Oggi incomincia la settimana di
Passione. Il pensiero dominante di questa settimana e della seguente dev'essere
la Passione di N.S.Gesù Cristo. É come una novena del Venerdì Santo. S.
Bonaventura dice: a Se vuoi avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia,
medita ogni giorno la Passione di N S Gesù` Cristo "(814). I Santi furono
tutti devotissimi della Passione di Gesù; passavano lunghe ore davanti al
Tabernacolo, ma anche davanti alla Croce. A ciò ci spingono diversi motivi:
1 - Per avere un vero dolore dei
nostri peccati e un sincero proposito di non più ricadervi. Chi riflette che
Gesù è stato trafitto per le nostre iniquità(815) deve compungersi
e desiderare di riparare con la penitenza le proprie colpe.
2 - Per intenerire santamente il
nostro cuore e rivolgerlo alle cose spirituali. Ci lamentiamo di essere freddi
nella preghiera, di non sentire gusto delle cose di Dio, ebbene, meditiamo la
Passione di Nostro Signore, e il nostro cuore, se non è di pietra, si
commuoverà.
3 - Per farci acquistare molti
meriti.
4 - Per motivo di riconoscenza. S.
Bonaventura dice che non dobbiamo tediarci di pensare sovente a ciò che Nostro
Signore non si tediò di soffrire(816). Che direste di uno che non pensasse ai
sacrifici che voi avete fatto per lui, anzi ne scacciasse di proposito il
ricordo? Lo direste un ingrato, un indegno. Così di noi, se passassimo i
giorni, le settimane, i mesi senza pensare ai dolori che Nostro Signore soffrì
per ciascuno di noi. E Gesù ci ebbe tutti presenti individualmente, soffrì per
ciascuno di noi, come se fossimo soli: Mi ha amato e ha dato se stesso
per me (817).
5 - Per procurare la nostra salvezza.
Il Signore ha fatto tutto, i suoi meriti sono infiniti, ma vuole che anche noi
facciamo qualche cosetta. S. Paolo diceva: Completo nella mia carne
quello che manca delle sofferenze di Cristo (818). E che manca a
questa Passione, se non la nostra corrispondenza, cioè che facciamo nostra
questa fonte di grazia? Unire dunque i nostri piccoli sacrifici corporali e
spirituali alle sue sofferenze.
Tutto questo significa che noi
dobbiamo fare nostra la Passione di Nostro Signore, procurare cioè che essa sia
sempre ben fissa nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro corpo, nel
nostro spirito.
Nella nostra mente -
Pensiamoci sovente, anche durante l'anno, ma specialmente in questi giorni;
conformiamo ad essa i nostri pensieri sul valore dei dolori, delle umiliazioni.
In questo tempo la Chiesa ci fa pensare, meditare e come assistere alla
Passione del Signore. Se ci sono persone che devono pensare alla Passione di
Gesù, sono appunto i Missionari. Per voi dev'essere questa una divozione
principale. Lo stesso SS. Sacramento è un memoriale e una rinnovazione della
Passione: recolitur memoria Passionis eius (819).
Nel nostro cuore - Sì,
sfoghiamo i nostri affetti sui dolori sofferti da Nostro Signore. Così faceva
S. Paolo, il quale diceva: Quanto a me sia lungi il gloriarmi d'altro
che della croce di N. S. Gesù Cristo (820). Noi incliniamo più alla
malinconia che alla gioia, essendo questo un luogo di esilio e di pianto;
ebbene, versiamo la nostra tenerezza sui patimenti di Gesù.
Nel nostro corpo - Uniamo i
nostri dolori, le nostre sofferenze ai dolori di Gesù Crocifisso. Io
porto nel mio corpo le stimmate di Gesù (821) diceva S. Paolo... Ci
alziamo al mattino con un po' di mal di capo... sentiamo freddo... siamo
calunniati... Ebbene, o Gesù, che tanto patisti per santificare ogni nostro
dolore, accetta ciò che soffro e rendi dolce il mio patire! ".
