Chiesa cattolica: se i vescovi combattono il demonio
(di Danilo Quinto) Giovanni, nel suo Vangelo, lo chiama “il principe
del mondo”. Eppure, «molti vescovi non credono più al demonio e non nominano
più esorcisti nelle loro diocesi». Lo sostiene Padre Gabriele Amorth, ne L’ultimo
esorcista, il libro scritto con Paolo Rodari, per le Edizioni Piemme,
uscito in questi giorni. Uno testo agghiacciante. Perché mostra, attraverso i
racconti degli esorcismi praticati, la realtà in cui vive il mondo, dominato da
quel “principe” che si è ribellato a Dio e che vuole sottrarre gli uomini al
Suo amore. «Il mondo sta tutto sotto il potere del maligno», dice Padre
Amorth. «Tutto, non una parte. Tutto».
Sono racconti terribili, legati da un dato che impressiona più di tutti. Quello della sofferenza, del dolore, del male che
c’è nel mondo, che si esprime in tanti modi e che colpisce tante persone. I
posseduti. Soffrono, per la loro redenzione e per la redenzione di molti altri,
come scrive Padre Amorth. Chi ha fede, infatti, sa che Dio consente il male per
un bene superiore. E’ questo il mistero più grande che sta all’origine del
Cristianesimo. Satana si scatenò contro il figlio di Dio.
Lo thentò ripetutamente. S’insinuò
perfino nell’anima di un Suo apostolo che lo tradì. Si adoperò perché gli
uomini Lo rinnegassero, Lo seviziassero ferocemente e ne decretassero la morte.
In croce, come i ladroni d’allora. E’ questa la prova più grande, il fatto
storico realmente accaduto della verità che viviamo, quella di un mondo creato
da Dio come cosa buona, ma che si trova sotto il potere temporaneo del demonio.
Con una sola certezza: quella che Dio non ci ha abbandonati e non ci
abbandonerà mai.
La Resurrezione di Gesù Cristo è più forte di qualunque male, che esiste e che governa questo mondo, sin dopo la
sua creazione, a partire dal peccato originale, che ha inserito nella storia
umana la morte e la corruzione. A leggere il libro di Padre Amorth, si
comprende quanto dice San Paolo del «dio di questo secolo»: una realtà
personale, che ha volontà, pensieri e metodi falsi, contro il quale i cristiani
devono intraprendere un’intensa battaglia poiché possono essere ancora tentati
da lui.
Il demonio non attende per ricevere nel suo regno coloro che decidono di
non seguire Dio. Agisce, invece, «con
miracolosi poteri di perversione». Con lui, collaborano «eserciti di
poteri invisibili». Legioni e legioni di demoni, dice Padre Amorth. Così
tanti, che se fossero visibili, potrebbero offuscare il cielo sopra di noi.
Chi crede nella Resurrezione non può rimanere inerte di fronte a questa
lotta, che si svolge qui, su questa
terra. O combatte attivamente il diavolo o ne accetta le lusinghe e le
menzogne. Non ci possono essere alternative. Se i vescovi, come afferma Padre
Amorth, non danno importanza al potere demoniaco, mostrano di non comprendere
l’esistenza del peccato originale e della sua trasmissione, di generazione in generazione
e la fede della Chiesa.
Esistono persone che sono andate all’inferno e sono tornate, per raccontare quello che hanno visto. L’ha fatto,
sotto la guida di un angelo, santa Faustina Kowalska: «la maggior parte
delle anime che sono all’inferno, sono anime che non credevano che l’inferno
esistesse», ha poi scritto. L’ha fatto Gloria Polo, alla quale Gesù dice: «Tu
tornerai indietro, per dare la tua testimonianza, che ripeterai non mille
volte, ma mille per mille volte. Guai a chi, ascoltandoti, non cambierà, perché
sarà giudicato con più severità. E questo vale anche per te e per i consacrati
che sono i miei sacerdoti e per chiunque altro non ti darà ascolto: perché non
c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior cieco di chi non vuol vedere».
Dai vescovi ci aspetteremmo che questo tipo di testimonianze siano portate
a conoscenza dei fedeli per aiutarli
nella loro vita quotidiana ove le insidie, le manipolazioni e gli attacchi del
demonio si manifestano costantemente e con grande violenza. (Danilo Quinto)