PREGARE E’ BELLO - Ah,
figlioli, che bel Rosario!
Questa esclamazione fu così carica di fede e di
meraviglia da rimanermi ancora impressa dopo decine di anni.
Mio padre aveva partecipato, con parecchi adulti e alcuni
giovani, ad un pellegrinaggio serale al Santuario della Caravina, in Valsolda.
- E pensare che in casa si fa fatica a rispondere a
qualche Ave Maria... mentre ieri sera, finita la prima corona del santo
Rosario, ne avremmo recitata pure un'altra!
Quegli uomini avevano capito quanto sia diverso il
«dir su preghiere» di malavoglia, dal pregare tutti insieme e «con
sentimento», convinti che quando si prega seriamente Qualcuno lassù in Cielo
sta in ascolto.
Ora, nell'offrirti queste pagine, chiedo alla Madonna
che tu riesca a vivere la stessa esperienza di fede. Esperienza di buona
preghiera che molti fanno ogni giorno. Magari una più elevata ancora fino a recitare
il santo Rosario con lo stesso fervore di Bernadette Soubirous alla Grotta di
Lourdes. Sapeste quanto è bello «un bel rosario, figlioli!»... «Ancor più del
ciel di Lombardia», aggiungerebbe convinto il nostro caro Manzoni.
Don RENZO
ROSA, ROSARIO
Il Rosario - bellissima preghiera - prende nome dal
fiore simbolo dell'amore: rosario vuol dire roseto, mazzo di rose.
Vogliamo dunque offrirlo con finezza di gusto:
niente rose (cioè le Ave Maria) appassite, sgualcite, mal tenute insieme e
buttate là con noncuranza! È un omaggio gentile alla più bella di tutte le
creature, alla benedetta fra le donne.
Con bel garbo
Con il Rosario compiamo un gesto di riconoscenza a
Dio, che ha voluto divenire figlio di questa Donna, frutto benedetto del suo
grembo.
Alla Regina del Cielo e della terra, alla Madre del
Creatore dell'Universo le rose si offrono con rispettoso amore.
Al gambo di questi fiori sono attaccate le spine: esse
ci insegnano a far attenzione nel comporre nei debiti modi questo mazzo
spirituale, per porgerlo poi con bel garbo, con semplicità e con fede.
Non è quindi tanto facile recitare «bene» il
Rosario: occorre un notevole impegno.
Le sue origini
Il re Davide, vissuto in Giudea tremila anni fa, non
recitava certo il Rosario; eppure potremmo considerarlo un lontano antenato di
questa forma di preghiera. Egli compose parole, musica e danza di una parte dei
centocinquanta Salmi. Questi sono composizioni poetiche ispirate da Dio che,
prima gli Ebrei e poi i Cristiani impararono a memoria per la preghiera privata
e liturgica. [Non solo per i salmi Davide è legato al santo Rosario: grande fu anche quel gesto di procurarsi nel torrente 5 ciottoli e servirsene per abbattere il gigante Golia: quella fionda davidica adambrava ... il santo Rosario che fa tremare l'inferno]
Dopo san Benedetto, e con l'abbondanza di monaci nei
monasteri, successe che quelli non addetti abitualmente al coro, perché
impegnati in lavori pesanti nelle campagne e nelle stalle, non riuscivano a
recitare ogni giorno tutti quei Salmi. Non sapendoli a memoria, dovevano
accontentarsi di recitare centocinquanta Pater noster: un surrogato della
preghiera liturgica, a detta dei «sapienti».
Fatica e umiltà
Eppure era anch'essa una lode, forse più gradita a
Dio, perché rivolta a Lui nella fatica e con semplicità di cuore.
Come i Salmi erano suddivisi a dieci a dieci (le decurie)
e terminavano con il Gloria, così anche i Pater noster furono suddivisi a dieci
a dieci dal Gloria Patri. Poi, al posto di tutti questi Pater, attraverso, i
secoli, la buona Provvidenza permise che si infiltrassero sempre più le Ave
Maria.
Molti Santi, ed il più conosciuto al riguardo è san
Domenico, diffusero questa «liturgia rimediata» tra il popolo, con grandi
vantaggi spirituali.
Vorrei riportarvi una sintesi delle promesse che la
Madonna ha fatto, attraverso alcuni Santi, ai veri devoti del santo Rosario.
Sappiamo che la Madonna quel che promette mantiene.
Promesse della santa Vergine
l. A quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario
prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie. Il santo Rosario
sarà un'arma potente contro l'Inferno; distruggerà i vizi, vi libererà dal
peccato, dissiperà le eresie.
2. Il santo Rosario farà fiorire le virtù e le opere
buone; otterrà alle anime grande misericordia da parte di Dio; raffredderà
l'amore alle cose del mondo, elevando i cuori al desiderio dei beni eterni.
3. Chi confiderà in Me, pregando con il santo Rosario,
non perirà e non sarà soverchiato dalla sventura. I peccatori si convertiranno,
cresceranno nella Grazia di Dio e diverranno degni della vita eterna.
4. Quelli che recitano il mio Rosario troveranno durante
la vita e nell'ora della morte la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie;
parteciperanno ai meriti degli Angeli e dei Santi.
5. Libererò presto dal Purgatorio le anime che furono
devote al santo Rosario. Chi l'avrà recitato con costanza e vera devozione
godrà di una grande gloria in Cielo.
6. Ciò che chiederete con fede per mezzo del mio
Rosario, voi lo otterrete. Coloro che propagheranno la devozione del santo
Rosario saranno da Me soccorsi in tutte le loro necessità.
7. Io ho ottenuto da mio Figlio che coloro che si associano
nella devozione del santo Rosario abbiano per fratelli, in vita e in morte, i
Santi del Cielo.
8. Quelli che recitano fedelmente il Rosario sono figli
miei amatissimi, veri fratelli e sorelle di Gesù Cristo. La devozione al mio
Rosario è un grande segno di predestinazione.
Meditando i «misteri»
A coloro che non sapevano leggere, e iniziando dai
monasteri, in luogo delle Sacre Letture, si propose la contemplazione di
momenti importanti della vita di Gesù e di Maria, che ora sono codificati nei
quindici misteri [che ora nel terzo millennio sono 20 per opera di san Giovanni Paolo II].
A quei tempi, in cui poche persone tra il popolo sapevano
leggere, i quadri, gli affreschi e le sculture che rendevano le chiese una vera
scuola, aiutavano a comprendere il significato e a fissare nella memoria anche
visiva questi santi «misteri».
(continua) Intanto se ancora non ha un bel Rosario, corra a procurarselo e lo porti sempre con sé.
AVE MARIA PURISSIMA!