lunedì 15 marzo 2021

S. Eliazim

 


VI Coro15 marzo
Principe della graziaSan Clemente Maria Hofbauer

S. Eliazim

Come un fiore di luce, luminoso, tenero e chiaro, sta oggi il nostro intercessore davanti al trono di Dio

S. Eliazim,

il principe della grazia. Egli è simile ad un seme di grano - immagine della manna, che è necessaria per l’umanità sul suo cammino attraverso il deserto dei nostri tempi, se non vuole morire di fame e non vada smarrita la sua forza che viene da Dio e si riversa in Dio.

Egli è di una tenerezza pura, chiusa in sé stesso - immagine dell’ostia, dell’offerta totale, pozzo di grazie. In lui si rispecchia l’agnello senza colpa, il sacerdozio puro, l’essere bambino santificato davanti a Dio. Lui pone il suo capo verso Dio come un fiore, in modo tale che il suo volto è immerso dalla luce dell’amore di Dio - immagine di Maria. Sembra che egli sia totalmente esposto, come una sfida al mondo materialistico, all’intero regno satanico. Avvolto in un ampio mantello porge al Signore nelle sue due mani il Cuore di Maria, che attira a sé con una potenza irresistibile tutto l’amore e la misericordia di Dio e lo fa affluire in fiumi di grazia sopra la Santa Chiesa e sopra tutta l’umanità.

Una cosa è per noi incomprensibile: S. Eliazim sta nella parte del coro dei principi sigillati. Come può essere che la grazia di Dio sia o divenga sigillata? Troviamo la conferma leggendo il Vangelo: Quando il Signore ci parla del giudizio universale (Mt. 24, 37-44), allora lui ci ricorda i giorni di Noè: l’umanità continuerebbe a vivere nei peccati e, se S. Eliazim non fosse un eterno bambino di Dio, - fino a quando c’è Dio, c’è anche la grazia - la grazia di Dio si estinguerebbe. Così diviene però un seme di grano che i buoni accolgono in loro fino a quel giorno, nel quale Dio inizierà la divisione per il giudizio finale. Egli ci dice: ‘‘Ci saranno due su un campo: l’uno verrà preso (colui che porta in sé la grazia), l’altro sarà lasciato’’. Quando inizieranno i giorni dell’ira di Dio e saranno sciolti i sigilli di tutti gli angeli, allora i principati sigillati smetteranno la loro attività ed attenderanno i comandi di Dio. Nulla nella creazione resterà poi costruito, tutto cadrà in rovina. E la grazia di Dio rimarrà nei cuori di coloro che l’hanno accolta nei giorni della prova e nella professione di fedeltà. Coloro però che non hanno preso coscienza (Ap. 16,9,1) non possono aspettarsi la grazia. Chi ha trascurato il tempo della chiamata di grazia, deve prendere coscienza che l’amore di Dio si muterà in giustizia ed ognuno avrà il frutto che ha seminato. Già adesso il maligno combatte aspramente quest’angelo della grazia. Per causa sua Satana desiderebbe avvenisse il primo suono delle trombe per il giudizio, poiché allora S. Eliazim rimetterà il suo compito nelle mani della sua Regina e solo lei potrà allora poi intercedere per un mite giudizio.

Preghiera: Tu Regina di tutti gli angeli, tu mediatrice di tutte le grazie, non scordarti di noi, quando saremo davanti al giudizio di Dio! Aiutaci, affinché la grazia inabiti sempre nel nostro cuore e che tramite essa possiamo sperimentare la tenerezza di Dio! Amen.

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VI Coro18a domenica dopo Pentecoste
Principe della grazia 

S. Eliazim

Il principe della grazia è probabilmente uno più belli spiriti celesti che Dio ci ha mai posto innanzi agli occhi, ma anche uno degli angeli più combattuti da parte dei demoni. Come S. Aralim Enneth è il più debole fra tutti i troni, così tiene lui, il più mite di tutti i principi sigillati, un fiore luminoso, come una sfida del paradiso verso l’inferno. Il suo compito è difficile: si trova ai piedi della sua Regina e dirige i flussi di grazia in direzione degli occhi di sua madre, delle mani di sua madre. E poiché è principe, amministratore, così egli può trasmettere anche molte grazie in paesi ancora nelle tenebre alle persone in ricerca, alle anime che lottano, sebbene il loro proprio popolo per la sonnolenza, per la stanchezza e per l’indifferenza non ricerca i tesori della grazia. Sempre la grazia troverà cuori pronti tramite la forza inestinguibile del Sangue di Gesù in croce fluito sulla terra.

“Fratelli, ringrazio tutto il tempo il mio Dio per la grazia di Dio, che ci è stata data in Cristo Gesù. Per mezzo di lui voi siete divenuti ricchi in ogni cosa, in ogni parola e ogni conoscenza ... in modo che non vi manchi anche nessuna grazia”. (Epistola)

 
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