mercoledì 26 giugno 2019

SANTI GIOVANNI E PAOLO (1)

Santi Giovanni e Paolo, martiri

Santi Giovanni e Paolo
Nome: Santi Giovanni e Paolo
Titolo: Martiri di Roma
Ricorrenza: 26 giugno



Questi santi fratelli nacquero da famiglia patrizia romana, ed alla comunanza del sangue unirono quella della fede che coronarono con un glorioso martirio. Eletti da Costantino a scudieri di sua figlia Costanza, disimpegnarono questo loro ufficio con onore e lode. Questo imperatore cristiano segnò il completo trionfo della Chiesa sull'idolatria, sostituendo l'emblema sacro della croce di Cristo alle effigi dei pagani.

Alla sua morte gli successe sul trono imperiale Giuliano l'apostata, il rinnegato persecutore di Cristo e della sua Chiesa. I nostri Santi, sdegnando di servire un monarca pagano, rinunciarono al loro onorevole ufficio, sprezzando gli onori che venivano loro tributati. Ciò saputo, l'imperatore, che allora si trovava in Oriente, scrisse a Terenziano. capitano delle guardie imperiali, intimandogli di catturare i due fratelli, ai quali lasciava dieci giorni di tempo per scegliere o di sacrificare a Giove, o di perire tra i più strazianti tormenti. 

Chiamati a giudizio, gli intrepidi giovani accolsero con gioia la notizia della dilazione e ne approfittarono per distribuire i loro beni ai poveri, sicuri di accrescere il numero di coloro che li avrebbero ricevuti negli eterni tabernacoli. Trascorso il tempo fu loro intimato di sacrificare a Giove.

- Siamo disposti a morire; — risposero ad una voce i due eroi — noi adoriamo l'unico vero Dio, Creatore del cielo e della terra. — L'imperatore vi comanda di ubbidire — soggiunse il tiranno. — Senti, Terenziano, — risposero risolutamente i due fratelli — se Giuliano è il tuo dio, affidati a lui e servilo fedelmente, quanto a noi non abbiamo altro Dio che Gesù Cristo.

A queste parole il crudele ministro condannò i due fratelli ai tormenti. Ma un pensiero gli corse alla mente. Che cosa dirà il popolo alla notizia di sì esecrabile sentenza? Il feroce tiranno esitò un istante, ma il suo animo perverso escogitò un nuovo mezzo di sacrificare le innocenti vittime.

— Li ucciderò segretamente — disse — e farò spargere la voce che i due fratelli sono stati esiliati.

Ciò detto, scortato dai suoi soldati, entrò nell'abitazione dei due invitti confessori della fede di Cristo, li fece decapitare e li seppellì in luogo sconosciuto. Ma un'azione sì empia non doveva rimanere nell'oblio. Gli spiriti immondi che vessavano i corpi di molti uscirono da essi gridando e promulgando ovunque la condanna ed il supplizio dei due gloriosi fratelli. 

Lo stesso figlio di Terenziano, posseduto dal demonio che lo agitava in modo spaventevole, portato dai Cristiani al sepolcro dei Martiri venne istantaneamente liberato. La notizia del prodigio si diffuse in un baleno per tutta Roma, e molti illuminati dalla grazia divina credettero in Gesù Cristo, e con stupore di tutti, lo stesso Terenziano, veduto il miracolo della strepitosa guarigione del figlio, lasciò gli dèi falsi e bugiardi convertendosi al Cristianesimo e facendo costruire una sontuosa basilica dedicata ai due martiri gloriosi.

PRATICA. - Impariamo la fermezza nella nostra fede ed il. coraggio nel difenderla anche con la vita. 

PREGHIERA. - Gloriosi fratelli Giovanni e Paolo, otteneteci da Dio la forza di confessare la nostra fede dinanzi agli uomini affinché, nell'estremo giorno, Gestì confessi noi pure presso il suo Divin Padre. 
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma commemorazione dei santi Giovanni e Paolo, al cui nome è dedicata la basilica sul monte Celio lungo il clivo di Scauro nella proprietà del senatore Pammachio.


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NB - Adesso si può quasi affermare  o dire:   che in cielo ci sono  come tre Giovanni Paolo. Il nostro ultimo Papa defunto sarebbe esattamente Giovanni Paolo II che in cielo è detto terzo.  


AMDG et DVM

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