3 − Perché ricorrere a Maria?
(SM 6-23)
6. - Perciò, tutto si riduce a trovare un mezzo facile per ottenere
da Dio la grazia necessaria per diventare santi; ed è proprio questo
che voglio insegnarti. E ti dico che per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria. Eccone i motivi.
7. - Soltanto Maria ha trovato grazia davanti a Dio per sé e per
ogni uomo in particolare. I patriarchi, i profeti, tutti i santi
dell’Antica Legge non hanno potuto trovare questa grazia.
8. - Maria ha dato l’essere e la vita all’Autore di ogni grazia; per
questo è chiamata Madre della grazia.
9. - Dio Padre, da cui come da fonte essenziale discende ogni dono
perfetto ed ogni grazia, dandole il proprio Figlio le ha dato tutte le
grazie, tanto che - dice san Bernardo - in lui e con lui le è stata comunicata la volontà di Dio.
10. - Dio l’ha scelta come tesoriera, amministratrice e dispensatrice
di tutte le grazie. Per questo ogni sua grazia ed ogni suo dono passano per le mani di lei. E - secondo san Bernardino - per il potere che le è stato conferito, ella dà a chi vuole, come vuole, quando vuole e nella misura che vuole le grazie dell’eterno Padre, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo.
11. - Come nell’ordine naturale ogni figlio deve avere un padre ed
una madre, così nell’ordine della grazia ogni vero figlio della Chiesa deve avere Dio per padre e Maria per madre. Chi si gloria di aver Dio per padre, ma non ha la tenerezza di un vero figlio per Maria, è un bugiardo che ha soltanto il demonio per padre.
12. - Poiché Maria ha formato il Capo dei predestinati, Gesù Cristo,
ancora a lei tocca formare le membra di questo Capo, i veri cristiani, perché una madre non forma la testa senza le membra, né le membra senza la testa. Perciò, se uno vuole essere membro di Gesù Cristo, pieno di grazia e di verità, deve essere formato in Maria per mezzo della grazia di Cristo, la quale si trova in lei con pienezza per essere comunicata con pienezza ad ogni vero membro di Gesù Cristo e ad ogni suo vero figlio.
13. - Lo Spirito Santo, avendo sposato Maria ed avendo prodotto
in lei, per mezzo di lei e da lei Gesù Cristo, questo capolavoro, il
Verbo incarnato, e non avendola mai ripudiata, continua ogni giorno a produrre i predestinati in lei e per mezzo di lei, in modo misterioso ma vero.
14. - Maria ha ricevuto da Dio un dominio speciale sulle anime
per nutrirle e per farle crescere in Dio. Sant’Agostino dice perfino
che in questo mondo tutti i predestinati sono racchiusi nel seno di
Maria, e vengono alla luce solo quando questa buona madre li genera alla vita eterna. Per conseguenza, come il bimbo trae ogni nutrimento dalla propria madre, la quale proporziona il cibo alla sua debolezza, così i predestinati traggono ogni nutrimento spirituale ed ogni vigore da Maria.
15. - A Maria Dio Padre ha detto: «Figlia mia, fissa la tenda in
Giacobbe», cioè nei miei predestinati raffigurati da Giacobbe. A Maria Dio Figlio ha detto: «Madre mia, prendi in eredità Israele», cioè i miei eletti. Infine, a Maria lo Spirito Santo ha detto: «Mia sposa fedele, poni le radici in mezzo a un popolo glorioso». Chiunque è eletto e predestinato ha la Santa Vergine dimorante dentro di sé, cioè nell’anima, e lascia che lei vi getti le radici di una profonda umiltà, di un’ardente carità e di ogni virtù.
Maria, stampo di Dio
16. - Maria è chiamata da Sant’Agostino, e lo è effettivamente,
forma Dei, vivo stampo di Dio. Ciò significa che soltanto in lei il
Dio-uomo è stato formato al naturale, senza che abbia perduto alcun tratto della divinità; e che ancora soltanto in lei l'uomo può essere formato in Dio al naturale, quanto lo permetta la natura umana, per grazia di Gesù Cristo. Uno scultore può riprodurre al naturale un volto oppure un ritratto in due maniere: o impiegando nella materia dura ed informe la propria capacità, la propria forza, la propria scienza e la bontà dei propri strumenti per fare quel volto; oppure può gettare la materia nello stampo.
La prima maniera è lunga e difficile, ed è soggetta a molti inconvenienti: a volte basta un colpo maldestro di scalpello o di martello per rovinare tutto il lavoro.
La seconda maniera è celere, facile e dolce, quasi senza fatica e spese, se lo stampo è perfetto e riproduce al naturale, e la materia usata molto maneggevole e per nulla resistente al tocco della mano.
17. - Maria è il grande stampo di Dio, realizzato dallo Spirito Santo
per formare al naturale un uomo-Dio per mezzo dell’unione ipostatica,
e per fare dell'uomo un Dio per mezzo della grazia. A simile
stampo non manca nessun lineamento della divinità. Chiunque vi è
gettato e si lascia plasmare, acquista tutti i tratti di Gesù Cristo, vero Dio, in maniera dolce e proporzionata alla fragilità umana, senza tante agonie e fatiche; in maniera sicura, senza timore delle illusioni, perché il demonio non ha mai avuto né avrà accesso in Maria; e infine, in maniera santa ed immacolata, senza l’ombra della più piccola macchia di peccato.
