SI RICHIAMA L'ATTENZIONE DELLE MOGLI
5Dice Maria:
«Non aggiungo molto, perché le mie parole sono già insegnamento.
Richiamo però l’attenzione delle mogli su un punto. Troppe unioni si mutano in disunioni per colpa delle mogli, le quali non hanno quell’amore che è tutto — gentilezza, pietà, conforto — verso il marito. Sull’uomo non pesa la sofferenza fisica che grava sulla donna. Ma pesano tutte le preoccupazioni morali. Necessità di lavoro, decisioni da prendere, responsabilità davanti ai poteri costituiti e alla famiglia propria… oh! quante cose non pesano sull’uomo! E quanto ha bisogno anche lui di conforto! Ebbene, l’egoismo è tale che al marito stanco, sfiduciato, avvilito, preoccupato, la donna aggiunge il peso di inutili, e talora ingiusti, lamenti. Tutto questo perché è egoista. Non ama.
Amare non è soddisfare se stessi nel senso e nell’utile. Amare è soddisfare chi si ama, oltre il senso e l’utile, dando al suo spirito quell’aiuto di che ha bisogno per poter tenere aperte sempre l’ali nei cieli della speranza e della pace.
«Non aggiungo molto, perché le mie parole sono già insegnamento.
Richiamo però l’attenzione delle mogli su un punto. Troppe unioni si mutano in disunioni per colpa delle mogli, le quali non hanno quell’amore che è tutto — gentilezza, pietà, conforto — verso il marito. Sull’uomo non pesa la sofferenza fisica che grava sulla donna. Ma pesano tutte le preoccupazioni morali. Necessità di lavoro, decisioni da prendere, responsabilità davanti ai poteri costituiti e alla famiglia propria… oh! quante cose non pesano sull’uomo! E quanto ha bisogno anche lui di conforto! Ebbene, l’egoismo è tale che al marito stanco, sfiduciato, avvilito, preoccupato, la donna aggiunge il peso di inutili, e talora ingiusti, lamenti. Tutto questo perché è egoista. Non ama.
Amare non è soddisfare se stessi nel senso e nell’utile. Amare è soddisfare chi si ama, oltre il senso e l’utile, dando al suo spirito quell’aiuto di che ha bisogno per poter tenere aperte sempre l’ali nei cieli della speranza e della pace.
6Altro punto su cui richiamo l’attenzione. Ne ho già parlato. Ma insisto: la fiducia in Dio.
La fiducia riassume le virtù teologali. Chi ha fiducia è segno che ha fede. Chi ha fiducia è segno che spera. Chi ha fiducia è segno che ama. Quando uno ama, spera, crede in una persona, ha fiducia. Altrimenti no. Dio merita questa nostra fiducia. Se la diamo a dei poveri uomini capaci di mancare, perché la si deve negare a Dio che non manca mai?
La fiducia è anche umiltà. Il superbo dice: “Faccio da me. Non mi fido di costui perché è un incapace, un mentitore, un prepotente…”. L’umile dice: “Mi fido. Perché non mi dovrei fidare? Perché devo pensare che io sono meglio di lui?”. E con più ragione così dice di Dio: “Perché devo diffidare di Colui che è buono? Perché devo pensare che io sono capace di fare da me?”. Dio all’umile si dona. Ma si ritira a chi è superbo.
La fiducia è anche ubbidienza. E Dio ama l’ubbidiente. L’ubbidienza è segno che noi ci riconosciamo figli di Lui e riconosciamo Dio per Padre. E un padre non può che amare quando è un vero padre. Dio ci è Padre vero e Padre perfetto.
La fiducia riassume le virtù teologali. Chi ha fiducia è segno che ha fede. Chi ha fiducia è segno che spera. Chi ha fiducia è segno che ama. Quando uno ama, spera, crede in una persona, ha fiducia. Altrimenti no. Dio merita questa nostra fiducia. Se la diamo a dei poveri uomini capaci di mancare, perché la si deve negare a Dio che non manca mai?
La fiducia è anche umiltà. Il superbo dice: “Faccio da me. Non mi fido di costui perché è un incapace, un mentitore, un prepotente…”. L’umile dice: “Mi fido. Perché non mi dovrei fidare? Perché devo pensare che io sono meglio di lui?”. E con più ragione così dice di Dio: “Perché devo diffidare di Colui che è buono? Perché devo pensare che io sono capace di fare da me?”. Dio all’umile si dona. Ma si ritira a chi è superbo.
La fiducia è anche ubbidienza. E Dio ama l’ubbidiente. L’ubbidienza è segno che noi ci riconosciamo figli di Lui e riconosciamo Dio per Padre. E un padre non può che amare quando è un vero padre. Dio ci è Padre vero e Padre perfetto.
7Terzo punto che voglio meditiate. Ed è sempre fondato sulla fiducia.
Ogni evento non può accadere se Dio non lo permette. Sei dunque potente? Lo sei perché Dio l’ha permesso. Sei suddito? Lo sei perché Dio l’ha permesso. Cerca dunque, o potente, di non fare di questa tua potenza il tuo male. Sarebbe sempre “tuo male” anche se in principio pare sia male degli altri. Perché se Dio permette, non strapermette, e se tu passi il segno colpisce e ti frantuma. Cerca dunque, o suddito, di fare di questa tua condizione una calamita per attirare su te la celeste protezione. E non maledire mai. Lasciane a Dio la cura. A Lui, Signore di tutti, spetta di benedire e maledire i suoi creati.
Va’ in pace».
http://www.devozioni.altervista.org/valtorta_audio.htm
matrimonio:
http://rivelazionicristiane.altervista.org/quello-che-dice-dio-a-maria-valtorta-sul-matrimonio/
AMDG et DVM
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