venerdì 6 gennaio 2012

INSIEME CON I MAGI I NOSTRI DONI

...
Anche voi, o carissimi, portate, insieme con i Magi, i vostri doni:

l'oro della contrizione, 
l'incenso della confessione, 
la mirra della soddisfazione, ossia dell'opera della penitenza,

per poter essere degni di ricevere dallo stesso Gesù Cristo il dono della gloria in cielo.
Ve lo conceda colui che è benedetto nei secoli. Amen. 
(Sant'Antonio, Sermone Epifania del Signore).
 


"Gli offrirono i doni: oro, incenso e mirra" (Mt 2,11).
L'oro si riferisce ai tributi, 
l'incenso ai sacrifici, 
e la mirra alla sepoltura  dei morti.


Per mezzo di questi tre doni
vengono proclamate in Cristo
la potestà regale, la maestà divina 
e la mortalità umana.
(S. Antonio da Padova)


O gloria infinita di questo gran giorno, nel quale comincia il movimento delle genti verso la Chiesa, la vera Gerusalemme! 
O misericordia del Padre celeste che si è ricordato di tutti i popoli sepolti nelle ombre della morte e del peccato!

Ecco che la gloria del Signore si è levata sulla Città santa; e i Re si mettono in cammino per andarlo a contemplare. 

L'angusta Gerusalemme non può più contenere la calca di gente; è inaugurata un'altra città santa, verso di essa si dirigerà la moltitudine dei gentili di Madian e d'Efa. Apri il seno nella tua materna gioia, o Roma! Le tue armi ti avevano assoggettato degli schiavi; oggi sono dei figli che giungono in folla alle tue porte; solleva gli occhi e guarda: è tutto tuo; l'umanità intera viene a prendere nel tuo seno una nuova nascita. Apri le tue braccia materne, accogli noi tutti che veniamo dal Mezzogiorno e dall'Aquilone portando l'incenso e l'oro a Colui che è il Re tuo e nostro.

*
I Magi, primizie della Gentilità, sono stati introdotti presso il gran Re che cercavano, e noi tutti li abbiamo seguiti. Il Bambino ha sorriso a noi come a loro. Tutte le fatiche di quel lungo viaggio che porta a Dio sono dimenticate; l'Emmanuele rimane con noi, e noi con lui. Betlemme, che ci ha ricevuti, ci custodisce per sempre, perché a Betlemme possediamo il Bambino, e Maria Madre sua. In quale posto del mondo troveremmo tesori così preziosi? 

Supplichiamo questa Madre incomparabile di presentarci essa stessa il Figlio che è la nostra luce, il nostro amore, il nostro Pane di vita nel momento in cui ci avvicineremo all'altare verso il quale ci conduce la Stella della fede. Fin da questo momento apriamo i nostri tesori; teniamo in mano il nostro oro, il nostro incenso e la nostra mirra, per il Neonato. Egli gradirà questi doni con bontà, e non sarà in ritardo con noi. 

Quando ci ritireremo come i Magi, lasceremo come loro i nostri cuori sotto il dominio del divino Re, e anche noi per un'altra strada, per una via del tutto nuova, rientreremo in quella patria mortale che deve ancora trattenerci, fino al giorno in cui la vita e la luce eterna verranno a far sparire in noi tutto ciò che vi è di ombra e di tempo.

*
AVE MARIA!
AMDG

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