In punto di morte - soleva dire il B.
Sebastiano Valfrè - non ci pentiremo di aver sofferto, ma forse di non aver
sofferto o non aver sofferto bene " (822). Procuriamo anche di
moltiplicare i piccoli sacrifici lungo la giornata, in modo da preparare
il fasciculus myrrhae per il Venerdì Santo.
Facciamo sovente la meditazione sulla
Passione di Nostro Signore, facciamola ogni giorno durante il tempo
quaresimale. A ciò ci gioverà il tener presenti alla mente le seguenti domande
suggerite dal P. Spinola: Chi patisce? Chi lo fa patire? Per chi patisce? Per
qual fine patisce? In che modo patisce? (823). Tenetele presenti nella
meditazione dei singoli Misteri della Passione; ci aiuteranno assai e ci
daranno materia di serie riflessioni. Non è necessario far passare tutti questi
punti, ma è certo che ci aiutano. Poi bisogna fare atti di dolore, di
contrizione, perché è per causa mia che Gesù ha sofferto tanto.
Dobbiamo andare a fondo nel meditare
i dolori di Gesù Sofferente. Da questo verrà anche a voi il desiderio di
soffrire per Lui, di fare dei sacrifici, di vincere le pene del cuore e dello
spirito e, per quanto si può anche quelle del corpo. E' questo per voi il tempo
di acquistare e praticare una virtù maschia. Ma fino a che non siamo ben
penetrati della Passione di Nostro Signore, non saremo generosi nello spirito
di sacrificio. Prendete amore, fortificatevi nello spirito della Passione. Ciò
che vi darà più forza quando sarete in Missione, sarà appunto il pensiero della
Passione di Gesù. Che cosa farà un Missionario, un successore di S. Paolo, se non
avrà amore a Gesù Crocifisso? La meditazione sulla Passione di Nostro Signore
vi farà comprendere il suo Sitio e vi accenderà di zelo per la salvezza delle
anime.
Siamo divoti del SS. Crocifisso;
procuriamo di averlo nelle nostre camere, sulla nostra persona; rivolgiamogli
frequenti atti di fede e di amore specialmente in chiesa.
S. Filippo Benizzi, in punto di
morte, chiese il suo libro, e questo era il Crocifisso(824). Il SS. Sacramento
non l'avrete sempre con voi, ma il Crocifisso sì. Sarà un libro in cui
leggerete i vostri doveri Perché non basta portare il Crocifisso, né voi lo
portate solo per far bella figura, ma per imitarlo. Gesù, per le anime ha fatto
molto di più di quello che voi potrete e dovrete fare per le anime che vi
saranno affidate. i Egli non ha lasciato la croce a metà strada; è caduto, ma
si è rialzato e ha continuato fino alla fine. La nostra croce non è pesante
come la sua; e, se portata in unione di amore con Gesù, diventa soave. Questo
spirito dobbiamo averlo sempre, tutta la vita: sempre sacrificarci. La Passione
di Nostro Signore vi sosterrà nelle fatiche e nelle pene dell'apostolato e
nella stessa morte.
Santifichiamo dunque questa Settimana
di Passione, procuriamo di passar bene questi quindici giorni, secondo lo
spirito della Chiesa: preghiera, meditazione della Passione, sacrifici.
Facciamo tutti i sacrifici che ci sono permessi; e i piccoli sacrifici son
tutti permessi e a tutti. Più silenzio interno ed esterno, non divagarci
troppo; e tutto per ben prepararci alla Settimana Santa. Nostro Signore ci darà
tante grazie. Se avremo sofferto con Lui, canteremo con lui l'Alleluja della
Pasqua!
Da Vita Spirituale, del Beato Giuseppe Allamano
Da Vita Spirituale, del Beato Giuseppe Allamano
AVE MARIA PURISSIMA!
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