Lavori alla chiesa di Coi: è stata risistemata, dopo oltre due secoli, la pila per l’olio della benedizione delle madri ai figli
In preparazione alla festa dell’8 dicembre, venerdì 30 novembre quattro operai hanno provveduto al collocamento della nuova base della pila per l’olio della benedizione delle madri ai figli. Appositamente costruita e generosamente offerta da due benefattori, essa è in metallo, a forma di cubo, di colore grigio scuro, e poggia su quattro ruote che ne agevolano il trasporto; ha pure, sul retro, una maniglia, sempre utile per gli spostamenti, che richiederanno anche in futuro una certa forza e dei buoni guanti, poiché la parte inferiore del cubo, essendo in metallo, potrebbe ferire le mani. Si tratta di un pezzo pregevole, nella sua apparente semplicità, e valorizza la pila, che è stata posizionata sopra con un certo sforzo, per il suo notevole peso, sia la cappellina nel suo complesso. La pila, con il suo supporto, è stata posto, infatti, al centro della cappellina antica, che ora costituisce parte della sagrestia.
Manca ancora il secchiello, che sarà inserito al suo interno ed avrà le misure di cm. 25 di altezza, 16 di base e 26 di apertura superiore. Quello originario dev’essere stato usato, da qualche sconosciuto dei secoli passati, per scopi profani.
Ai lati della pila sono stati posti due pregevoli inginocchiatoi seicenteschi. Essi nella parte posteriore sono strutturati ad armadietto e cassetta e abbisognano della rimozione della tinta azzurrina che, come per le balaustre ed altri manufatti, un vecchio sagrestano aveva dato loro, credendo di abbellirli.
Vicino alla pila, infine, è stata posta una lampada, la cui fiammella resterà ora sempre accesa, a indicare, dal suo piccolo spazio, la benedizione di Dio sul mondo.
Si è voluto far coincidere questo recupero con la festa solenne dell’Immacolata, l’8 dicembre. Quel giorno la S. Messa a Coi sarà alle ore 15, allietata da due musicisti, all’organo e al corno, e da un soprano, che eseguiranno all’inizio l’«Ave Maria» di Franz Schubert, alla Comunione il «Panis Angelicus» di César Franck e alla fine «Su Ali d’Aquila» di Jan Michael Joncas.
Al termine della S. Messa i fedeli, che lo desiderano, potranno passare in sagrestia, ossia nella cappellina antica, per vedere la nuova sistemazione e ricevere una bottiglietta con l’olio per la benedizione, da portare a casa.
Un sentito ringraziamento a quanti si stanno prodigando, contribuendo materialmente, per la riuscita di questo importante recupero di un antico atto di Fede, praticato fin dai tempi antichi e poi caduto in disuso e che, con l’8 dicembre, tornerà ad esistere.
Don Floriano Pellegrini
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