venerdì 13 gennaio 2012

La Vergine versa lacrime di sangue. Visione dei diavoli che attirano le anime





La Vergine versa lacrime di sangue.



Visione dei diavoli che attirano le anime
Julia scrive: "Stavo dicendo il rosario davanti alla statua della Vergine, che aveva versato abbondanti lacrime di sangue nella mattinata e conti­nuava a versare lacrime naturali. La statua della Vergine non aveva più ver­sato lacrime dal 9 luglio.
Con padre Spies, tre religiose, con dei membri della mia famiglia e al­cuni pellegrini, recitavamo i misteri dolorosi del rosario. Entrai in estasi non appena terminai di pronunciare le parole del 5° mistero
. (Mi disse­ro in seguito che erano le 11,38 del mattino. Non vedevo la Vergine, ma sentivo la sua voce, tenera, dolce, insistente.




La Vergine disse: «Figlia mia! Ora è giunto il tempo, in cui una grande lotta si è ingaggiata tra me e il mio nemico. Il mio nemico è formato da un esercito di dragoni, il cui aspetto è quello di bestie orrende.
Tutti i demoni dell'inferno vogliono formare un esercito per conquista­re questo mondo e pervertire molte anime, facendo loro rifiutare Dio e spin­gendole a negare tutto. Ciò avviene commettendo il peccato sotto ogni for­ma di egoismo.
Guarda, figlia mia, in che modo i demoni attirano le anime nelle trap­pole dell'inferno...».
La Vergine aveva appena finito di parlare, che incominciarono ad ap­parire dei demoni tutti neri, sotto forma di bestie e che tiravano una car­retta a mano. La carretta era elegantemente decorata, ma di colore nero. Dei demoni, simili ad aquile, prendevano le anime per stiparle nella car­retta. Ma questa non si muoveva.
Attorno alla carretta alcuni demoni chiacchieravano, in modo incom­prensibile, con le anime che avevano prelevato, affinché si unissero a loro e facessero causa comune con loro, servendosi di tutti i mezzi e di tutti gli espedienti.
Numerose anime, che stavano vicino alla carretta, ridevano tranquilla­mente con i demoni, senza respingerli né darsi alla fuga, non rendendosi conto che per esse era la via dell'inferno. Improvvisamente queste anime incominciarono a diventare nere: personalmente ho provato uno strazio al cuore.
Quando volli tirare indietro queste anime, pregando senza posa per lo­ro, un demonio simile ad un'aquila si mise a colpirmi di qua e di là con le sue ali, a beccarmi e a graffiarmi alla testa. Io tenni duro malgrado i colpi, senza indietreggiare un istante.
Siccome però non riuscivo a resistergli con le sole mie forze, presi la corona del rosario per colpirlo con essa. I demoni presero allora la fuga e condussero con loro anche le anime che si trovavano nella carretta. Io mi misi allora a correre, tenendo in mano il rosario e, tenendolo ben stretto, incominciai a tirare giù dalla carretta le anime una dopo l'altra. Col rosa­rio colpivo pure i demoni; questi allora rovesciarono la carretta. Le anime si alzarono rapidamente, lodando Dio, mentre versavano lacrime di penti­mento.


A questo punto intesi di nuovo la voce della Vergine:
«Figlia mia, hai visto? La grande lotta è così cominciata. E siccome è una lotta spirituale, armatevi con Me abbandonandovi interamente al mio Cuore Immacolato; e mettete in pratica i miei messaggi. Allora po­trete evitare i castighi che stanno per abbattersi su tutta l'umanità e sulla Chiesa».
Prima della fine di queste ultime parole, uscii dalla mia estasi. Padre Pha mi disse poi che erano allora le 13,38. Avevo sofferto durante due ore in stato di estasi; però, per la troppa sofferenza, non potei muovermi per cinque ore.
O Signore, a Te, gloria e benedizione".

AVE MARIA!
AMDG

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