domenica 12 dicembre 2021

Solennità della B.V.M. di Guadalupe, "La Perfetta" - OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

 


Solennità della B.V.M. di Guadalupe, Santa Messa per l'America Latina e i Caraibi, 12 dicembre 2011 - Benedetto XVI

CELEBRAZIONE EUCARISTICA PER IL BICENTENARIO DELL'INDIPENDENZA DEI PAESI DELL'AMERICA LATINA E DEI CARAIBI

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Solennità della B.V.M. di Guadalupe, Basilica Vaticana Lunedì, 12 dicembre 2011

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Cari fratelli e sorelle,

«La terra ha dato il suo frutto» (Sal 67, 7). In questa immagine del salmo che abbiamo ascoltato, nella quale s’invitano tutti i popoli e le nazioni a lodare con gioia il Signore che ci salva, i Padri della Chiesa hanno saputo riconoscere la Vergine Maria e Cristo, suo Figlio: «La terra è santa Maria, la quale viene dalla nostra terra, dal nostro lignaggio, da questa creta, da questo fango, da Adamo [...]. La terra ha dato il suo frutto: prima produsse un fiore [...]; poi questo fiore si trasformò in frutto, affinché potessimo mangiarlo, affinché mangiassimo la sua carne. Volete sapere qual è questo frutto? Ė il Vergine che procede dalla Vergine; il Signore, dalla schiava; Dio, dall’uomo; il Figlio, dalla Madre; il frutto, dalla terra» (San Girolamo, Breviarum in Psalm. 66; PL 26, 1010-1011). Anche noi oggi, esultando per il frutto di questa terra diciamo «Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti» (Sal 67, 4). Proclamiamo il dono della redenzione ottenuta da Cristo e in Cristo riconosciamo il suo potere e la sua maestà divina.

Animato da questi sentimenti, saluto con affetto fraterno i signori cardinali e vescovi che ci accompagnano, le diverse rappresentanze diplomatiche, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, come pure i gruppi di fedeli riuniti in questa Basilica di San Pietro per celebrare con gioia la solennità di Nostra Signora di Guadalupe, Madre e Stella dell’Evangelizzazione in America.

Tengo presenti anche tutti coloro che si uniscono spiritualmente e che pregano Dio con noi nei diversi Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, molti dei quali in questo tempo festeggiano il Bicentenario della loro indipendenza, e che, al di là degli aspetti storici, sociali e politici degli eventi, rinnovano all’Altissimo la loro gratitudine per il grande dono della fede ricevuta, una fede che annuncia il Mistero redentore della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, affinché tutti i popoli della terra in Lui abbiano vita. Il Successore di Pietro non poteva lasciar passare questa ricorrenza senza tener presente la gioia della Chiesa per i copiosi doni che Dio nella sua infinità bontà ha elargito in questi anni a queste amatissime nazioni, che dal più profondo invocano Maria Santissima.

La venerata immagine della Morenita del Tepeyac, dal volto dolce e sereno, impressa sul mantello dell’indio san Juan Diego, si presenta come «la sempre Vergine Maria, Madre del vero Dio per il quale si vive» (De la lectura del Oficio. Nicán Mopohua, 12 ed., Città del Messico, df, 1971, 3-19). Ricorda la «donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta» (Ap 12, 1-2) e indica la presenza del Salvatore alla sua popolazione indigena e meticcia. Ci conduce sempre al suo divino Figlio, il quale si rivela come fondamento della dignità di tutti gli esseri umani, come un amore più forte delle forze del male e della morte, essendo anche fonte di gioia, fiducia filiale, consolazione e speranza.

Il Magnificat, che proclamiamo nel Vangelo, è «il cantico della Madre di Dio e quello della Chiesa, cantico della Figlia di Sion e del nuovo Popolo di Dio, cantico di ringraziamento per la pienezza di grazie elargite nell’Economia della salvezza, cantico dei “poveri”, la cui speranza si realizza mediante il compimento delle promesse fatte “ai nostri padri”» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2619). In un gesto di riconoscenza al suo Signore e di umiltà della sua serva, la Vergine Maria leva a Dio la lode per tutto quello che Egli ha fatto a favore del suo popolo, Israele. Dio è Colui che merita tutto l’onore e la gloria, l’Onnipotente che fa meraviglie per la sua fedele servitrice e che oggi continua a mostrare il suo amore per tutti gli uomini, in particolare per quanti affrontano dure prove.

«Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino» (Zc 9, 9), abbiamo ascoltato nella prima lettura. Dall’incarnazione del Verbo, il Mistero divino si rivela nell’evento di Gesù Cristo, che è contemporaneo a ogni persona umana in qualsiasi tempo e luogo per mezzo della Chiesa, della quale Maria è Madre e modello. Per questo, noi oggi possiamo continuare a lodare Dio per le meraviglie che ha compiuto nella vita dei popoli latinoamericani e del mondo intero, manifestando la sua presenza nel Figlio e nell’effusione del suo Spirito come novità di vita personale e comunitaria. Dio ha nascosto queste cose «ai sapienti e agli intelligenti», facendole conoscere ai piccoli, agli umili, ai puri di cuore (cfr. Mt 11, 25).

Con il suo «sì» alla chiamata di Dio, la Vergine Maria manifesta fra gli uomini l’amore divino. In tal senso, con semplicità e cuore di madre, continua a indicare l’unica Luce e l’unica Verità: suo Figlio Gesù Cristo, che è «la risposta definitiva alla domanda sul senso della vita, agli interrogativi fondamentali che assillano anche oggi tanti uomini e donne del Continente americano» (Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in America, n. 10). Allo stesso modo, Lei «con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata» (Lumen gentium, n. 62).

Al momento attuale, mentre si commemora in diversi luoghi dell’America Latina il Bicentenario della loro indipendenza, il cammino dell’integrazione in questo amato continente prosegue, e contemporaneamente si avverte il suo nuovo protagonismo emergente a livello mondiale. In queste circostanze è importante che i suoi diversi popoli salvaguardino il loro ricco tesoro di fede e il loro dinamismo storico-culturale, mostrandosi sempre difensori della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale, e promotori della pace; devono altresì tutelare la famiglia nella sua autentica natura e missione, intensificando allo stesso tempo una vasto e capillare lavoro educativo che prepari rettamente le persone e le renda consapevoli delle proprie capacità, di modo che affrontino in modo degno e responsabile il loro destino. Sono chiamati anche a promuovere sempre più iniziative adeguate e programmi concreti che propizino la riconciliazione e la fraternità, incrementino la solidarietà e la tutela dell’ambiente, intensifichino gli sforzi per superare la miseria, l’analfabetismo e la corruzione e per sradicare ogni ingiustizia, violenza, criminalità, insicurezza civile, narcotraffico ed estorsione.

Mentre la Chiesa si preparava a ricordare il quinto centenario della plantatio della Croce di Cristo nella buona terra del continente americano, il beato Giovanni Paolo II formulò sul suo suolo, per la prima volta, il programma di un’evangelizzazione nuova, nuova «nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua espressione» (cfr. Discorso all’Assemblea del Celam, 9 marzo 1983, III; AAS 75, 1983, 778). A partire dalla mia responsabilità di confermare nella fede, anch’io desidero incoraggiare lo zelo apostolico che attualmente anima e pretende la «missione continentale», promossa ad Aparecida, affinché «la fede cristiana si radichi più profondamente nel cuore delle persone e dei popoli latinoamericani come evento fondante e incontro vivificante con Cristo» (V Conferenza Generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, Documento conclusivo, n. 13). Così si moltiplicheranno gli autentici discepoli e missionari del Signore e si rinnoverà la vocazione dell’America Latina e dei Caraibi alla speranza. Che la luce di Dio risplenda, quindi, sempre più sul volto di ognuno dei figli di questa amata terra e che la sua grazia redentrice orienti le loro decisioni, affinché continuino a progredire senza perdersi d’animo nella costruzione di una società fondata sullo sviluppo del bene, sul trionfo dell’amore e sulla diffusione della giustizia. Con questi vivi propositi, e sostenuto dall’aiuto della provvidenza divina, ho intenzione d’intraprendere un viaggio apostolico prima della santa Pasqua in Messico e a Cuba, per proclamare lì la Parola di Cristo e per rafforzare la convinzione che questo è un tempo prezioso per evangelizzare con fede vigorosa, speranza viva e carità ardente.