18. - O anima cara, quanta differenza fra un’anima formata in Cristo Gesù con i mezzi ordinari da coloro che, come scultori, si fidano della propria bravura e si fondano sulla propria ingegnosità, e l’anima molto docile, distaccata, malleabile che, senza alcuna fiducia in se stessa, si getta in Maria e si lascia plasmare dall’operazione dello Spirito Santo! Quante macchie, difetti, ombre, illusioni, quanto di naturale e di umano c’è nella prima!... E quanto pura, divina, somigliante al Cristo, è la seconda!
Maria, paradiso di Dio
19. - Non è esistita né mai esisterà alcuna creatura in cui Dio sia
più grande - al di fuori di se stesso ed in se stesso - che nella divina
Maria, non eccettuati i santi, i cherubini e gli eccelsi serafini. Nel paradiso medesimo, Maria è il paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, in cui il Figlio di Dio è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo e per trovarvi le proprie compiacenze. Ha fatto un mondo per l’uomo pellegrino: è il nostro; ha fatto un mondo per l’uomo beato, il paradiso; ma ne ha fatto un altro per sé e gli ha dato il nome di Maria.
Questo è un mondo sconosciuto a quasi tutti i mortali della terra,
ed incomprensibile a tutti gli angeli e ai beati del cielo. Costoro, per l’ammirazione che provano nel vedere Dio così esaltato e distante da loro, così segregato e nascosto nel suo mondo che è la divina Maria, gridano giorno e notte: «Santo! Santo! Santo!…».
20. - Felice, mille volte felice quaggiù, l’anima alla quale lo Spirito
Santo rivela il segreto di Maria per conoscerla, ed alla quale apre
questo giardino chiuso perché vi entri, questa fonte sigillata perché
vi attinga e beva ad ampie sorsate le acque vive della grazia! In questa amabile creatura tale anima troverà solo Dio, senza creature, ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo e sublime, infinitamente condiscendente e proporzionato alla sua debolezza. Poiché Dio si trova dappertutto, dappertutto lo si può trovare, perfino nell’inferno; ma non esiste un luogo dove la creatura possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza all’infuori di Maria, perché a questo scopo vi discese. In ogni altro luogo egli è il pane dei forti e degli angeli: in Maria è il pane dei figli.
21. - Non si deve pertanto immaginare, come certi falsi illuminati,
che Maria, essendo creatura, costituisca un impedimento all’unione
con il Creatore; non è più Maria che vive: soltanto il Cristo, soltanto Dio vive in lei! La sua trasformazione in Dio sorpassa quella di san Paolo e degli altri santi, quanto il cielo sorpassa in altezza la terra, e molto di più.
Maria è stata creata soltanto per Dio, e, lungi dal trattenere
a sé un’anima, la proietta in Dio e la unisce a lui con una perfezione
pari all’unione raggiunta dall’anima con lei. Maria è la meravigliosa eco di Dio, e risponde: Dio! quando si grida: Maria!; e glorifica Dio quando, con santa Elisabetta, la si chiama beata. Se i falsi illuminati, tristemente ingannati dal demonio perfino nell’orazione, avessero saputo trovare Maria e Gesù per mezzo di Maria, e Dio Padre per mezzo di Gesù, non avrebbero fatto tante terribili cadute.
Quando si è trovata Maria e, per mezzo di lei, Gesù, e per mezzo di
Gesù Dio Padre, si è trovato ogni bene, dicono i santi. E dicendo
questo, non si eccettua niente: ogni grazia e amicizia di Dio, ogni sicurezza contro i nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni facilità e vittoria contro le difficoltà della salvezza, ogni dolcezza e gioia nelle amarezze della vita.
22. - Non si vuol dire che chi ha trovato Maria con una vera devozione sia esente da croci e sofferenze. Tutt’altro! Ne ha di più perché Maria, essendo Madre dei viventi, dà a tutti i suoi figli qualche particella dell’albero della vita, la croce di Gesù. Però mentre sceglie buone croci, dà loro la grazia di portarle pazientemente e perfino con gioia, di modo che le croci da lei assegnate a quelli che le appartengono sono dei canditi o croci candite più che croci amare. Oppure, anche se sentono per un po’ di tempo l’amarezza del calice che bisogna assolutamente bere per diventare amici di Dio, la consolazione e la gioia che questa Madre buona fa seguire alla tristezza, li animano infinitamente a portare croci ancora più pesanti ed amare.
23. - La difficoltà sta dunque nel saper trovare veramente la divina
Maria per avere l’abbondanza di ogni grazia. Dio, quale signore assoluto, può comunicare da se stesso ciò che comunica in via ordinaria attraverso Maria, e non si può negare - a meno di non voler essere tacciati di temerarietà - che talvolta lo faccia. Tuttavia, dice san Tommaso, stando al piano stabilito dalla divina Sapienza, in via ordinaria non si comunica agli uomini che per mezzo di Maria nell’ordine della grazia. Per salire e per unirsi a lui, bisogna servirsi dello stesso mezzo impiegato da lui per discendere a noi, per farsi uomo e per comunicarci le proprie grazie. Tale mezzo è una vera devozione alla Santa Vergine.
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