giovedì 3 aprile 2014

SANT ‘ ISIDORO DI SIVIGLIA, patrono di Internet


SANT ‘ ISIDORO DI SIVIGLIA 
VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA


 Sant’ Isidoro nacque nel 560, VI secolo, a Siviglia 
(Spagna), in una famiglia proveniente da Cartagena, ove il padre 
Severiano era prefetto. I genitori ed i tre fratelli, Leandro, Fulgenzio 
e Fiorentina, tutti e tre Santi, dal 549, si erano trasferiti a Siviglia, 
per sfuggire all’ invasione dei Visigoti ariani. Rimasto orfano, ancora 
bambino, venne educato dal fratello maggiore Leandro, divenuto 
vescovo di Siviglia. Ebbe, pertanto, una formazione cristiana 
eccellente. 

 Dopo una gioventù spensierata, Isidoro, sotto la 
guida del fratello vescovo, si impegnò con tenacia allo studio. Fu 
consacrato sacerdote nel 601, all’età di 40 anni circa, ed alla morte di 
Leandro, venne eletto vescovo della sua città. Era noto per la sua 
cultura, la sua pazienza e la sua santità. Tenne la cattedra vescovile per 
ben 36 anni, e grazie al suo magistrale insegnamento, molti preti 
ebbero una formazione completa. La sua attività pastorale era intensa, 
efficace ed attiva. L’interesse per il suo gregge era paterno ed umile. 
 Diceva : ”Come il buon pastore che cura le 
sue pecore e il medico che si occupa dei suoi malati ”. Dispose che in 
ogni Diocesi ci fosse una Scuola di formazione per il clero. Primeggiava 
per i suoi scritti e le sue omelie. Salvò le opere di 154 autori 
dell’antichità e del primo cristianesimo, che altrimenti sarebbero 
andati persi per sempre. 

 Nel libro delle Sententiae , espone come deve 
essere il programma e la vita di un vescovo. Curò, con grande 
diligenza, la liturgia in ogni minima parte (nelle sue formule, nei suoi 
simboli), sicchè venne adottata in tutta la Spagna. Scrisse di tutto. 
La sua passione enciclopedica lo portava alla stesura di trattati e di 
argomenti di scienze profane. 

 Nella sua opera in venti volumi , Etymologiae
affronta i problemi più disparati come la grammatica, la retorica, la 
medicina, l’agricoltura, la mineralogia, la storia. 

Altre opere come Historia Gothorum e il De 
Haeresibus, contribuirono a renderlo famoso in tutta l’Europa del 
VII secolo. 

 Nessun autore del Medioevo ebbe tanta notorietà 
quanto il Nostro Santo ; Dante stesso, lo cita, assieme a San Beda, nel 
X Canto del Paradiso, vers.130 : “Vedi oltre fiammeggiar l’ardente spiro 
d’Isidoro, di Beda e di Riccardo, che considerar fu più che viro”. 

 Sant’ Isidoro, oltre ad essere un dotto vescovo ed una mente eccelsa di 
intellettuale, fu anche un grande Santo. Il suo sapere era immenso, così 
come la sua umiltà e la sua carità. In tutto il Medioevo veniva citato come 
il “Doctor Egregius”. Presiedette ben due Concili, quello provinciale di 
Siviglia e quello nazionale di Toledo, nel 633, durante il quale redasse 
il testo del Credo, facendo accettare così anche all’Occidente, il problema 
cristologico del “Filioque”. 

 Nel secolo XII e XIII, sotto il regno di Alfonso IX 
prima, di Ferdinando III, Santo, dopo, Sant’ Isidoro veniva considerato 
“protettore delle truppe spagnole”. In quel periodo, il Regno di Leon e di 
Castiglia, combatteva l’aspra battaglia per liberare il territorio iberico 
dal dominio degli arabi. 

 Nel 636, settantaseienne, Sant’ Isidoro, presagendo 
prossima la sua morte, si fece portare nella Chiesa di San Vincenzo. 
Confortato, assistito dal suo clero e dai suoi fedeli, chiedendo perdono, 
pregando e benedicendo, si spense santamente, lasciando tutti i suoi 
averi ai poveri. 
Era il 4 Aprile di quell’anno. 

Le sue spoglie riposano a Leon, ove furono trasferite nel 1063, e sono 
tutt’ora meta di continui pellegrinaggi. Il 25 Aprile 1722, Papa 
Innocenzo XIII (Conti) lo proclamò Dottore della Chiesa. 
E’ patrono della città di Siviglia e da poco anche di Internet


 Gianni Mangano

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