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venerdì 19 gennaio 2018

Io vengo a tenderti la Mia Mano

Francia, ascolta la Mia Voce
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24 gennaio 2007 – San Francesco di Sales

GESÙ:   Cercherai di stare a galla per andare a cercare il Mio Popolo, sostenendogli la testa fuori dall'acqua. Mi ricorderò di te, Francia, Paese che fu la Mia Gioia per avere sostenuto il Mio Popolo in quello che fu il suo esilio durante lo sterminio di Miei figli, che subivano l'orribile condanna che non poteva venire se non dal Nemico di Dio e degli uomini.

Per un pugno di volontari che rischiavano così la loro vita, Francia, Io voglio a mia volta provarti che il tuo Dio, GESÙ Cristo, nella Santa Volontà del Padre Onnipotente, ti vuole rendere onore. Io apro il Mio Sacro Cuore per dimostrarti la sua profondità d'Amore. In onore dei tuoi grandi Santi che ti hanno amata, che furono e che sono la Mia Gioia nella Mia Eternità, Io vengo a tenderti la Mia Mano.

Va e fai uscire il Mio Popolo e digli che Io andrò a cercarlo perfino nel fondo delle viscere della Terra per farlo uscire da dove l'odio del Mondo lo ha fatto precipitare. Perché spetta solo a Dio giudicare ogni Nazione, secondo le sue colpe e le sue azioni.

E il vostro Giudizio è vicino !

Popoli e Nazioni che vivete nella collera e nell'odio, Io ho il dovere di avvertirvi. Sono Io il vostro Dio Unico e Vero. Io vengo a giudicarvi in Nome del Padre Mio che Mi ha dato ogni Potere, in Cielo come sulla Terra; e il Mio Nome è GESÙ Cristo, vostro Salvatore, YHShWH, e per il quale tutto è stato fatto.

E Io vi dico: spetta solo a Dio punire quando è necessario, come pure benedire. Perché Io sono il Dio Unico di Giustizia e di Pace. Io sono l'Eterno.

Aiutate il Mio Popolo!


Non renderti immeritevole agli occhi dei tuoi profeti, Israele! Cammina dietro di loro. In loro ricordo, ricopriti del tuo velo per seguirli al fine di uscire dalla tua tomba. Lascia che le cose riprendano il loro posto. Tu no, tu non hai niente a che fare con quella tempesta che si eleverà dietro di te.

Seguite i miei passi. Non temere, non guardare indietro. I tuoi figli ti seguiranno perché sono nella Mia Luce, che Io non nasconderò fino all'uscita dell'ultimo, come avvenne per i figli della schiavitù, guidati da Mosé fino alla Terra Promessa.

Io andrei fino all'estremità della Terra per salvare gli ultimi se,
nel Mio Santo Nome, tu Me lo chiedessi.

Io sono un Dio di Benedizioni. Vengo a donare la Pace tramite il Popolo che il Padre Mio ha scelto per dare al Mondo il Figlio dell'Uomo. Io spezzerò ogni arma che verrà a colpire nella schiena i Miei figli che Mi seguiranno, e renderò inerte la mano che la tiene. Coloro che si ergeranno contro di Me, Io li annienterò, perché farò sorgere una nube che non lascerà vedere la luce, né del giorno, né della notte; cadranno nella loro stessa trappola trascinandoli verso l'abisso senza fondo.

Io sono la Vita che non muore.
Il Mio Nome è il Nome del Figlio di Dio
vostro Salvatore, disceso dal Cielo di Gloria,
Y H Sh W H,
il Dio di Isacco, di Giacobbe e di Mosé,
il Dio Universale
GESÙ Cristo, Salvatore del Mondo.

AMDG et DVM

lunedì 2 ottobre 2017

SAN REMIGIO e la Francia




Clodoveo, san Remigio e il miracolo del vino

 

