mercoledì 12 giugno 2019

Alcuni cercano ... liberazione nello yoga

YOGA
un rischio per la fede cristiana

Moltissima gente che si sente stressata o soffre di depressione e frustrazioni cerca conforto e soluzioni nello yoga. L’interesse per le religioni orientali e le loro pratiche mistiche si è diffuso in tutto l’Occidente in particolare dagli anni’60
del secolo scorso, il decennio degli hippy e dei figli dei fiori. La meditazione trascendentale, un ulteriore aspetto dello
yoga, è stata resa popolare da divi del cinema e da musicisti
rock. Visto il crescente interesse per lo yoga potremmo chie- derci se si può praticare semplicemente come esercizio fisico
per avere un corpo sano e una mente rilassata, senza alcun
coinvolgimento religioso. La risposta, purtroppo, viste le sue
origini, deve essere no. Il termine “yoga”, infatti, viene da una radice sanscrita che
significa “aggiogare”. Può significare unire o congiungere o
mettere sotto il giogo, imbrigliare o dominare. Per un indù lo yoga è una tecnica o disciplina che porta all’unione con un grande spirito o forza soprannaturale. 

È stato
definito “l’aggiogare a Dio tutte le facoltà del corpo, della
mente e dell’anima”. Uno studioso definisce lo yoga “un codice di pratiche ascetiche, prevalentemente di origine preariana, contenente tracce
di molti concetti e riti primitivi”. 

Patañjali, un maestro di yoga indiano, negli Yogasutra, che
restano tuttora il testo fondamentale di yoga, afferma che lo
yoga è “lo sforzo metodico per conseguire la perfezione, attraverso il controllo dei diversi elementi psichici e fisici della natura umana”. 

Dunque l’obiettivo dello yoga come disciplina è di far fare
alla persona un’esperienza spirituale: “aggiogarsi” o unirsi a
uno spirito sovrumano. Ma di che spirito si tratterebbe? Questo ve lo lasciamo
immaginare… E’ bene ricordare che dai suoi inizi a oggi, lo yoga è stato
parte integrante delle religioni orientali, e ora in particolare del- l’induismo, del giainismo e del buddismo. Alcuni praticanti di yoga credono che farà loro conseguire il
moksha, cioè la liberazione, attraverso l’unione con uno spirito che pervade tutto. 

Il dott. S. Radhakrishnan, ex presidente
dell’India, dice riguardo allo yogi (chi pratica lo yoga) che “il
controllo del corpo attraverso le posizioni si conclude nell’indifferenza verso gli estremi di caldo e freddo.... Lo Yogi può
vedere e udire a distanza... Diviene così possibile la trasmissione del pensiero da un individuo all’altro senza l’intervento
dei comuni mezzi di comunicazione.... Lo Yogi può rendere
invisibile il suo corpo”. 

Quindi il cristiano deve chiedersi: cosa indicano imprese del
genere?

Qualunque cosa dicano gli esperti di fitness, lo yoga non è
semplice esercizio fisico. Ognuno è libero di scegliere quali esercizi fisici fare. I cri- stiani, però, non devono permettersi nulla - si tratti di allena- mento fisico, cibo, bevanda, vestiario,svago o altro – che rovi- ni la loro relazione con Dio. 

In un’intervista a cura di Ignazio Artizzu, pubblicata dalla
rivista “Una voce grida...” n° 9 del marzo 1999, quando Papa
Benedetto XVI era ancora il Cardinale Joseph Ratzinger, rispondeva:

 “Anche la meditazione trascendentale e lo yoga, in particolare lo yoga, hanno come substrato l’occultismo. Anzi, l’ultimo grado dello yoga, il più elevato, comporta - affermano gli stessi libri sacri di questa filosofia - un contatto
con il mondo degli spiriti e la acquisizione di poteri magici”. 

Alla domanda: “Ritiene che vi sia un legame di fondo, anche
se poco apparente, tra la diffusione delle religioni orientali e
l’attuale rigurgito di occultismo?”, il Cardinale Ratzinger
rispondeva: 

“Nel fondo è presente,senza dubbio. Diciamo che
l’offerta di queste religioni orientalisi muove su diversi livelli. C’è uno yoga ridotto ad una specie di ginnastica:si offre qual- che elemento che può dare un aiuto per il rilassamento del
corpo. Bene, se lo yoga è ridotto realmente ad una ginnastica
si può anche accettare, nel caso di movimenti che hanno un
senso esclusivamente fisico. Ma deve essere realmente ridotto, ripeto, a un puro esercizio dirilassamento fisico, liberato da
ogni elemento ideologico. Su questo punto si deve essere
molto attenti per non introdurre in una preparazione fisica una
determinata visione dell’uomo, del mondo, della relazione tra
uomo e Dio. 

