lunedì 8 dicembre 2014

NECESSITÀ DELLA DEVOZIONE A MARIA.


NECESSITÀ DELLA DEVOZIONE A MARIA
Convinciamocene, cari amici, siamo in tempo

14. Confesso, con tutta la Chiesa, che Maria essendo una semplice creatura uscita dalle mani dell'Altissimo, paragonata alla sua Maestà infinita è meno di un atomo, o meglio non è niente del tutto, poiché egli solo è «Colui che è» (Es 3,14). Perciò questo grande Signore, sempre indipendente e bastante a se stesso, non ebbe e non ha ancora assolutamente bisogno della santissima Vergine per il compimento delle sue volontà e per la manifestazione della sua gloria. Gli basta volere per fare tutto.

15. Tuttavia dico che, dato l'ordine attuale delle cose, Dio avendo voluto cominciare e compiere le sue più grandi opere per mezzo della santissima Vergine dal momento che la formò, bisogna credere che non muterà condotta nei secoli dei secoli, perché egli è Dio e non muta nei suoi pensieri né nella sua condotta.

16. Dio Padre diede al mondo il suo Unigenito solo per mezzo di Maria. Per quanto i patriarchi
avessero sospirato, per quanto i profeti e i santi dell'antica legge avessero invocato, per quattromila
anni, per avere questo tesoro, solo Maria lo meritò e trovò grazia davanti a Dio con la forza delle
sue preghiere e l'altezza delle sue virtù. Essendo il mondo indegno, dice sant'Agostino, di ricevere il
Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre, egli lo diede a Maria perché il mondo lo ricevesse
per mezzo di lei.
Il Figlio di Dio si fece uomo per la nostra salvezza, ma in Maria e per mezzo di Maria.
Dio Spirito Santo formò Gesù Cristo in Maria, ma dopo averle chiesto il consenso per mezzo di uno
dei primi ministri della sua corte.

17. Dio Padre comunicò a Maria la propria fecondità per quanto ne era capace una semplice
creatura, per darle il potere di generare il Figlio suo e tutti i membri del suo Corpo mistico.

18. Dio Figlio discese nel suo seno verginale, come nuovo Adamo nel suo paradiso terrestre, per
compiacersene e per operarvi di nascosto meraviglie di grazia. Questo Dio fatto uomo trovò la sua
libertà nel vedersi imprigionato nel suo seno; fece risplendere la sua forza nel lasciarsi portare da
questa fanciulla; trovò la sua gloria e quella del Padre nel nascondere i suoi splendori a ogni
creatura di quaggiù, per rivelarli solo a Maria; glorificò la sua indipendenza e la sua maestà nel
dipendere da questa amabile Vergine nella concezione, nella nascita, nella presentazione al tempio,
nei trent'anni di vita nascosta, perfino nella morte, cui ella doveva assistere, per compiere con lei un
medesimo sacrificio e per essere immolato col suo consenso all'eterno Padre, come un tempo Isacco
col consenso di Abramo alla volontà di Dio. È lei che lo allattò, nutrì, mantenne, allevò e sacrificò
per noi.

O ammirabile e incomprensibile dipendenza di un Dio che lo Spirito Santo non poté passare sotto
silenzio nel Vangelo - sebbene ci abbia nascosto quasi tutte le cose mirabili che questa Sapienza
incarnata fece nella sua vita nascosta - per mostrarcene il pregio e la gloria infinita. Gesù Cristo ha
dato più gloria a Dio Padre con la sottomissione a sua Madre per trent'anni di quanta non gliene
avrebbe data convertendo tutto il mondo operando le più grandi meraviglie. Oh! quanto
glorifichiamo altamente Dio quando ci sottomettiamo, per piacergli, a Maria, sull'esempio di Gesù
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