mercoledì 5 settembre 2018

LO ZUCCHERO! ATTENTI!



Lo zucchero dà più dipendenza della cocaina

Da un’analisi degli studi che ne comparano le reazioni al consumo, è emerso che lo zucchero induce effetti tipici della dipendenza maggiori di quelli dati da droghe come la cocaina



zucchero
(Foto: Lindsey Wasson / Stringer / Getty Images)

Lo zucchero raffinato, quei cristalli bianchi così belli, attraenti, buoni, potrebbero avere effetti peggiori della cocaina. Almeno a livello di dipendenza. Secondo una review pubblicata dal British Journal of Sports Medicine, infatti, il consumo di zucchero raffinato indurrebbe effetti psicoattivi – abuso, desideri impulsivi – sovrapponibili se non addirittura superiori a quelli di altre sostanze che provocano assuefazione.
La tesi è sostenuta da James DiNicolantonio, della St. Luke’s Mid America Heart Institute, che ha analizzato e comparato i risultati di moltissimi studisia sugli animali che sull’essere umano, mettendo in evidenza che il consumo di zuccheri raffinati (per esempio il saccarosio da cucina o lo sciroppo di mais) porta a sviluppare reazioni neurochimiche e comportamentali del tutto simili a quelle delle droghe psicoattive, del sesso, dell’alcol e delle sigarette. Tutte sostanze, cioè, che secondo la scienza danno dipendenza.
Un’idea della potenza di questa sostanza si ha considerando che persino i ratti di laboratorio resi dipendenti dalla cocaina, se messi di fronte alla scelta tra la sostanza stupefacente e del semplice zucchero, scelgono lo zucchero.
Lo zucchero, infatti, ci lega a sé in modo unico: il sapore dolce non è soggetto a meccanismi di repulsione naturali, come avviene invece per il salato. Non c’è in noi un sistema di sicurezza integrato per impedirci di assumere troppo zucchero, sostiene DiNicolantonio: “Le persone possono mangiare un intero sacco di biscotti o infinite barre di cioccolato e volerne ancora di più”.
Gli zuccheri raffinati, secondo il ricercatore, portano a sviluppare le tipiche conseguenze delle dipendenze da sostanze, compreso l’abuso e il craving, cioè la fame da droga, il desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva. Una dipendenza dovuta essenzialmente al rilascio di oppioidi endogeni nel sistema nervoso a seguito del consumo.
Ci sono persino studi che dimostrerebbero che si può andare in astinenzada zuccheri: quando i livelli di dopamina nel cervello indotti dall’assunzione di zuccheri calano, si possono avere sintomi come ildisturbo di iperattività con deficit di attenzione, fino a uno stato simile a quello dei pazienti affetti da depressione.
Anche se ci sono differenze dettate dalla genetica nel modo in cui ciascuno di noi risponde all’assunzione di zuccheri raffinati – e quindi la discussionesul fatto che tecnicamente diano o no dipendenza rimane aperta – il consumo di queste sostanze resta da considerarsi un fattore di rischiotipico del nostro stile di vita: ne consumiamo troppo in ogni caso, esponendoci a maggiori probabilità di sviluppare obesità e diabete.



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