sabato 1 ottobre 2022

FILOCALIA

Capitoli vari sulla teologia e l’economia, sulla virtù e il vizio

II Centuria 

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14. Chi è principiante nella pietà e viene ammaestrato circa le opere

della giustizia, si occupa soltanto di compiere la pratica, con ogni

ubbidienza e fede, mangiando, come carni, gli aspetti esteriori delle virtù,

seguendo cioè la pedagogia dei costumi. Le ragioni dei comandamenti,

nelle quali sta la conoscenza dei perfetti, le lascia a Dio nella fede, perché

non può per il momento protendersi a tutta la grandezza della fede.

15. Il perfetto, che ha oltrepassato non solo la categoria dei principianti,

ma anche quella dei proficienti, non ignora le ragioni di ciò che egli compie

conforme a un comandamento. Al contrario, prima beve i comandamenti in

spirito, poi mangia, mediante le opere, tutta la carne delle virtù, assumendo

nella conoscenza dell’intelletto il movimento di ciò che avviene conforme

alla percezione sensibile.

16. Il Signore ha detto: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia,

cioè prima di tutto la conoscenza della verità e poi l’esercizio dei modi di

condotta convenienti. Con ciò ha mostrato chiaramente come i credenti

debbano cercare solo la divina conoscenza e la virtù che la adorna con le

opere.

17. Ci sono molte cose che occorrono ai credenti per la conoscenza di

Dio e la virtù: liberazione dalle passioni, sopportazione delle prove, ragioni

delle virtù, attuazione dei costumi [virtuosi], sradicamento della

propensione dell’anima nei confronti della carne, eliminazione del rapporto

che lega la percezione sensibile alle cose sensibili, separazione perfetta

dell’intelletto da tutte le creature. E ci sono innumerevoli altre cose

necessarie per allontanarsi dal male e dall’ignoranza e realizzare

conoscenza e virtù. Bene dunque il Signore ha detto: Tutto quanto

chiederete… credendo, lo riceverete, dichiarando così che i credenti devono

cercare e chiedere con scienza e fede soltanto quelle cose che sono rivolte

alla conoscenza di Dio e alla virtù. Queste infatti sono cose che giovano e

certamente il Signore le dà a quelli che le chiedono.

18. Chi dunque a motivo della sola fede - cioè a motivo della unione

immediata con Dio - tutto cerca in vista di questa unione, certamente

riceverà. Ma chi senza questa motivazione cercasse sia altre cose o le

suddette, non riceverebbe; come infedele, nella sua incredulità, servendosi

delle cose divine per la propria gloria.

AMDG et DVM

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