SANT ‘ ISIDORO DI SIVIGLIA
VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA
Sant’ Isidoro nacque nel 560, VI secolo, a Siviglia
(Spagna), in una famiglia proveniente da Cartagena, ove il padre
Severiano era prefetto. I genitori ed i tre fratelli, Leandro, Fulgenzio
e Fiorentina, tutti e tre Santi, dal 549, si erano trasferiti a Siviglia,
per sfuggire all’ invasione dei Visigoti ariani. Rimasto orfano, ancora
bambino, venne educato dal fratello maggiore Leandro, divenuto
vescovo di Siviglia. Ebbe, pertanto, una formazione cristiana
eccellente.
Dopo una gioventù spensierata, Isidoro, sotto la
guida del fratello vescovo, si impegnò con tenacia allo studio. Fu
consacrato sacerdote nel 601, all’età di 40 anni circa, ed alla morte di
Leandro, venne eletto vescovo della sua città. Era noto per la sua
cultura, la sua pazienza e la sua santità. Tenne la cattedra vescovile per
ben 36 anni, e grazie al suo magistrale insegnamento, molti preti
ebbero una formazione completa. La sua attività pastorale era intensa,
efficace ed attiva. L’interesse per il suo gregge era paterno ed umile.
Diceva : ”Come il buon pastore che cura le
sue pecore e il medico che si occupa dei suoi malati ”. Dispose che in
ogni Diocesi ci fosse una Scuola di formazione per il clero. Primeggiava
per i suoi scritti e le sue omelie. Salvò le opere di 154 autori
dell’antichità e del primo cristianesimo, che altrimenti sarebbero
andati persi per sempre.
Nel libro delle Sententiae , espone come deve
essere il programma e la vita di un vescovo. Curò, con grande
diligenza, la liturgia in ogni minima parte (nelle sue formule, nei suoi
simboli), sicchè venne adottata in tutta la Spagna. Scrisse di tutto.
La sua passione enciclopedica lo portava alla stesura di trattati e di
argomenti di scienze profane.
Nella sua opera in venti volumi , Etymologiae,
affronta i problemi più disparati come la grammatica, la retorica, la
medicina, l’agricoltura, la mineralogia, la storia.
Altre opere come Historia Gothorum e il De
Haeresibus, contribuirono a renderlo famoso in tutta l’Europa del
VII secolo.
Nessun autore del Medioevo ebbe tanta notorietà
quanto il Nostro Santo ; Dante stesso, lo cita, assieme a San Beda, nel
X Canto del Paradiso, vers.130 : “Vedi oltre fiammeggiar l’ardente spiro
d’Isidoro, di Beda e di Riccardo, che considerar fu più che viro”.
Sant’ Isidoro, oltre ad essere un dotto vescovo ed una mente eccelsa di
intellettuale, fu anche un grande Santo. Il suo sapere era immenso, così
come la sua umiltà e la sua carità. In tutto il Medioevo veniva citato come
il “Doctor Egregius”. Presiedette ben due Concili, quello provinciale di
Siviglia e quello nazionale di Toledo, nel 633, durante il quale redasse
il testo del Credo, facendo accettare così anche all’Occidente, il problema
cristologico del “Filioque”.
Nel secolo XII e XIII, sotto il regno di Alfonso IX
prima, di Ferdinando III, Santo, dopo, Sant’ Isidoro veniva considerato
“protettore delle truppe spagnole”. In quel periodo, il Regno di Leon e di
Castiglia, combatteva l’aspra battaglia per liberare il territorio iberico
dal dominio degli arabi.
Nel 636, settantaseienne, Sant’ Isidoro, presagendo
prossima la sua morte, si fece portare nella Chiesa di San Vincenzo.
Confortato, assistito dal suo clero e dai suoi fedeli, chiedendo perdono,
pregando e benedicendo, si spense santamente, lasciando tutti i suoi
averi ai poveri.
Era il 4 Aprile di quell’anno.
Le sue spoglie riposano a Leon, ove furono trasferite nel 1063, e sono
tutt’ora meta di continui pellegrinaggi. Il 25 Aprile 1722, Papa
Innocenzo XIII (Conti) lo proclamò Dottore della Chiesa.
E’ patrono della città di Siviglia e da poco anche di Internet.
Gianni Mangano
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