mercoledì 9 maggio 2012

Umiltà, verginità, povertà della Sacra Famiglia di Nazareth

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L’umiltà del Figlio di Dio e della Vergine


Parla la Madre di Dio e dice: «Grande è l'umiltà di mio Figlio che nella potenza della sua divinità, giaceva nella mangiatoia, fra due animali e benché sapesse ogni cosa secondo la natura divina, parlava secondo quella umana. 

Allo stesso modo, ora, seduto alla destra del Padre, sente tutti coloro che gli parlano con amore, e risponde loro attraverso lo Spirito Santo. Come lui, anch'io che sono Madre di Dio, sono umile nel mio corpo, che è superiore a tutte le creature, proprio come lo ero quando mi sposò Giuseppe. 

Sappi che lo Spirito Santo informò Giuseppe che avevo fatto voto di verginità a Dio, e che ero pura nelle parole, nei pensieri e nelle intenzioni; ed egli mi sposò non come moglie ma per trattarmi come la sua padrona e servirmi. 

Lo Spirito Santo mi fece sapere, inoltre, che la mia verginità si sarebbe conservata in eterno, sebbene, per una segreta disposizione divina, fossi sposata; ma dopo che ebbi dato il mio consenso all'ambasciatore di Dio, vedendo che il ventre cresceva in virtù dello Spirito Santo, Giuseppe si spaventò molto - non che meditasse qualcosa contro di me - ma si ricordò di quello che avevano annunciato i profeti, ossia che il Figlio sarebbe nato da una Vergine; egli si ritenne indegno di servire una Madre come me, finché l'angelo non gli apparve in sogno ordinandogli di non avere timore e di servirmi con carità. 

Giuseppe ed io non accumulammo nessuna ricchezza, se non il necessario per vivere in onore di Dio; lasciammo il resto per l'amore divino. 
Ora, poiché si avvicinava il tempo della nascita di mio Figlio, che avevo previsto con precisione, mi recai a Betlemme, secondo la prescienza divina, portando con me un abito purissimo e dei panni per mio Figlio, nessuno dei quali era stato usato e avvolsi colui che nacque da me con ogni purezza. 

E sebbene ignorassi che da sempre Dio aveva deciso che mi sarei seduta sui sublimi scanni, al di sopra di tutte le creature e di tutti gli uomini, quando ne fui informata, non disdegnai di preparare e di servire per San Giuseppe e per me tutto ciò di cui avevamo bisogno; e poiché ero umile, conosciuta solo da Dio e da San Giuseppe, mi sono mantenuta umile, seduta sullo scanno più sublime, pronta a presentare a Dio tutte le orazioni e le domande assennate. Ad alcuni rispondo con ispirazioni divine, ad altri con parole più intime come piace a Dio». Rivelaz. di S. Brigida, Libro VII, 25.



LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!




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