Questa purificazione di un metodo in sé logico di
idee incompatibili con la vita cristiana, potrebbe essere paragonata per esempio con la “demitizzazione” delle tradizioni
pagane sulla creazione del mondo,realizzata nel primo capitolo della Genesi, dove ilsole e la luna,le grandi divinità delmito
sono ridotte a “lampade” create da Dio, lampade che riflettono la luce di Dio, e ci fanno immaginare la vera Luce, che è il
Creatore della luce. 

E cosi, anche nel caso dello yoga e delle
altre tecniche orientali, sarebbe necessaria una trasformazione
e uno spostamento radicale che realmente tolgano di mezzo
ogni pretesa ideologica. Nel momento in cui compaiono elementi che pretendono di guidare ad una “mistica”, diventano già strumenti che conducono in una direzione sbagliata. 

Alla domanda: “Può esistere uno “yoga cristiano”?” rispondeva l’attuale Pontefice: 

“Nel momento in cui lo si chiama “yoga cristiano” è già ideologizzato e appare come una religione, e questo non mi piace tanto. Mentre sul piano pura- mente fisico, ripeto, alcuni elementi potrebbero anche sussi- stere. Occorre stare molto attentiriguardo al contesto ideologico, che lo rende parte di un potere quasimistico.Ilrischio è che
lo yoga diventi un metodo autonomo di “redenzione”, priva di
un vero incontro tra Dio e la persona umana. 
E in quel caso, siamo già nel trascendente. 

E’ vero che anche nella preghiera
e nella meditazione cristiana la posizione del corpo ha la sua
importanza, e sta a significare un atteggiamento interiore che
si esprime anche nella liturgia. Ma nello yoga i movimenti del
corpo hanno una diversa implicazione dirapporto conDio, che
non è quella della liturgia cristiana. 
Occorre la massima prudenza perché dietro questi elementi corporali si nasconde una
concezione dell’essere come tale, della relazione tra corpo e
anima, tra uomo, mondo e Dio. 

Alla domanda 
“Urs Von Balthasar definisce la meditazione trascendentale un tradimento nei confronti della fede cristiana. E’d’accordo con questa affermazione?” l’attuale Santo Padre rispondeva: 

«Sì. Perché il Dio Trascendente, la persona che mi ha chiamato e
mi ama, viene deformato in una dimensione trascendentale
dell’essere.Credo che sia necessario distinguere bene tra il Dio
Trascendente e la trascendentalità. Mentre il Trascendente è
una Persona che mi ha creato, il trascendentale è una dimensione dell’essere e quindi implica una filosofia di identità. 

Il cammino della Meditazione Trascendentale, preso nelle sue
intenzioni ultime, ha questa tendenza di guidare ad immergersi nella identità, e quindi è esattamente opposto alla visione cristiana, che conosce anche una unione di identità. Cristo si è
identificato con noi e così ci inserisce nel suo Corpo, ma è una
identificazione diversa, operata nell’amore, nella quale rimane
sempre una identità personale distinta, mentre la Meditazione
Trascendentale comporta l’immergersi, il lasciarsi “sciogliere” nella identità dell’essere supremo. 

Allora ogni cristiano
dovrebbe domandarsi qual è, in termini spirituali, il prezzo di
queste pratiche?
Risponde lo stesso Papa Ratzinger: “La risposta è semplice!
La perdita della fede e la perversione della relazione uomo - Dio, e un disorientamento profondo dell’essere umano, cosicché alla fine l’uomo si sposa con la menzogna.»

Matteo Orlando



LLEETTTTEERREE AALL DDIIRREETTTTOORREE
ASSESSORE ALLA POLITICA PER LA FAMIGLIA
DELLA PROVINCIA DI VERONA REAGISCE
CON DECISIONE ALLA MERCIFICAZIONE
DELLA DONNA NELLA PUBBLICITÀ

Ill.mo Direttore,
oggi ci stiamo abituando a messaggi (pubblicitari, televisivi,
radiofonici) che in modo subdolo, aggressivo, volgare e violento
offendono la dignità della persona, uomo o donna che sia.
Ogni prodotto commerciale viene abbinato al particolare anatomico intimo o all’intimità sessuale, come ingiustificato espediente per catturare l’attenzione dei destinatari; la figura femminile
viene spesso mercificata e svilita. Con quali danni per bambini,
minori e adolescenti, non solo morali ma anche psicologici?
Sono molto sensibile a tale problematica morale, sociale e politica. E come Assessore alle politiche della Famiglia, sono perciò
intervenuta contro la provocante e sconcertante campagna pubblicitaria di “Cotonella”; l’ho rifatto con le immagini di Oliviero
Toscani e lo rifarò tutte le volte che riterrò messi a rischio valori
fondamentali per una sana società etica.
http://lavia1966.altervista.org/2006.pdf

AMDG et DVM

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