mercoledì 10 maggio 2023

CATECHISMO!

 

CHE COS’È IL CATECHISMO

1. Catechismo è parola greca che significa: parlo dall’alto.

Oggi questa parola viene adoperata in tre sensi: a) insegnamento

a viva voce della religione (frequentare il «catechismo»); b) libro

che contiene le verità religiose in forma semplice e piana (comperare

un «catechismo»); c) le verità stesse contenute nel libro

o esposte nell’insegnamento («Il catechismo» ci insegna che...).


2. Il primo significato di insegnamento è più comune.

Si badi però che si tratta di un insegnamento speciale: non è

istruzione della sola mente, ma educazione di tutta la vita: non

mira solo a mettere in testa alcune nozioni, ma trasmette solide

convinzioni, così vive e forti da portare alle opere buone, all’esercizio

delle virtù.

Mi spiego. Ho due catechisti: il primo parla e spiega bene,

ma non fa migliori i fanciulli; il secondo è meno bravo, ma sa fare

così bene con l’esempio, con la convinzione che lo anima, con

le sue esortazioni, che alla sua scuola i fanciulli diventano più

buoni, si invogliano a frequentare la chiesa, pregano volentieri. Il

secondo vale molto di più del primo come catechista.

Ho due fanciulli: uno sa a memoria il testo e lo capisce ma la

sua vita non è quella insegnata dal testo. L’altro ricorda pochino,

ma si sforza di diventare migliore per mettere in pratica ciò che

ha studiato. Questi ha imparato il catechismo sul serio.


3. Chiesero a Michelangelo: «Come fate a produrre statue

così piene di vita?». Rispose: «Le statue sono già nel marmo. Tutto

sta a cavarle fuori».

I fanciulli sono, come il marmo, della materia grezza: se ne

può ricavare dei galantuomini, degli eroi, perfino dei santi: E questa

è l’opera del catechista.


4. Messo da parte il catechismo non saprete che mezzi adoperare

per fare buoni piccoli e grandi.

Tirerete in campo la «dignità umana»? I piccoli non capiscono

che cosa sia, i grandi se ne infischiano.

Metterete avanti «l’imperativo categorico»? Peggio che peggio.

È ben diverso, invece, se parlerete a piccoli e grandi di Dio

che tutto vede, che premia e castiga, che ha dato una legge santa

ed inviolabile, che offre i sacramenti per rafforzare la nostra volontà

buona, ma tanto debole ed incostante.

5. Lo so: parecchi hanno studiato il catechismo e ciononostante

sono diventati cattivi.

Ma il catechismo avrà almeno messo nel cuore il rimorso: il

rimorso non lascerà loro aver pace nel peccato e presto o tardi li

condurrà al bene.

6. Si dice che anche la filosofia e la scienza sono capaci di far

buoni e nobili gli uomini.

Ma non c’è neppure confronto col catechismo, che insegna

in breve la sapienza di tutte le biblioteche, risolve i problemi di

tutte le filosofie e soddisfa alle ricerche più penose e difficili dello

spirito umano.

Il catechismo spiega perché si soffre a questo mondo, come

bisogna impiegare la ricchezza, perché tutti devono lavorare. Ci

mette avanti Cristo per modello e ci dice: «Fate come lui! È vostro

fratello. Vi vuol bene, vi perdona, viene a vivere in voi!».

Il catechismo ci grida continuamente: «Sii buono, sii paziente,

sii puro, perdona, ama il Signore!». Insomma, non esiste al

mondo forza moralizzatrice più potente del catechismo.


AMDG et DVM

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