martedì 3 settembre 2019

"SINITE PARVULOS...."


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Catechismo o corruzione! 

"SINITE PARVULOS....": LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME

La vita di Pio X mette in rilievo l'attrazione da lui sentita per i piccoli fanciulli.

Anima purissima, la sua innocenza si specchiava e si riconosceva nella loro innocenza e semplicità. Abbiamo veduto con quanto trasporto egli si abbassasse alla loro età, si accomunasse ai loro giuochi ed infantili divertimenti, procurando, nel tempo stesso, di aprire le loro menti alla verità e i loro cuori alle effusioni della grazia 944 e sappiamo pure come egli considerasse l'Eucaristia il mezzo più idoneo per assicurare ai fanciulli questo divino tesoro.

Ai tempi del suo primo ministero sacerdotale erano ancora vive certe idee e riserve circa la frequenza alla SS.ma Eucaristia e l'età per ammettere alla prima Comunione i fanciulli e non mancarono meraviglie quando fu veduto il Parroco di Salzano ammettere alla Sacra Mensa fanciulli non ancora giunti all'età allora voluta 945. Ma Don Giuseppe Sarto aveva fatto buoni studi; conosceva a perfezione Teologia e Sacri Canoni, la “Somma” di S. Tommaso e le risposte, in materia, dei Concili e dei Pontefici ed ogni meraviglia prontamente cessò.

 “Posto che un bambino sappia distinguere tra pane e Pane così da potere concepire della devozione per il Sacramento dell'Eucaristia, egli - conchiude l'Angelico Dottore - può venire ammesso a riceverlo” 946.

Testimonianza decisiva del massimo dei Dottori Cattolici basata sulla prassi della Chiesa fino al secolo XIII e mai smentita di poi.

Se un bambino appena è in grado di distinguere il bene dal male deve avviarsi all’uso del Sacramento della Confessione, perché non dovrà venire ammesso al Sacramento Eucaristico che rafforza l'anima e la volontà nel desiderio del bene e della virtù? E perché aspettare che un fanciullo abbia forse perduta l'innocenza per ammetterlo a ricevere nel suo cuore il Dio della purezza?

Così, guidato dal buon senso della sua fede e dall'insegnamento della Chiesa, ragionava il nostro Beato, auspicando in cuor suo una decisione che togliesse per sempre dei vieti pregiudizi, residui di ipocriti scrupoli giansenistici e di errate opinioni sulla natura della SS.ma Eucaristia, “presentata come una ricompensa ed un premio e non già come un antidoto ed una medicina della umana fragilità” 947, dalla quale non può escludere che il peccato mortale.

Ma egli non avrebbe mai pensato che il Papa eletto a seppellire gli ultimi relitti del sofisma giansenistico, a dare il massimo impulso alla Comunione quotidiana e a restituire ai bambini, capaci di distinguere tra pane e Pane, il diritto di accostarsi a Gesù senza attendere l'età dei dieci o dodici anni ed anche più - secondo l'uso di certi luoghi - sarebbe stato proprio lui.
Il 20 Dicembre 1905 fu giorno di festa per tutti i devoti ed amanti della SS.ma Eucaristia.

Il Decreto “Sacra Tridentina Synodus", chiudendo un lungo periodo di discussioni, non scevre talora di asprezza e di ostinazione, spalancava definitivamente i Tabernacoli a quanti avessero desiderato di accostarsi, anche quotidianamente, alla SS.ma Eucaristia 948.

Questo era stato il desiderio di Gesù nell’istituire l'adorabile Sacramento: che i suoi fedeli avessero da nutrirsene quotidianamente per la vita dell'anima al modo che ogni giorno essi mangiano del pane per sostenere le forze del corpo.

Se dubitare di questo non fosse stato fare ingiuria al Signore, il Concilio di Trento non avrebbe mai esortato i cristiani presenti alla Messa di accostarsi alla santa Eucarestia 949. Perciò, non doversi in alcun modo impedire la Comunione - sempre che vi si apportino le opportune disposizioni di fede, di devozione, di amore - specialmente a questi nostri tempi nei quali la religione cattolica da ogni forte è attaccata e. la carità si è raffreddata nei cuori degli uomini 950.

Ma ancora più grande fu la risonanza del faustissimo Decreto dell'8 Agosto 1910 Quam singulari Christus amore che fissava l'età della prima Comunione dei fanciulli 951.

Non si arriva a comprendere come potessero sussistere dubbi e controversie sopra una questione dalla Chiesa già risolta e definita, mentre le ultime risposte delle Sacre Congregazioni Romane non facevano che ripetere e confermare le antiche 952, quando si pensa che la prima preparazione ai frutti ineffabili della Comunione Eucaristica è la purità del cuore e che la Chiesa, ammaestrata da Gesù che pose le sue compiacenze proprio nei piccoli fanciulli 953, non solo fu sempre sollecita che la prima Comunione ai fanciulli non venisse rimandata troppo in lungo dopo l'apparire delle prime luci dell’intelligenza, ma condannò l'uso contrario 954, come lo prova, in data 15 Marzo 1851, la correzione della Sacra Congregazione del Concilio ad una deliberazione del Capitolo del Consiglio Provinciale Ecclesiastico di Rouen, il quale, nonostante tutte le precedenti dichiarazioni di Roma, aveva fissato l'età alla prima Comunione a 12 anni [955].

Il rumore sollevatesi contro il Decreto, con il quale Pio X stabiliva, una volta per sempre, l’epoca della prima Comunione dei fanciulli all'età dei sette anni, e, anche prima, non aveva così alcun motivo che lo giustificasse.

Il santo Papa lasciò dire, non badò a critiche, non ascoltò suggerimenti troppo prudenti. Fisso nella forza del suo amore a Gesù-Eucaristia, contento di avere finalmente realizzato un suo antico sogno di Parroco e di Vescovo, chiamando i fanciulli a cibarsi del mistico “Pane della Vita” 956, tenne fermo 957 e l'opposizione che qua e là, ma particolarmente in Francia, si era manifestata contro il suo Decreto, presto cedette il passo a più ragionevoli criteri e andò del tutto cadendo al punto che si vide un grande Pellegrinaggio di Bambini muoversi dalla terra di Clodoveo e recarsi a Roma per ringraziare il Papa Santo che aveva permesso a tutti i bambini del mondo di unirsi presto a Gesù nella santa Comunione 958.


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