Clodoveo
Clodoveo
San Remigio si festeggiava il 1° ottobre (con il nuovo calendario il 13 gennaio) e per la mia generazione era il santo dei cosiddetti Remigini, gli alunni di Prima Elementare, quando la scuola cominciava appunto il 1° ottobre.
San Remigio è il vescovo che ha battezzato Clodoveo, Re dei Franchi, dando il via alla lunga storia della Francia cattolica, “figlia primogenita della Chiesa”, perché è stata la prima nazione a convertirsi al cattolicesimo, ad affermare la sua fedeltà al Papa. A seguire, sono arrivati Carlo Martello, Carlo Magno, san Luigi IX, Giovanna d’Arco e tanti grandi personaggi della storia non solo della Francia ma dell’Europa. 
La vita di san Remigio e quella di Clodoveo sono ricche di aneddoti ed episodi edificanti: uno di essi parla di un miracolo che ha per oggetto il vino.
Santa Clotilde
Santa Clotilde
La Gallia, conquistata da Giulio Cesare, dopo il crollo dell’Impero Romano è attraversata da barbari, che erano pagani o cristiani di fede ariana: Burgundi, Visigoti e Franchi. Questi ultimi a poco a poco conquistano la maggior parte di quel territorio, al quale daranno il loro nome. Clodoveo diviene Re dei Franchi all’età di quindici anni, dopo la morte del padre. La moglie Clotilde è cattolica e sicuramente ha avuto su di lui un buon influsso: infatti il giovane re si consulta volentieri con Remigio, il Vescovo di Reims, che gli fornisce i suoi preziosi consigli per un buon governo.
Battesimo di Clodoveo
Battesimo di Clodoveo
Il Re viene battezzato da Remigio nel 500 d. C. circa nella cattedrale di Reims: in quell’occasione anche tremila Franchi ricevono il Battesimo insieme al Re. La leggenda racconta che una colomba, simbolo dello Spirito Santo, in quell’occasione è scesa dal cielo ed ha portato al vescovo la Sacra Ampolla con l’olio santo per la consacrazione del Re. Da allora la cattedrale di Reims è sempre stato il luogo per l’incoronazione dei Re di Francia, che venivano unti con l’olio di quella Sacra Ampolla.
Ed eccoci al miracolo del vino: i Visigoti di Re Alarico continuano ad imperversare nei territori dei Franchi e Clodoveo si prepara alla battaglia decisiva. Remigio gli fornisce una botticella di vino dal quale avrebbero tratto vigore e forza per la battaglia lui e tutti i suoi soldati.
Miracolo del vino: bassorilievo nella cattedrale di Reims
Miracolo del vino: bassorilievo nella cattedrale di Reims
Una Vita di San Remigio narra: «Ne bevve il re con tutta la famiglia reale e una gran moltitudine di popolo; e se ne saziarono in abbondanza, ma il vino non calava mai: sgorgava sempre dalla botte, come da sorgente». Vanno in battaglia e sconfiggono i Visigoti, decretando così definitivamente il loro dominio sulla Francia, facendo trionfare non solo la dinastia dei Merovingi ma anche il cattolicesimo sul paganesimo e l’arianesimo.
Il miracolo è certamente segno di benedizione del sacramento eucaristico. In ogni caso, ricordiamo che quei popoli barbari erano bevitori di birra ed è indicativo che la storia della loro conversione al cattolicesimo sia anche conversione al vino. Da Clodoveo e san Remigio prende il via anche l’ascesa del vino in Francia.
§§§
Finisco di scrivere queste poche righe il giorno in cui la Francia è stata colpita da un altro gravissimo attentato terroristico. San Remigio protegga la “figlia primogenita della Chiesa”, Clodoveo ispiri i suoi governanti nella difesa della Nazione; e Dio ci protegga tutti quanti.

Cattedrale di Reims
Cattedrale di Reims

AMDG et BVM

giovedì 22 dicembre 2016

La Francia potenza missionaria

Francia: Cattolici ringiovaniti. In rito antico.


mons-lefebvre_
Autore:
Aiuto, torna Gesù!”, titolava  giorni fa Libération, il quotidiano della gauche (editore Rotschild, naturalmente), sentinella sempre attenta ai  possibili  disturbi dello status quo. Nessun pericolo in realtà: in Francia i cattolici sono, come sempre, il 5 per cento della popolazione,  una minoranza assoluta. La novità è che hanno abbandonato i socialisti e la sinistra, di cui erano i satelliti obbedienti, ed hanno determinato la vittoria alle primarie di François Fillon. Il candidato di centro destra, filorusso, ha dichiarato che “la famiglia deve essere al centro delle politiche pubbliche”; Hollande ha deliberatamente e sistematicamente smantellato le notevoli (ed efficaci) misure di sostegno alla natalità e alla famiglia: ridotta di un terzo  la durata del  congedo maternità,  sostanziale cancellazione di una maggiorazione di pensione per  le donne che hanno allevato tre figli o più, rincaro delle mense scolastiche per famiglie numerose, tagli al sostegno all’affitto per tali famiglie, abbassamento del  tetto per  il quoziente familiare…”Risultato: 19 mila nascite in meno nel 2015”,  denuncia Ludovine de la Rochère.

