Capitoli vari sulla teologia e l’economia, sulla virtù e il vizio
II Centuria
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14. Chi è principiante nella pietà e viene ammaestrato circa le opere
della giustizia, si occupa soltanto di compiere la pratica, con ogni
ubbidienza e fede, mangiando, come carni, gli aspetti esteriori delle virtù,
seguendo cioè la pedagogia dei costumi. Le ragioni dei comandamenti,
nelle quali sta la conoscenza dei perfetti, le lascia a Dio nella fede, perché
non può per il momento protendersi a tutta la grandezza della fede.
15. Il perfetto, che ha oltrepassato non solo la categoria dei principianti,
ma anche quella dei proficienti, non ignora le ragioni di ciò che egli compie
conforme a un comandamento. Al contrario, prima beve i comandamenti in
spirito, poi mangia, mediante le opere, tutta la carne delle virtù, assumendo
nella conoscenza dell’intelletto il movimento di ciò che avviene conforme
alla percezione sensibile.
16. Il Signore ha detto: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia,
cioè prima di tutto la conoscenza della verità e poi l’esercizio dei modi di
condotta convenienti. Con ciò ha mostrato chiaramente come i credenti
debbano cercare solo la divina conoscenza e la virtù che la adorna con le
opere.
17. Ci sono molte cose che occorrono ai credenti per la conoscenza di
Dio e la virtù: liberazione dalle passioni, sopportazione delle prove, ragioni
delle virtù, attuazione dei costumi [virtuosi], sradicamento della
propensione dell’anima nei confronti della carne, eliminazione del rapporto
che lega la percezione sensibile alle cose sensibili, separazione perfetta
dell’intelletto da tutte le creature. E ci sono innumerevoli altre cose
necessarie per allontanarsi dal male e dall’ignoranza e realizzare
conoscenza e virtù. Bene dunque il Signore ha detto: Tutto quanto
chiederete… credendo, lo riceverete, dichiarando così che i credenti devono
cercare e chiedere con scienza e fede soltanto quelle cose che sono rivolte
alla conoscenza di Dio e alla virtù. Queste infatti sono cose che giovano e
certamente il Signore le dà a quelli che le chiedono.
18. Chi dunque a motivo della sola fede - cioè a motivo della unione
immediata con Dio - tutto cerca in vista di questa unione, certamente
riceverà. Ma chi senza questa motivazione cercasse sia altre cose o le
suddette, non riceverebbe; come infedele, nella sua incredulità, servendosi
delle cose divine per la propria gloria.
AMDG et DVM
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