Miracolo dei santi Cosma e Damiano
Cosma e Damiano, fratelli arabi, nacquero in Egea-Turchia;
medici illustri, sotto gli imperatori Diocleziano e Massimiano, guarivano, non tanto con la scienza medica, quanto con la virtù di Cristo, anche malattie considerate incurabili.
Il prefetto Lisia, avendo saputo qual era la loro religione, se li fece condurre e li interrogò sul loro modo di vivere e sulla loro fede; poiché essi, coraggiosamente, si dichiaravano cristiani e sostenevano la necessità della fede cristiana per salvarsi, Lisia comandò loro di venerare gli dei, minacciando torture e morte crudelissima in caso di rifiuto.
Vedendo che le sue minacce erano vane: «Legateli mani e piedi - disse - e torturateli coi supplizi più raffinati».
Nonostante l'esecuzione di questi ordini, Cosma e Damiano persistevano nel loro rifiuto.
Allora, legati com'erano, furono gettati in alto mare.
Ne uscirono salvi e sciolti: il prefetto attribuì il fatto ad arti magiche e li fece mettere in prigione; il giorno dopo li fece uscire e ordinò che fossero gettati in un rogo ardente.
Poiché anche le fiamme rifuggivano da essi, dopo vari e crudeli tormenti, li condannò alla decapitazione.
Così tutti e due ricevettero la palma del martirio, confessando Gesù Cristo.
E tu, o Signore, abbi pietà di noi
AMDG et DVM
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