Insegnante,  di famiglia  nobile, Ludovine è la presidente della “Manif pour Tous”,  l’organizzazione che è riuscita a  portare in piazza fino a 300 mila persone  in varie manifestazioni    contro la legge sui “diritti civili” LGBT,  e adozioni gay, opponendosi alla Legge Taubira (la progressista ministra della giustizia, la loro Cirinnà):  una opposizione più forte e organizzata contro tali “leggi” rispetto al resto d’Europa, a  cui hanno partecipato  non-cattolici  e laici: dai dirigenti musulmani ad intellettuali d‘alto bordo, come Jean D’Ormesson , Jean-Francois Mattéi, l’umorista Frigide Barjot…e si sa quanto  contino in  Francia gli intellettuali e quanto la gauche ci tenga ad averli dalla sua.

Il punto è che la protesta, lungi dall’appellarsi a temi moralistico-confessionali, ha lanciato l’allarme  sulla disgregazione della società che producono le ultime “conquiste” del progressismo  della dissoluzione:  un tema politico e  nazionale,  anzi di sopravvivenza nazionale,  sentito da qualunque francese un po’ colto, specie di fronte alla realtà della minoranza islamica demograficamente esplosiva, sempre più radicalmente identitaria,  e ostile alla République e ai suoi “valori” massonico-giacobini. “Bisogna imperativamente cessare di lasciar passare l’una dopo l’altra le tappe della destrutturazione della società francese col pretesto che non ci si può fare niente”,  ha detto al Figaro Ludovine: “E’ urgente, il parlamento europeo, per esempio, si appresta a votare uno statuto giuridico autonomo per i robot!”   Lancia un allarme che suscita un’eco molto più vasta del 5%.

Ciò ha dato inizio ad una disputa intellettuale (poteva mancare?) di qualche interesse. Jacques Julliard, un intellettuale socialista non anti-clericale,   ha accusato “l’intelligentsia bobo” (borghese-bohemien, i ricchi che in gioventù sono stati sessantottardi, progressisti nei costumi e conservatori dei loro interessi:  tipico figuro, Bernard Henry Lévy) di aver allontanato i cattolici dalla sinistra con il loro “ritorno all’anticlericalismo diciannovesimo secolo”.
Bernard Cazeneuve, primo ministro socialista, ha asserito che le radici cristiane “rendono la Francia un po’ nauseata”.  Vincent Peillon, già ministro dell’Istruzione, ha dichiarato “il cattolicesimo incompatibile con  la laicità, ben più che l’Islam” (un vero genio).

Julliard, da socialista, riconosce che  queste creature di Hollande, col partito socialista, hanno  alienato il  “cattolicesimo culturalmente vivace  che sopravvive alla  scomparsa delle pratiche  tradizionali”, e che Emmanuel Todd  ha chiamato “cattolicesimo-zombie”. Perché zombie, se è vivace? Perché “per mancanza di dirigenti” un “elettorato cattolico importante”  ha seguito il PS  come uno zombi, raccontando a se stesso “la storia santa di una minoranza avanzata e incompresa, penetrata di spirito evangelico, che riesce a far numero e imporsi,  in una Chiesa da molto tempo ripiegata su se stessa e chiusa al mondo moderno”.  Insomma il modernismo: “i cattolici sociali che, a forza di essere sociali, han finito per tralasciare di esser cattolici”.  Una perdita reciproca, anzitutto per il PS “non per ragioni puramente elettorali, ma perché, in questo paese intellettualmente esausto, accade che le credenze antiche facciano sbocciare   le idee nuove”.

Un’ammissione quasi inaudita. Vecchie credenze che generano idee nuove.  Che  adesso, esauriti i cattolici sociali (“ormai allo stato di tracce” a sinistra) vanno, diciamo, a vivificare la “destra”.
Già. Sono pochi, ma senza complessi d’inferiorità  Né timori di fronte alla derisione giacobina. Lo storico Gerard Leclerc, saggista cattolico, non esita a rivalutare anche la Chiesa “passatista” di Pio IX. “La Chiesa del secolo decimonono”, scrive  in risposta al progressista  Julliard  che l’aveva criticata, “non è stata l’istituzione  ottusa che si vuol raccontare.  E’ stata  all’origine di uno slancio missionario che ha assicurato alla Chiesa d’oggi la sua dimensione mondiale”.

