lunedì 28 luglio 2014

Leggiamo la Bibbia con sant'Antonio



10. Con questa seconda parte del vangelo concorda la seconda parte dell’epistola: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!” (Rm 8,14-15).


Lo spirito di Dio è l’umiltà, e quelli che sono guidati, cioè animati, dall’umiltà, sono veramente “albero buono”, perché sono figli di Dio. Come la radice sostiene e alimen­ta l’albero; così l’umiltà sostiene e alimenta l’anima. Lo spirito di umiltà è dolce più del miele, e chi è alimentato dal miele produce frutti dolci.
“Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi”, che vi costringa di nuovo, come nel tempo della Legge, a servire Dio forzatamente, per timore del castigo. L’albero cattivo riceve non lo spirito di adozione, con i figli, ma quello della schiavitù, con gli schiavi, i quali non restano per sempre nella casa (cf. Gv 8,35), ma saranno tagliati e gettati nel fuoco inestinguibile.

Si ha l’adozione quando viene adottato qualcuno al posto di un figlio. Perciò il figlio adottivo, accolto cioè al posto del figlio (vero) Gesù Cristo – che sempre sia benedetto –, da un albero sterile, dopo avervi innestato il germoglio della fede, ottenne un albero buono e fruttifero; e dei figli dell’ira fa ogni giorno figli della grazia, perché con la contrizione del cuore e la confessione della bocca gridino ogni giorno: “Abbà, Padre”. Abbà è un termine siriaco ed ebraico, che in lat. signi­fica Pater, Padre. E questo doppio nome di paternità sta ad indicare la duplice misericordia della benevolenza paterna. Infatti il penitente, accolto al posto del figlio, è autorizzato a sperare sia nella remissione dei peccati che nella beatitudine della gloria.

Ti preghiamo dunque, Abbà, Padre, di renderci alberi buoni, di farci produrre frutti degni di penitenza, affinché radicati e fondati nella radice dell’umiltà e liberati dal fuoco eterno, meritiamo di poter cogliere il frutto dell’eterna vita. Accordacelo tu che sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

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