giovedì 9 aprile 2015

Abominevole delitto

Aborto: 
Scrittura; antichi scrittori ebrei e cristiani
(Cfr. John R. Connery, Abortion: The Development of the Roman Catholic Perspective, Chicago, Loyola Univ. Press, 1977, e Germain Grisez, Abortion: The Myths, the Realities, and the Arguments NY. Corpus Books, 1970)
1. Esodo 21,22: “Quando alcuni uomini litigano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un’ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio etc.”
Commento: Difficile da stabilire se il punto principale sia il danno per il bambino o per la donna e il marito. Probabilmente principalmente per questi ultimi, ma anche il danno al bambino non sembra da escludere. La LXX legge “Se due uomini combattono e colpiscono una donna con bambino, e il bambino che non è completamente formato esce fuori, ci sarà una multa secondo ciò che il marito della donna impone, egli stabilirà con equa misura. Ma se era completamente formato egli imporrà vita per vita, occhio per occhio, etc.”
2. Pseudo-Focilide, righe 184-185: “Non lasciate che una donna distrugga il bambino nascituro nel suo grembo, né che dopo la sua nascita lo getti ai cani e agli avvoltoi come una preda.”
Commento: Focilide fu un poeta ionico a Mileto, a metà del sesto secolo a.C. Era famoso per gli utili consigli per la vita quotidiana. E’ parte di una propaganda in favore della religione ebraica. Il traduttore negli Old Testament Pseudepigrapha II (a cura di James H. Charlesworth, Doubleday, 1985) fu W. Van der Horst. Stima la data tra il 220 a.C. e il 200 d.C.
La nota 1 a p. 580 dice: “Aborto ed esposizione dei bambini erano i metodi attuali di pianificazione familiare nell’antichità pagana. Anche se l’Antico Testamento non vieta entrambe le pratiche (ma confronta la traduzione dei LXX di Es 21,22 f), sono spesso condannate (in questa combinazione) da scritti ebraici e cristiani, come ad esempio Filone, Spec. Leg. 3,108-09; Giuseppe, Contro Apione 2,202; Oracoli Sibillini 2:281ff. ; Didaché 2:2; Lettera di Barnaba 19. 5, etc.”
3. Flavio Giuseppe, Contro Apione 2,202: “La legge [legge ebraica] ci ordina di allevare tutti i nostri figli e proibisce alle donne di causare l’aborto di ciò che è generato; e se una donna sembra aver fatto così, sarà l’assassina di suo figlio, distruggendo una creatura vivente.” (Probabilmente fine del I secolo d.C.)
4. Oracoli Sibillini 2.281-282: “… Come molti mentre abortivano quello che portavano in grembo, come molti mentre gettavano via la loro prole in violazione di legge [saranno puniti dopo la resurrezione].”
Commento: il curatore in Charlesworth, J. J. Collins, pone la data per il secondo secolo d.C. secondo la redazione cristiana, ma l’originale giudaico era di un secolo precedente. Le righe citate sopra sembrano ebraico originale.
5. Didache 2,2: “non uccidere il bambino con l’aborto né ucciderlo dopo che è nato.”
Commento: di solito datato al 100-150 d.C.
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6. Lettera di Barnaba: Quelli sulla “via delle tenebre” includono in 20,2 “gli assassini di bambini, che abortiscono il lavoro di Dio.”
Commento: data probabile forse tra il 132 e il 138 d.C.
7. Tertulliano, Apologeticum 9,8: “Per noi, dal momento che l’omicidio è vietato, non è neppure permesso distruggere ciò che è concepito nel grembo mentre il sangue viene formato in un essere umano. Si tratta di un’anticipazione di omicidio impedire di nascere; né fa la differenza se si prende la vita di uno già nato o si disturba il processo di nascere: anche colui che sta per diventare un essere umano è uno.” Testo da Sources Chrétiennes n. 108, p. 184 (scritto all’incirca nel 197 d.C.)
8. San Cipriano di Cartagine, Lettera 52, a Cornelio: “Lui [lo scismatico Novaziano] ha colpito il grembo di sua moglie con il suo tacco e ha mosso un aborto, causando così un parricidio.” (Scritto all’incirca nel 251 d.C.)
9. San Basilio il Grande, Lettera 138: “Colui che distrugge il feto deliberatamente è colpevole di omicidio.” PG 36,672 (Scritto all’incirca nel 375 d.C.)
10. San Girolamo, Lettera 22, 13: [parlando delle vergini] “Altre bevono per sterilità e commettono omicidio sull’essere umano non ancora formato. Alcune quando sentono di aver concepito per peccato, considerano i veleni per l’aborto e di frequente muoiono esse stesse insieme col bambino e vanno all’inferno colpevoli di tre reati: l’omicidio di se stessi, commettere adulterio contro Cristo e omicidio contro il loro bambino non ancora nato.” PL 22, 401 (Scritto circa nel 380 d.C.)
11. Sant’Ambrosio, Esamerone 5,18: “Le donne ricche, per evitare di dividere l’eredità tra molti, uccidono i loro feti nel grembo materno e con succhi micidiali uccidono nella camera genitale i loro figli.” PL 14,231. (Scritto circa nel 386 d.C.)
12. San Giovanni Crisostomo, Omelie su Romani 24: distruggere il feto “è qualcosa di peggio di un omicidio.” Chi fa questo “non toglie la vita che è già nata, ma le impedisce di nascere.” PG 60, 626-627 (scritto circa nel 391 d.C.)
13. Sant’Agostino, De nuptiis et concupiscentia 1,15: “A volte la loro libidinosa crudeltà o crudele lussuria si spinge fino ad ottenere veleni per causare la sterilità; e se ciò non funziona, per spegnere in qualche modo e distruggere il feto concepito nel grembo, desiderando di uccidere la prola prima che essa viva, o se già viveva nel grembo materno, perché egli sia ucciso prima di nascere.” PL 44,423-424 (Scritto circa nel 419 d.C.)
14. Papa Stefano V, Lettera all’arcivescovo di Magonza, 14 settembre 887 (SA 670): “Se colui che distrugge coll’aborto ciò che viene concepito nel grembo è un assassino, quanto più è incapace di scusare se stesso di omicidio colui che uccide un bambino anche di un solo giorno di vita.”
15. Vaticano II, La Chiesa nel Mondo Moderno, §51: “Perciò la vita, a partire dal concepimento, deve essere protetta con la massima cura, e l’aborto e l’infanticidio sono abominevoli delitti” [nefanda sunt crimina]
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