Il realismo della
Parola
...10. Chi conosce la divina Parola conosce pienamente anche il significato di ogni creatura.
Se tutte le cose, infatti, «sussistono»
in Colui che è «prima di tutte le cose» (cfr Col 1,17), allora chi costruisce la propria vita sulla sua
Parola edifica veramente in modo solido e duraturo.
La Parola di Dio ci spinge a cambiare il
nostro concetto di realismo: realista è chi riconosce nel Verbo di Dio il
fondamento di tutto.[31] Di ciò abbiamo particolarmente
bisogno nel nostro tempo, in cui molte cose su cui si fa affidamento per
costruire la vita, su cui si è tentati di riporre la propria speranza, rivelano
il loro carattere effimero.
L’avere, il piacere e il potere si
manifestano prima o poi incapaci di compiere le aspirazioni più profonde del
cuore dell’uomo. Egli, infatti, per edificare la propria vita ha bisogno di
fondamenta solide, che rimangano anche quando le certezze umane vengono meno.
In realtà, poiché «per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli» e la fedeltà del Signore dura «di
generazione in generazione» (Sal 119,89-90),
chi costruisce su questa Parola edifica la casa della propria vita sulla roccia
(cfr Mt 7,24).
Che il nostro cuore possa dire ogni
giorno a Dio: «Tu sei mio rifugio e mio scudo: spero nella Tua parola» (Sal 119,114) e come san Pietro
possiamo agire ogni giorno affidandoci al Signore Gesù: «sulla Tua parola
getterò le reti» (Lc 5,5).
[31] Cfr Benedetto XVI, Omelia durante l’Ora Terza all’inizio della I Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi (6 ottobre 2008): AAS 100 (2008), 758-761.
AMDG et D. V. MARIAE
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