Dai Quadernetti
- Essere sacerdoti non deve costituire una singolarità che dà onori e risparmia da ciò che è castigo dell’uomo: lavoro, fatica, povertà, fame. Io ebbi fame, ed ero Dio; Io ebbi fatica, povertà, lavoro ed ero Dio. Io vissi nel pericolo, non lo schivai, ed ero Dio.
Prendete i più santi tra voi e spargeteli e contemporaneamente, nel silenzio, nel nascondimento, una mistica armata li aiuti con la preghiera, la penitenza, il dolore: quella delle anime vittime.
Andate, scendete, spargetevi fra queste turbe che muoiono spiritualmente di fame e sbriciolate loro il pane della Verità. La mia Parola è Verità e Vita. Andate, insegnate, amate.
Ho detto che istruire gli ignoranti, ammonire i peccatori, perdonare le offese, sono opere di misericordia. Fatelo dove più ve ne è bisogno, dove più c’è da faticare e da vincersi e vincere.
Ognuno prenda la sua croce e la porti e la innalzi, dopo aver lavorato e sofferto, sulle nuove posizioni riconquistate al Cristo, così come fanno i soldati per la gloria della propria patria. Il sacerdote è soldato di Cristo e la gloria del mio Regno nel mondo deve essere il suo scopo supremo.
Innalzate il mio segno nel cuore degli uomini e Satana fuggirà da loro. Questo e non altro li salverà, perché questa è arma spirituale e valida. Satana e i suoi servi sono vinti non dai partiti e dalle parole e atti umani, ma da ciò che è soprannaturale. Fate ciò che Io dico ed Io sarò con voi. Quad.tti 48.12 - Ai veramente miei do il mio segno: l’essere perseguitati, accusati, condannati ingiustamente. Ricorda di temere sempre sulla verità di uno che abbia veste o si professi mio servo se non lo vedi perseguitato.
Il mio vero discepolo passa per le prove che provarono il Maestro e per quelle che il Maestro profetizzò ai Dodici quando li preparò alla missione. Mt.10 Quad.tti 49.7
Cor sacratissimum Jesu, miserere nobis
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