi, ed il più conosciuto al riguardo è san Domenico, diffusero questa «liturgia rimediata» tra il po­polo, con grandi vantaggi spirituali.
Vorrei riportarvi una sintesi delle promesse che la Madonna ha fatto, attraverso alcuni Santi, ai veri devo­ti del santo Rosario. Sappiamo che la Madonna quel che promette mantiene.

Promesse della santa Vergine

l. A quelli che devotamente reciteranno il mio Ro­sario prometto la mia protezione speciale e grandissi­me grazie. Il santo Rosario sarà un'arma potente con­tro l'Inferno; distruggerà i vizi, vi libererà dal peccato, dissiperà le eresie.
2. Il santo Rosario farà fiorire le virtù e le opere buone; otterrà alle anime grande misericordia da parte di Dio; raffredderà l'amore alle cose del mondo, ele­vando i cuori al desiderio dei beni eterni.
3. Chi confiderà in Me, pregando con il santo Ro­sario, non perirà e non sarà soverchiato dalla sventura. I peccatori si convertiranno, cresceranno nella Grazia di Dio e diverranno degni della vita eterna.
4. Quelli che recitano il mio Rosario troveranno du­rante la vita e nell'ora della morte la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie; parteciperanno ai meriti de­gli Angeli e dei Santi.
5. Libererò presto dal Purgatorio le anime che fu­rono devote al santo Rosario. Chi l'avrà recitato con co­stanza e vera devozione godrà di una grande gloria in Cielo.
6. Ciò che chiederete con fede per mezzo del mio Rosario, voi lo otterrete. Coloro che propagheranno la devozione del santo Rosario saranno da Me soccorsi in tutte le loro necessità.
7. Io ho ottenuto da mio Figlio che coloro che si as­sociano nella devozione del santo Rosario abbiano per fratelli, in vita e in morte, i Santi del Cielo.
8. Quelli che recitano fedelmente il Rosario sono fi­gli miei amatissimi, veri fratelli e sorelle di Gesù Cri­sto. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

Meditando i «misteri»
A coloro che non sapevano leggere, e iniziando dai monasteri, in luogo delle Sacre Letture, si propose la contemplazione di momenti importanti della vita di Ge­sù e di Maria, che ora sono codificati nei quindici misteri [che ora nel terzo millennio sono 20 per opera di san Giovanni Paolo II].
A quei tempi, in cui poche persone tra il popolo sa­pevano leggere, i quadri, gli affreschi e le sculture che rendevano le chiese una vera scuola, aiutavano a com­prendere il significato e a fissare nella memoria anche visiva questi santi «misteri».

(continua) Intanto se ancora non ha un bel Rosario, corra a procurarselo e lo porti sempre  con sé.
AVE MARIA PURISSIMA!

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