sabato 3 maggio 2014

«Tutte le volte che sospiro e respiro, io aspiro a voi, o Gesù e Maria», diceva un santo.

In Conceptione tua Virgo Immaculata fuisti.
Ora pro nobis Patrem cujus Filium peperisti.


46. BISOGNA INVOCARE MARIA. 

- Di Maria si può dire, come della Sapienza, che «sfavilla, e il suo
splendore non patisce oscuramento; chi l'ama la vede, e chi la cerca, facilmente la trova. Essa precorre coloro che la cercano e si manifesta loro la prima» (Sap. VI, 13-14). Colui che invoca Maria, la desidera, la conosce, l'ama, la trova; e desiderare, conoscere amare e trovare Maria è per il cristiano il massimo dei tesori. «Pensare a lei, dice ancora il Savio, è somma saggezza; vigilare per amor suo, reca pronta sicurezza » (Sap. VI, 16).



Quando soffia il vento delle tentazioni, dice S. Bernardo, quando le spine delle tribolazioni vi lacerano, guardate alla stella, invocate Maria. - Se la collera, l'avarizia e la voluttà minacciano di sommergere la fragile vostra barchetta, volgetevi pronti a guardare Maria. - Se il peso dei vostri misfatti vi accascia, se il misero stato della vostra coscienza vi rattrista, se cominciate a turbarvi e a perdervi di coraggio all'idea del tremendo giudizio di Dio, pensate a Maria. - Nei pericoli, nelle angustie, nelle dubbiezze, pensate a Maria, invocate Maria; non cessi mai di essere nelle vostre labbra, non si parta mai dal vostro cuore (Homil. II sup. Missus).



«Tutte le volte che sospiro e respiro, io aspiro a voi, o Gesù e Maria», diceva un santo. Chi cerca Maria e l'invoca, la trova ben presto e attinge in abbondanza da lei, come da un mare, ogni sorta di aiuto e di beni. Anzi, come disse il concilio di Blois, instituendo la festa della Visitazione della Santa Vergine, Maria non aspetta di essere pregata per esaudire, ma previene, secondo l'uso della sua, clemenza, le preghiere di coloro che a lei intendono ricorrere.


S. Anselmo, per incoraggiare i fedeli ad invocare spesso e con fiducia Maria, non dubita di asserire che si ottiene talora più presto il desiderato soccorso invocando il nome di Maria, che non quello di Gesù; non perché ella sia più grande e più potente di lui, poiché non Gesù da Maria, ma Maria da Gesù trae la sua grandezza e potenza, ma perché Gesù è il Signore ed il giudice di tutti, egli discerne e pesa i meriti di ciascuno. Quando pertanto non esaudisce chi invoca il suo nome, egli fa da giudice e tratta secondo giustizia; al contrario quando uno invoca il nome di Maria, ancorché non meriti di essere esaudito, i meriti di Maria intercedono per lui. Ella si diporta da madre, non da giudice (De excell. Virg. 1. 1).

AMDG et BVM


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