Affido tutti questi propositi all’amorevole mediazione di Santa Maria di Guadalupe, nostra Madre del cielo, come pure gli attuali destini delle nazioni latinoamericane e caraibiche e il cammino che stanno percorrendo verso un domani migliore. Invoco inoltre su di esse l’intercessione di tanti santi e beati che lo Spirito ha suscitato in tutta la storia di questo continente, offrendo modelli eroici di virtù cristiane nella diversità delle condizioni di vita e di ambienti sociali, affinché il loro esempio favorisca sempre più una nuova evangelizzazione sotto lo sguardo di Cristo, Salvatore dell’uomo e forza della sua vita. Amen.


AVE MARIA PURISSIMA!
*

FESTA di Nostra Signora
MARIA SANTISSIMA DI GUADALUPE
PATRONA DELL’AMERICA LATINA

ANTIFONA DI INIZIO (Ap 12, 1)
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna ammantata di sole, con la luna sotto i
suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle.

COLLETTA
Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nella festa della Beata Vergine Maria di
Guadalupe; fa che per sua intercessione partecipi alla pienezza della Tua grazia.
Per il Nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio…

PRIMA LETTURA
Dalla Lettera di S. Paolo Apostolo ai Galati (Gal 4, 4-7).
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò l Suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo
l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo
Spirito del Suo Figlio, il quale grida: “Abbà! Padre!” Quindi non sei più schiavo, ma
figlio e se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
R/Risplenda su di noi, Signore, la luce del Tuo volto.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica
Su di noi faccia splendere il Suo volto;
perché si conosca sulla terra la Tua via,
fra tutte le genti la tua salvezza. R/
Ti lodino i popoli, Dio,
Ti lodino i popoli tutti.
Esultino le genti e si rallegrino
Perché giiudichi i popoli con giustizia,
governi le nazioni sulla terra. R/
Ti lodino i popoli, Dio,
Ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
Ci benedica Dio e Lo temano tutti i confini della terra. R/
CANTO AL VANGELO

ALLELUIA, ALLELUIA

Ave, Santa Maria, Letizia del genere umano;
il tuo Parto verginale
ci ha portato gioia e salvezza.

ALLELUIA

VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1. 39-48)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di
Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa , salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore
venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato
di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto”.
Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio
salvatore”. PAROLA DEL SIGNORE

ORAZIONE SULLE OFFERTE
Ti offriamo con gioia o Padre, il pane ed il vino per il sacrificio di lode nel ricordo della
Madre del Tuo Figlio; in cambio della nostra umile offerta, donaci un’esperienza sempre
più viva del mistero della Redenzione. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
V/ Il Signore sia con voi. R/ E con il tuo spirito
V/ In altoi nostri cuore. R/ Sono rivolti al Signore
V/ Rendiamo grazie al Signore nostro Dio R/ È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, o
Padre, per le meraviglie che hai operato nei Tuoi Santi, ma è soprattutto dolce e
doveroso, in questa festa della beata Vergine Maria di Guadalupe magnificare il Tuo
amore per noi con il Suo stesso Cantico di lode.
Grandi cose hai fato, Signore, per tutta l’estensione della terra e hai prolungato nei secoli
l’opera della Tua misericordia quando, volgendoti all’umile Tua serva, per mezzo di Lei
ci hi donato il Salvatore del mondo, il Tuo Figlio. Gesù Cristo, nostro Signore.
E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a Te il nostro canto e proclamiamo
insieme la Tua gloria: SANTO, SANTO, SANTO,,,

ANTIFONA ALLA COMUNIONE (Lc 1, 48)
Tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché Dio a guardato l’umiltà della Sua
serva.

DOPO LA COMUNIONE
O Signore, che ci hai fortificati con la parola ed il pane della vita, fa’ che sotto la guida ed
il patrocinio di Maria santissima di Guadalupe, quanti si gloriano del nome cristiano,
confermino con tutta la loro vita le rinunce e le scelte del Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.
Maria nostra Signora di Guadalupe 
schiaccia la testa a satana
e salva il tuo popolo.
Maria Nostra Signora di Guadalupe
raduna i tuoi figli sotto il tuo manto di stelle

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