La storia del pozzo di San Damiano fraz. di san Giorgio Piacentino
Nell'Antico Testamento, Naaman, il ministro lebbroso del re di Siria, fu guarito tuffandosi tre volte nel Giordano, per ordine del Profeta Elisceo. Nostro Signore stesso volle ricevere, nelle acque del Giordano, il Battesimo di Giovanni. Poi Egli fece, dell'acqua, la materia del Sacramento del Battesimo che ci dà la Vita Divina innestandoci in Lui, come tralcio sul tronco.
A Lourdes, Nostra Signora comandò a Bernardetta di andare a bere alla fontana e di lavarvisi. Si sa quali motteggi ricévesse la povera pastorella quando si diresse al luogo indicato dall'Apparizione non vi era il minimo filo d'acqua. Piena di fede, Bernardetta incominciò, nonostante tutto, a scavare il suolo con le sue mani. Ne scaturì solo un filo di acqua fangosa nel quale ella si impiastricciò il viso, invece di lavarlo. Ma, poi, quanti ammalati sono stati guariti da quell'acqua miracolosa !
Venerdì 21 ottobre 1966, durante la consueta Apparizione, la Mamma Celeste annunciò, per mezzo di Mamma Rosa, che l'Eterno Padre aveva testè concesso, disse, « potenza al Mio giardino di quaggiù, piccolo angolo di Paradiso, nel quale Io spargerò tante grazie ». Egli aveva fatto cadere a terra un globo giallo (visto anche da alcune persone presenti) chiedendo che, nel luogo dove esso era caduto, venisse scavato un pozzo simile a quello di Nazareth.
Mentre si segnava quel luogo, alcuni videro cadere un oggetto brillante ed elevarsi poi una piccola fiamma. La Mamma Celeste promise che chi avesse scavato un po' di terra al luogo designato, avrebbe ricevuto tante grazie ! Avvertì pure che la prima acqua trovata, a due metri di profondità, non sarebbe stata quella promessa ; questa, invece, si sarebbe trovata più in basso, sotto una « giastra » (termine dialettale indicante une strato di minerali conglomerati). Perforando la « giastra » si sarebbe veduta zampillare un'acqua miracolosa che avrebbe guarito anime e corpi e avrebbe anche liberato i posseduti che avessero fede e credessero nella Mamma Celeste. Tutti, con tale acqua, avrebbero ricevuto forza, grazie e recupero di salute, perchè nesun'altra acqua sarebbe stata paragonabile a quella. Si sarebbe potuto conservarla indefinitamente, senza che subisse alterazione.
La Mamma Celeste indicò a Rosa come si doveva coprire il pozzo : con una cupola sormontata da una statua della SS.ma Vergine rivolta verso il luogo destinato alla costruzione di un grande Santuario.
Fu precisato poi che l'acqua si doveva attingere mediante un secchio fissato a una catena di ferro. Solo il marito di Rosa e un'altra persona designata avrebbero dovuto attingerla. Riempiendo i loro recipienti, i pellegrini avrebbero dovuto recitare dieci « Ave » e dire : « Madonna Miracolosa delle Rose, liberateci da ogni male, di anima e di corpo», Oppure : "Mamma Celeste guariscimi nel corpo e nell'Anima". Ancora nel corso dell'Apparizione del 21 ottobre, la Mamma Celeste invitò l'Arcangelo San Michele, quasi sempre presente durante le Apparizioni, a fissare la sua spada nel luogo designato per il pozzo avvertendo che nel Recinto, in virtù della potenza ricevuta dallo stesso San Michele, nessun demonio avrebbe mai potuto penetrare.
L'11 novembre, la SS.ma Vergine indicò, per mezzo di Mamma Rosa, la scopo di quel pozzo:
Scavate ancora, venite a bere, a questo pozzo, l'acqua della Grazia... Lavatevi, purificatevi, bevete e abbiate fiducia in quest'acqua. Molti guariranno dal male fisico». Molti si santificheranno. Portate di quest'acqua agli ammalati e ai morenti.
