domenica 14 gennaio 2018

TRE DONNE che impreziosiscono l'Universo con il loro valore di mente e di cuore

S. Chiara - S. Matilde - S. Gertrude



«Orazione di S. Chiara »
«Preghiera alla ferita della mano destra: Sia lode e gloria a te, Signor mio Gesù Cristo, per la ferita della tua mano destra. Per questa feri­ta perdona tutti i peccati che ho commessi verso di te in pensieri parole ed opere, con la mia negli­genza nel tuo servizio; con la mia condiscendenza ai perversi diletti della carne. Per la tua santa pas­sione concedimi di venerare con degno ricordo la tua morte e le tue santissime ferite, di mortificare il mio corpo e di mostrarti un'eterna riconoscenza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Così sia. Pater, Ave Maria».


«Alla ferita del costato: Sia lode e gloria a te benignissimo Signor mio Gesù Cristo, per la ferita del tuo costato. Per que­sta sacra ferita e per l'immensa misericordia che per essa hai mostrato a Longino e poi a noi tutti, ti prego o buon Gesù, che dopo avermi pu­rificato dalla colpa originale nel battesimo, mi li­beri ora per la virtù del tuo preziosissimo sangue, da tutti i mali passati e futuri. Per la tua doloro­sissima morte concedimi una fede retta, una ferma speranza, una carità perfetta, acciocché io t'ami con tutto il cuore e con tutta l'anima: confermami nel bene e fa’ che io perseveri nel tuo servizio co­stantemente per piacere sempre a te. Così sia. Pater, Ave".



S. Matilde usava baciare la Croce rivolgendosi alle Cinque Ferite con queste preghiere:

Alle ferite dei piedi: «Ecco, o mio Signore, io appunto tutti i miei desideri in te e voglio armonizzarli con i tuoi, affinché d'ora innanzi piena­mente purificati e santificati, non abbiano ad im­mischiarsi nelle cose di questa terra ».

Alla ferita della mano destra il Signore la esor­ta: «In questa ferita nascondi tutti i tuoi interessi spirituali, affinchè io abbia a riparare tutte le tue deficienze ».

Alla ferita della mano sinistra: «In questa fe­rita deponi tutte le tue pene ed avversità, affinché unite ai miei dolori ti diventino dolci e salgano con soave fragranza al trono di Dio. Esse saranno come una veste che impregnata di sostanze odoro­se, ne esala il profumo, come il boccone di pane che inzuppato nel miele ne trae la stessa dolcezza ».

Infine alla ferita del cuore: «In questa ferita del cuore che è così grande da contenere il cielo e la terra con tutto ciò che essi racchiudono, deponi il tuo amore accanto al mio, acciocché diventi più perfetto e divenga tutt'uno con esso, come il ferro incandescente con il fuoco ».



Di se stessa poi S. Gertrude, dopo aver narrato il favore della stimmatizzazione, afferma di aver ricevuto «un altro dono » dal Signore, cioè la promessa che «ogniqualvolta avessi voluto venerare i segni del suo amore recitando cinque versetti del salmo 102Benedic anima mea Domino, avrei sempre ricevuto un qualche speciale favore ».

L'esercizio tanto efficace, che la Santa prati­cava ogni giorno, era così concepito:

Al primo versetto: Benedic anima mea Do­mino et omnia quae intra me sunt nomini sancto eius, deponeva nelle Ferite dei piedi ogni ruggine di peccato ed ogni bassezza di piacere mondano.


Al secondo versetto: Benedic et noli oblivisci omnes retributiones eius, la­vava ogni macchia di diletto carnale nell'acqua e sangue sgorgati dalle Ferite del Costato.

Al terzo: Qui propitiatur omnibus iniquitatibus tuis qui sanat omnes infirmitates tuas, correva alla Ferita della mano si­nistra, per trovarvi riposo e pace.

Al quarto: Qui redimit de interitu vitam tuam qui coronat te in misericordia et miserationibus, si accostava alla Ferita della mano destra per appropriarsi tutto quanto le man­cava nella perfezione della virtù.


Così purificata ed arricchita di ogni merito, nel quinto versetto: Qui, replet in bonis desiderium tuum renovabitur ut aquilae iuventus tua, si slanciava all'amplesso dello Sposo celeste.

AMDG et DVM

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