La Francia potenza missionaria. Da Dehon a Lefèvre.

Già. Piaccia o no ai modernisti (che la Chiesa l’hanno afflosciata), la Chiesa “reazionaria” quella del Sillabo e della condannna  al modernismo, ebbe uno slancio missionario che i catto-progressisti nemmeno si sognano. E questo è vero soprattutto il Francia: dai Padri Bianchi del cardinal Lavigerie al monaco (ed esploratore del Sahara) padre Foucauld  (detto Fratel Carlo di Gesù), dal grande Leone Dehon  fondatore dei dehoniani,  dai martiri domenicani del Tonkino al  padre Vénard decapitato ad Hanoi   e venerato da Teresa di Lisieux,  sono stati migliaia i  francesi che hanno cristianizzato Africa, Oceania, Madagascar, il Sud Est Asiatico, versando con entusiasmo il loro sangue –e  esplorando, imparando le lingue, traducendo i testi dei paesi e delle culture per le quali hanno dato la vita: un fenomeno francamente impressionante, a studiarlo. E la fede che li infiammava era quella “reazionaria” e  pretesamente “chiusa al mondo moderno”,  durata fino a Pio XII.  E insegnavano la dottrina di quella Chiesa, di Pio IX e san Pio X, esplicitamente antagonista della “Modernità”  liberale,   una missionaria severa e perfino militaresca.

Monsignor Marcel Lefevre, quello che ha rotto   a causa del Vaticano II, è l’esponente tipico ed ultimo di questo slancio missionario: direttore del seminario di Libreville, poi vescovo di Dakar e vicario apostolico del Senegal, ha formato generazioni di preti tali, che fra il ’33 e il 47   hanno triplicato il numero dei cattolici nel Ghana,  ha cristianizzato centinaia di  migliaia di africani.  Lo scisma antimodernista non poteva nascere che  da quella cultura francese, e da un simile personaggio, missionario –  e  patriota.

Da lì anche il “cattolicesimo d’affermazione” che oggi, secondo Leclerc, rinasce e   si oppone alla devastazione dei costumi perché è una devastazione della nazione. Marion Le Pen, la  figlia di Marine,  professa il suo cattolicesimo nei talk show senza complessi; rivendica  l’origine della sua fede da “san Luigi [re di Francia] e la cavalleria”, e ovviamente da Giovanna d’Arco, e non viene schernita da chi l’ascolta; perché, dopotutto, quella è la  storia di Francia, monarchia  cattolica per  1200 anni, in qualche modo il più antico stato nazionale  in Europa: e stato nazional-cristiano.
Ma “il cattolicesimo d’affermazione che oggi rinasce non è un ripiegamento sul passato”, avverte Leclerc.

“La generazione 68, tutta occupata dal proprio godimento egoistico  senza ‘ostacoli’ morali, ha imposto per quarant’anni una egemonia del pensiero unico esistenzialista, dell’uomo-dio”, scrive al Figaro un militante: “i suoi figli si ribellano … Tra l’essere spirituali o il non-essere,  il  secolo XXI  sta per scegliere la vita: sarà!”,  ha scritto un militante al Figaro.  Certo molto enfatico e ottimista.
Perché certo, i praticanti sono a malapena il 5%. E per trovare una Messa la domenica, devono mettersi in auto e andare in parrocchie lontane, perché nelle prime cinque che incontrano la chiesa è chiusa per mancanza di preti.  Però il piccolo gruppo è il solo in Europa, per quanto ne so, a produrre  la mappa che mostro qui: https://www.google.com/maps/d/viewer?hl=fr&mid=17uFqmlu34b50_lR0i75L3gizEa4&ll=49.16482725304388%2C1.9464216394308096&z=6


Chi va a Messa, va a quella antica

La mappa indica le località dove si tengono Messe in latino secondo il rito antico. I punti rossi indicano le Messe  genericamente “lefevriane”, potenzialmente scismatiche;  ma i punti verdi, assai più numerosi, mostrano le località dove si celebrano le Messe del tutto ortodosse, secondo il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI.  Evidentemente, la  mappa risponde ad una esigenza  pratica.  Il parigino in viaggio ha bisogno di sapere se c’è una messa in latino a Besançon o ad Amiens, e in quale chiesa.

