lunedì 6 aprile 2015

6. Il punto veramente debole dei nostri giorni.


BUONA...  PASQUETTA

 ...Tutto fa suggestione.

È falso che la maggior parte degli uomini e delle donne siano così colti, cosi armati di avvedutezza e di senso critico da sottoporre quanto arriva loro dall’esterno ad un esame di valore, severo e conclusivo. Essi per lo più bevono. Non avrebbero spesso neppure il tempo di fare diversamente. Così si svegliano con istintivi orientamenti di simpatia e di antipatia, di solidarietà e di reazione. È il dramma d’ogni giorno.


Potrebbero certamente, sono liberi in fin dei conti, imporre a se stessi una revisione, un approfondimento di quanto passa, una ricerca del perché, una stroncatura di atteggiamenti in tutto quello che non hanno onestamente appurato e per cui si trovano sprovveduti di elementi per determinarsi in un modo più che nell’altro. Ma fare questo costa; fare questo è il frutto di lunga e severa educazione; fare questo vuol dire mortificare continuamente la propria leggerezza d’orgoglio e la propria velleità di dominio. I più non lo fanno e così credono di ragionare con la propria testa. Ma non è vero: infatti ragionano, giudicano, stroncano, assassinano uomini e cose venerande, perché l'accidia del dovere ha donato loro la diminuzione mentale più pericolosa ed attiva che esista: quella indotta ogni istante dal rumore prevalente, dal ritornello incalzante, dalla propaganda orchestrata.
OMELIA PER LA PASQUA (6 aprile 1958)

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