Tre settimane più tardi, l'acqua affiorava ad alcuni metri dal livello del suolo. Un imprenditore, chiamato, collocò nell'orifizio dei tubi di un metro di diametro. Quanto più si scavava, tanto più l'acqua affluiva abbondante. Sembrava di poter sospendre i lavori ; ma Mamma Rosa insisteva, perchè si scavasse sino alla « giastra ». Questo strato si trovava, diceva lei, a dodici metri di profondità circa, su una vena di acqua abbondante e inesauribile. Ma, nel termine di una settimana, si dovette smettere di scavare : alla profondità di cinque metri, non si riusciva più ad assicurare un livello d'acqua che permettesse agli operai di lavorare su quel terreno particolarmente duro.
Di fronte alla impossibilità di continuare i lavori, pur affermando che il pozzo si sarebbe prosciugato nell'estate, Mamma Rosa permise che si mettessero dei tubi di ferro di quattro pollici sino alla « giastra » che si trovò, infatti, a dodici metri di profondità, come lei aveva predetto. Si circondò il pozzo di un muricciuolo in mattoni, lo si copri con una cupola di rame sormontata da una statua in bronzo della Madonna.
A mezza estate dell'anno 1967, l'acqua mancò! Si dovettero riprendere i lavori. Finalmente, a dodici metri, un colpo di piccone fece scaturire con forza un getto d'acqua. Ma Mamma Rosa insistette « Bisogna andare sino a diciassette metri : vi troverete uno strato di ghiaia e di sabbia ». Si dovette desistere dallo scavare a braccia e usare una perforatrice elettrica. Mamma Rosa consentì, alla condizione espressa che non si toccasse affatto il pero, i cui rami, come per una esplicita predisposizione, si estendevano sino al di sopra della cupola del pozzo.
Un impresario volle incaricarsi dei lavori, ma declinò ogni responsabilità verso il pero. Fu necessario che un ingegnere, che talvolta serviva da « chauffeur » a Mamma Rosa, assumesse personalmente la responsabilità di vigilare il pero. Tutto si concluse per il meglio.
Debbo aggiungere, per la verità, che uno degli operai dell'impresario non credeva alla natura speciale di quel pozzo. Ne rimase convinto come lui stesso mi ha detto nel settembre 1967 solo il giorno nel quale la pioggia cadde unicamente sul pozzo e... su di lui, che gli era accanto, senza nulla bagnare, nelle immediate vicinanze, eccetto una donna di Milano che ebbe le gambe istantaneamente guarite.
Il 26 ottobre 1967, si giunse finalmente a diciassette metri allo strato di ghiaia e di sabbia indicato da Mamma Rosa. La vena d'acqua era abbondante e il piccolo pero intatto, nonostante la pesantissima sonda adoperata e le gomene installate. Rosa annunciò che la Mamma Celeste era contenta del lavoro fatto.
In seguito, si affluì da ogni parte ad attingere abbondantemente di quell'acqua. Tra il 7 e il 10 dicembre 1967, se ne sono estratti più di cinquanta quintali, tirati a braccia, da Giuseppe Quattrini, il tanto devoto marito di Mamma Rosa. Poi si installò una pompa elettrica.
Si parla già di molte guarigioni e di conversioni dovute all'acqua del pozzo di San Damiano, usata con Fede in Dio e nella intercessione di Sua Madre, la Madonna delle Rose. Perchè ciò sarebbe impossibile ? Si ricordi semplicemente quello che disse il Signore : « Ti sia fatto secondo la tua Fede ! » Colui che ha guarito il cieco donandogli la vista con un po' di fango, non può, se vuole, guarire, per intercessione di Sua Madre, con l'acqua di San Damiano, come con l'acqua di Lourdes?
AVE MARIA PURISSIMA!
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