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(3/10/17) Il 25 settembre 2017, il Metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, presente a Roma per un incontro ecumenico, ha donato al Papa F. e al Papa emerito Benedetto XVI copia del volume XI della Opera omnia di Joseph Ratzinger, Teologia della liturgia, tradotto e pubblicato in russo per le edizioni del Patriarcato di Mosca. L’iniziativa è frutto di una formale cooperazione scientifica ed editoriale tra la Casa Editrice del Patriarcato di Mosca, la Associazione Internazionale “Sofia: Idea Russa, Idea d’Europa”, l’Accademia internazionale «Sapientia et Scientia», la Libreria Editrice Vaticana e la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.
D’accordo con il Metropolita, in primavera a Mosca sarà organizzata una solenne presentazione del volume presso la Scuola Teologica del Patriarcato, in concomitanza con la sessione estiva dei lavori dell’Accademia. L’iniziativa proseguirà con la pubblicazione in russo della trilogia su Gesù di Nazaret.
Pubblichiamo la Prefazione scritta dal Papa emerito Benedetto XVI per il volume sulla Liturgia, del quale il Metropolita Hilarion ha voluto essere curatore per l’edizione in russo.
Prefazione del Papa emerito Benedetto XVI alla edizione in lingua russa
del volume XI della Opera omnia di Joseph Ratzinger edito dalla Casa
editrice del Patriarcato di Mosca
*
Nihil Operi Dei praeponaturNulla si anteponga al Culto divino. Con
queste parole San Benedetto, nella sua Regola (43,3), ha stabilito la
priorità assoluta del Culto divino rispetto a ogni altro compito della vita
monastica. Questo, anche nella vita monastica, non risultava
immediatamente scontato perché per i monaci era compito essenziale
anche il lavoro nell’agricoltura e nella scienza.


Sia nell’agricoltura come anche nell’artigianato e nel lavoro di
formazione potevano certo esserci delle urgenze temporali che potevano
apparire più importanti della liturgia. Di fronte a tutto questo Benedetto,
con la priorità assegnata alla liturgia, mette inequivocabilmente in rilievo
la priorità di Dio stesso nella nostra vita: «All’ora dell’Ufficio divino,
appena si sente il segnale, lasciato tutto quello che si ha tra le mani, si
accorra con la massima sollecitudine» (43,1).


Nella coscienza degli uomini di oggi le cose di Dio e con ciò la liturgia
non appaiono affatto urgenti. C’è urgenza per ogni cosa possibile. La
cosa di Dio non sembra mai essere urgente. Ora, si potrebbe affermare
che la vita monastica è in ogni caso qualcosa di diverso dalla vita degli
uomini nel mondo, e questo è senz’altro giusto. E tuttavia la priorità di
Dio che abbiamo dimenticato vale per tutti. Se Dio non è più importante,
si spostano i criteri per stabilire quel che è importante. L’uomo,
nell’accantonare Dio, sottomette se stesso a delle costrizioni che lo
rendono schiavo di forze materiali e che così sono opposte alla sua
dignità.


Negli anni successivi al Concilio Vaticano II sono nuovamente divenuto
consapevole della priorità di Dio e della liturgia divina. Il malinteso della
riforma liturgica che si è ampiamente diffuso nella Chiesa cattolica portò
al mettere sempre più in primo piano l’aspetto dell’istruzione e della
propria attività e creatività. Il fare degli uomini fece quasi dimenticare la
presenza di Dio. 

   In una tale situazione divenne sempre più chiaro che
l’esistenza della Chiesa vive della giusta celebrazione della liturgia e che
la Chiesa è in pericolo quando il primato di Dio non appare più nella
liturgia e così nella vita. La causa più profonda della crisi che ha
sconvolto la Chiesa risiede nell’oscuramento della priorità di Dio nella
liturgia. 

   Tutto questo mi portò a dedicarmi al tema della liturgia più
ampiamente che in passato perché sapevo che il vero rinnovamento della
liturgia è una condizione fondamentale per il rinnovamento della Chiesa.
Sulla base di questa convinzione sono nati gli studi che sono raccolti nel
presente volume 11 della Opera omnia. Ma al fondo, pur con tutte le
differenze, l’essenza della liturgia in Oriente e Occidente è unica e la
medesima. E così spero che questo libro possa aiutare anche i cristiani di
Russia a comprendere in modo nuovo e meglio il grande regalo che ci è
donato nella Santa Liturgia.

Città del Vaticano, nella Festa di San Benedetto,
11 luglio 2015
Benedetto XVI


(traduzione di Pierluca Azzaro, copyright Libreria Editrice Vaticana)