venerdì 24 giugno 2016

IL GIORNO e LA NOTTE


Giorno ebraico

Il giorno iniziava al tramonto del sole e finiva al tramonto successivo; e contava 12 ore notturne (dal tramontare al sorgere del sole) e 12 ore diurne (dal sorgere al tramontare del sole). 

Le 12 ore notturne si componevano in vigilie, che dapprima erano tre (di quattro ore ciascuna) e dopo, sotto l'influenza della dominazione romana, divennero quattro (di tre ore ciascuna).

La prima vigilia iniziava al tramonto (alle nostre ore 18 circa) e l'ultima, cioè la quarta vigilia (1.056), terminava con la levata del sole (alle nostre ore 6 circa).


Vedi anche: Vigilie notturne. Le 12 ore diurne cominciavano con l'ora prima (dalle ore 6 alle 7 circa del nostro orario), proseguivano ora per ora fino alla sesta (che si compiva al nostro mezzogiorno) e poi fino all'ora nona (corrispondente circa alle nostre ore 15) per terminare, al tramonto, con la dodicesima (intorno alle nostre ore 18). 


Poiché le ore notturne (raggruppate in vigilie) e le ore diurne erano regolate sul tramonto e sulla levata del sole, la loro lunghezza non era, come è delle nostre ore, sempre uguale, ma variava a seconda delle stagioni. 
Nell'estate, le ore diurne erano più lunghe di quelle notturne; e nell'inverno accadeva l'opposto. Solo negli equinozi di primavera e di autunno si aveva una medesima durata delle ore diurne e notturne, coincidendo quindi con la durata della nostra ora. Ma le oscillazioni della durata delle ore in relazione all'estate e all'inverno venivano trascurate in Palestina, la cui posizione non molto lontana dall'equatore attenuava le differenti lunghezze del dì e della notte.