sabato 29 ottobre 2011

"PARLARE DI MARIA SS.MA è... gioire". - 5 -

Lunedì - Lezione Seconda (Capitolo 5)

Assoluzione:


La gran madre di Dio, vergine eletta,
della Patria ci mostri la via retta. Amen.


<<Volendo dunque Dio creare il mondo con le altre creature che vi sono, disse: « Fiat! », e subito perfettamente fu fatto ciò ch'egli voleva creare. Fatto quindi il mondo e tutte le creature fuori dell'uomo, e stando riverentemente presenti al suo cospetto con la loro bellezza, rimaneva ancora davanti a Dio, con tutta venustà, un altro piccolo mondo non creato, dal quale doveva provenire a Dio maggior gloria, agli angeli maggiore letizia, e ad ogni uomo volenteroso di beneficiare della sua bontà, una utilità maggiore di quella proveniente dal mondo più grande. O dolcissima signora, Vergine Maria, a tutti amabile, a tutti utile, tu sei giustamente significata in questo mondo minore. <<Risulta inoltre dalla scrittura che piacque a Dio aver diviso in questo mondo maggiore la luce dalle tenebre. Ma molto più piacque a lui quella divisione della luce dalle tenebre che doveva esser fatta in te dopo la tua creazione, quando, cioè, doveva affatto allontanarsi da te l'ignoranza della tenera infanzia, paragonata alle tenebre, e rimanervi la pienissima cognizione di Dio, con quell'intelligenza e volontà di vivere secondo il suo volere, che è paragonata alla luce, con ferventissimo amore. Convenientemente, dunque, si paragona alle tenebre la tenerezza d'infanzia, in cui Dio non è conosciuto e la ragione non sa affatto discernere ciò che deve farsi.

                             

<<Tu certo trascorresti innocentissimamente questa tenerezza dell'età infantile, o Vergine esente da ogni peccato. Quindi, come Dio creò, insieme alle stelle, due luminari necessari a questo mondo, uno per il giorno e l'altro per la notte, così anche in te previde di fare due luminari più fulgidi. Il primo era la tua divina obbedienza, che splendesse a guisa di sole davanti agli angeli in cielo, e nel mondo davanti agli uomini buoni, per i quali Dio è veramente l'eterno giorno. Il secondo luminare poi era la tua fede costantissima, dalla quale dovevano esser condotti, come da chiarore di luna, alla cognizione della verità i molti che vagavano miseramente nelle tenebre della disperazione e della perfidia nel tempo della notte (cioè dall'ora in cui il Creatore doveva patire nella carne assunta per la creatura, fino alla sua risurrezione).


<<Anche i pensieri del tuo cuore in questo apparivano simili alle stelle, in quanto dal primo tempo in cui avesti la cognizione di Dio rimanesti così fervente nel suo amore fino alla morte, che allo sguardo di Dio e degli angeli tutti i tuoi pensieri apparivano più nitidi che le stelle allo sguardo dell'uomo.


<<Tutte le parole delle tue labbra, che dal tuo corpo terreno dovevano ascendere, con ogni soavità e somma esultanza degli angeli, alle orecchie di colui che siede nel trono della maestà, figuravano i sublimi voli e gli armoniosi concenti di tutte le specie di uccelli. Fosti, inoltre, simile a tutta la terra, in quanto, come tutti gli aventi corpo terreno nel mondo dovevano esser nutriti dai frutti della terra, così tutti essi dovevano ottenere dal tuo frutto, non solo il nutrimento, ma anche la stessa vita.


<<Le opere tue, poi, con ragione potrebbero paragonarsi ad alberi da fiori e da frutti, perché le avresti fatte con tanta carità, da dilettare Dio e gli angeli più che la soavità di tutti i fiori e frutti; specialmente deve credersi senza dubbio che Dio previde in te, prima della tua creazione, più virtù che in tutte le specie di erbe, fiori, alberi, frutti, gemme e metalli preziosi, che possano trovarsi in tutta la vastità della terra.


<<Non meraviglia, quindi, che Dio si dilettasse di te, o mondo minore, ancora da crearsi, più che di questo mondo maggiore. Perché, sebbene il mondo creato esistesse prima di te, era destinato a perire con tutto il suo contenuto; mentre tu dovevi inseparabilmente rimanere, secondo il disegno di Dio, nella sua amantissima dilezione con la tua immarcescibile bellezza. Perché il mondo maggiore non meritò affatto, né poteva meritare, di esser fatto eterno, ma tu, o beata Maria, pienissima di virtù, dopo la tua creazione, con l'aiuto della grazia divina, meritasti molto degnamente con la perfezione di tutte le virtù, tutto quello che Dio si degnò fare con te.

 

AMDG et BVM

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