Detto altrimenti: i cattolici in Francia sono pochi; ma quei pochi che vanno ancora a Messa, cercano la Messa in latino e secondo l’antico rito pre-conciliare.
La singolarità è ancora più evidente se si guarda la mappa interattiva che i cattolici francesi hanno messo a punto per l’Europa intera:  la “densità” delle Messe antiche in Francia rispetto alla loro rarità in Italia, Spagna, Portogallo. 

L’Inghilterra ha molte più messe vetus ordo dell’Italia; anche lì con l’eccezione della  “cattolica” Scozia. Si noti anche la densità nella Germania Occidentale –  in vivo contrasto con il “progressismo  permissivo”dei  cardinali Kasper  e Marx,  suggeritori a Bergoglio della manica larga  per quanto riguarda le Comunioni ai risposati, i LGBT, gli immigrati musulmani.

La ricerca dell’antica liturgia è tipica di neoconvertiti. Lo conferma padre Rougé, parroco a  Parigi della chiesa  Saint-Ferdinand-des-Ternes, a Le Monde: “La nuova generazione [di praticanti]  è libera di credere o no. Dunque, quando lo fa, esplode…”.  E vuole  il latino, il celebrante volto al Tabernacolo, la Comunione in bocca inginocchiati alla balaustra, non le chitarrine e canzonette.  E’ superfluo dire come  questo fenomeno dal basso sia in controtendenza assoluta con la gerarchia clericale, a cominciare dal Vaticano: legati alle  ‘novità’ progressiste di sessant’anni fa, col consueto ritardo culturale, si perdono questa novità culturalmente  interessante.
Non vedono i segni dei tempi.

Fonte: http://www.maurizioblondet.it
Gesù Eucaristico... Dio degli Eserciti
Ti amo e Ti adoro
AMDG et BVM

venerdì 28 giugno 2013

Cattolico dona a una donna che vuole abortire un paio di scarpine: rischia due anni di carcere


Francia. Cattolico dona a una donna che vuole abortire un paio di scarpine: rischia due anni di carcere






giugno 27, 2013 Leone Grotti


Il dottor Xavier Dor, 85 anni, si batte per la vita contro l’aborto. Ieri in tribunale ha dovuto rispondere dell’accusa di recita del rosario in pubblico e senza autorizzazione

francia-xavier-dor-aborto  Xavier Dor, presidente dell’associazione cattolica “SOS Tout Petits”, che da oltre 20 anni si batte in Francia per la vita contro l’aborto, è comparso ieri in tribunale a Parigi per rispondere dell’accusa di «pressioni morali e psicologiche», fatte regalando un paio di scarpine da neonato a una donna entrata negli uffici di un’associazione femminista per richiedere un’interruzione di gravidanza.

TUTTO PER UN PAIO DI SCARPE. Il dottore è stato denunciato dall’associazione femminista Pianificazione familiare, dall’Ancic, Associazione nazionale dei centri di interruzione di gravidanza e contraccezione, e dal Cadac, Coordinamento delle associazione per il diritto all’aborto e alla contraccezione, che si sono costituiti parti civili. L’uomo di 85 anni è stato accusato di essersi introdotto due volte nei locali dell’associazione femminista per donare un paio di scarpine da neonato a due donne che si apprestavano ad entrare per chiedere un’interruzione di gravidanza. Quest’azione, secondo quanto affermato ieri dall’accusa, è di «una violenza inaudita» e ha comportato «pressioni morali e psicologiche».



COLPEVOLE DI RECITA DEL ROSARIO. L’associazione cattolica “SOS Tout Petits” organizza anche la recita pubblica del rosario in strada, come forma di riparazione e intercessione per i medici abortisti. Il dottor Dor ha dovuto rispondere dell’accusa di aver inscenato una manifestazione, cioè un rosario pubblico, il 2 aprile 2011 davanti all’ospedale Saint Vincent de Paul di Parigi senza autorizzazione. L’uomo può rischiare fino a due anni di carcere e 30 mila euro di multa, l’accusa ieri ha però chiesto “solo” un mese di carcere e 8 mila euro di multa. I giudici si pronunceranno non prima del 16 settembre, un ritardo dovuto all’imminente periodo di vacanza.


SANCTUS SANCTUS SANCTUS!