Catechismo
o corruzione!
"SINITE
PARVULOS....": LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME
La vita
di Pio X mette in rilievo l'attrazione da lui sentita per i piccoli fanciulli.
Anima
purissima, la sua innocenza si specchiava e si riconosceva nella loro innocenza
e semplicità. Abbiamo veduto con quanto trasporto egli si abbassasse alla loro
età, si accomunasse ai loro giuochi ed infantili divertimenti, procurando, nel
tempo stesso, di aprire le loro menti alla verità e i loro cuori alle effusioni
della grazia 944 e sappiamo pure come egli considerasse l'Eucaristia il mezzo
più idoneo per assicurare ai fanciulli questo divino tesoro.
Ai tempi
del suo primo ministero sacerdotale erano ancora vive certe idee e riserve
circa la frequenza alla SS.ma Eucaristia e l'età per ammettere alla prima
Comunione i fanciulli e non mancarono meraviglie quando fu veduto il Parroco di
Salzano ammettere alla Sacra Mensa fanciulli non ancora giunti all'età allora
voluta 945. Ma Don Giuseppe Sarto aveva fatto buoni studi; conosceva a
perfezione Teologia e Sacri Canoni, la “Somma” di S. Tommaso e le
risposte, in materia, dei Concili e dei Pontefici ed ogni meraviglia
prontamente cessò.
“Posto che un bambino sappia distinguere tra
pane e Pane così da potere concepire della devozione per il Sacramento
dell'Eucaristia, egli - conchiude l'Angelico Dottore - può venire ammesso a
riceverlo” 946.
Testimonianza
decisiva del massimo dei Dottori Cattolici basata sulla prassi della Chiesa
fino al secolo XIII e mai smentita di poi.
Se un
bambino appena è in grado di distinguere il bene dal male deve avviarsi all’uso
del Sacramento della Confessione, perché non dovrà venire ammesso al Sacramento
Eucaristico che rafforza l'anima e la volontà nel desiderio del bene e della
virtù? E perché aspettare che un fanciullo abbia forse perduta l'innocenza per
ammetterlo a ricevere nel suo cuore il Dio della purezza?
Così,
guidato dal buon senso della sua fede e dall'insegnamento della Chiesa,
ragionava il nostro Beato, auspicando in cuor suo una decisione che togliesse
per sempre dei vieti pregiudizi, residui di ipocriti scrupoli giansenistici e
di errate opinioni sulla natura della SS.ma Eucaristia, “presentata come una
ricompensa ed un premio e non già come un antidoto ed una medicina della umana
fragilità” 947, dalla quale non può escludere che il peccato mortale.
Ma egli
non avrebbe mai pensato che il Papa eletto a seppellire gli ultimi relitti del
sofisma giansenistico, a dare il massimo impulso alla Comunione quotidiana
e a restituire ai bambini, capaci di distinguere tra pane e Pane, il diritto di
accostarsi a Gesù senza attendere l'età dei dieci o dodici anni ed anche più -
secondo l'uso di certi luoghi - sarebbe stato proprio lui.
Il 20
Dicembre 1905 fu giorno di festa per tutti i devoti ed amanti della SS.ma
Eucaristia.
Il
Decreto “Sacra Tridentina Synodus", chiudendo un lungo periodo di
discussioni, non scevre talora di asprezza e di ostinazione, spalancava
definitivamente i Tabernacoli a quanti avessero desiderato di accostarsi, anche
quotidianamente, alla SS.ma Eucaristia 948.
Questo
era stato il desiderio di Gesù nell’istituire l'adorabile Sacramento: che i
suoi fedeli avessero da nutrirsene quotidianamente per la vita
dell'anima al modo che ogni giorno essi mangiano del pane per sostenere le
forze del corpo.
Se
dubitare di questo non fosse stato fare ingiuria al Signore, il Concilio di
Trento non avrebbe mai esortato i cristiani presenti alla Messa di accostarsi
alla santa Eucarestia 949. Perciò, non doversi in alcun modo impedire la
Comunione - sempre che vi si apportino le opportune disposizioni di fede, di
devozione, di amore - specialmente a questi nostri tempi nei quali la
religione cattolica da ogni forte è attaccata e. la carità si è raffreddata nei
cuori degli uomini 950.
Ma
ancora più grande fu la risonanza del faustissimo Decreto dell'8 Agosto 1910 Quam
singulari Christus amore che fissava l'età della prima Comunione dei
fanciulli 951.
Non si
arriva a comprendere come potessero sussistere dubbi e controversie sopra una
questione dalla Chiesa già risolta e definita, mentre le ultime risposte delle
Sacre Congregazioni Romane non facevano che ripetere e confermare le antiche
952, quando si pensa che la prima preparazione ai frutti ineffabili della
Comunione Eucaristica è la purità del cuore e che la Chiesa, ammaestrata da
Gesù che pose le sue compiacenze proprio nei piccoli fanciulli 953, non solo fu
sempre sollecita che la prima Comunione ai fanciulli non venisse rimandata
troppo in lungo dopo l'apparire delle prime luci dell’intelligenza, ma condannò
l'uso contrario 954, come lo prova, in data 15 Marzo 1851, la correzione della
Sacra Congregazione del Concilio ad una deliberazione del Capitolo del
Consiglio Provinciale Ecclesiastico di Rouen, il quale, nonostante tutte le
precedenti dichiarazioni di Roma, aveva fissato l'età alla prima Comunione a 12
anni [955].
Il
rumore sollevatesi contro il Decreto, con il quale Pio X stabiliva, una volta
per sempre, l’epoca della prima Comunione dei fanciulli all'età dei sette
anni, e, anche prima, non aveva così alcun motivo che lo giustificasse.
Il santo
Papa lasciò dire, non badò a critiche, non ascoltò suggerimenti troppo
prudenti. Fisso nella forza del suo amore a Gesù-Eucaristia, contento di avere
finalmente realizzato un suo antico sogno di Parroco e di Vescovo, chiamando i
fanciulli a cibarsi del mistico “Pane della Vita” 956, tenne fermo 957 e
l'opposizione che qua e là, ma particolarmente in Francia, si era manifestata
contro il suo Decreto, presto cedette il passo a più ragionevoli criteri e andò
del tutto cadendo al punto che si vide un grande Pellegrinaggio di Bambini
muoversi dalla terra di Clodoveo e recarsi a Roma per ringraziare il Papa Santo
che aveva permesso a tutti i bambini del mondo di unirsi presto a Gesù nella
santa Comunione 958.
Nessun commento:
Posta un commento