L'AVE MARIA
Un sabato, durante la stessa messa Salve sancta Parens, la Serva di Cristo, Metilde, disse alla Beata Vergine Maria: “Se potessi salutarVi, o Regina del cielo, col più dolce saluto che il cuor dell'uomo abbia mai composto, lo farei volentieri”.
La gloriosa Vergine subito le comparve, portando sul suo petto scritta in lettere d'oro la Salutazione angelica, e disse: “Nessun Uomo ha mai trovato un saluto più sublime.
“Nessuno può farmi un saluto più dolce che usando con riverenza della parola: Ave che Dio Padre mi rivolse, confermando così con la sua onnipotenza ch'io fossi libera da ogni macchia di peccato. Dal canto suo, il Figlio di Dio mi illuminò con la sua divina sapienza, facendo di me una stella brillante per rischiarare il cielo e la terra: questo è indicato dal mio nome di Maria, il quale significa Stella del mare. Lo Spirito Santo infine, mi investì della sua divina dolcezza e mi riempì di grazia in tal modo che tutti quelli che cercano la grazia per la mia mediazione, la trovano, ed è ciò che esprimono queste parole: Gratia plena: Piena di grazie.
“Le parole Dominus tecum: Il Signore è con te, mi ricordano l'ineffabile unione e l'operazione compiuta in me dalla Trinità intera, quando prese una parte della sostanza della mia carne onde unirla alla natura divina in unità di persona, dimodochè Dio si fece uomo e l'uomo fu fatto Dio. Quale soave gaudio io abbia provato in quell'ora, non vi è creatura che possa mai averne la piena esperienza.
“Con queste parole “Benedicta tu in mulieribus: Siete benedetta fra tutte le donne”, tutto quanto vive, con ammirazione riconosce e pubblica che sono benedetta sopra ogni creatura tanto del cielo come della terra.
“Con queste altre: “Benedictus fructus ventris tui: Benedetto il frutto del vostro seno”, viene benedetto ed esaltato il frutto eccellentissimo e preziosissimo del mio seno, il quale vivifica, santifica e benedice ogni creatura in eterno”.
DEI GAUDI DELLA BEATA VERGINE MARIA.
Una volta, durante un'apparizione della Beata Vergine, Metilde la pregò di insegnarle il modo di onorarla in quel giorno.
La Beata V. Maria le diede questa risposta: “Onorami per quel gaudio che provai quando il Figlio mio, uscendo dal Cuore di suo Padre, venne come uno sposo nel mio seno, esultando come un gigante onde percorrere la sua via.
2) “Onorami per quel gaudio che provai quando, uscendo dal mio seno verginale, Egli divenne per me un figlio di dolcezza e di allegrezza. Gli altri figli apportano alla loro madre dolore e tristezza; ma il Figlio di Dio, essendo la dolcezza medesima, a me sua Madre apportò solo gaudio e soavità.
3) “Onorami per quel gaudio che provai nell'offerta dei Magi, quando, in tal modo Egli divenne per me un Figlio di onore, perché, nel corso dei secoli, nessuna madre giammai fu onorata con simili doni nella natività di un suo figlio.
4) “Onorami per il gaudio che provai nell'offrire al Tempio il Figlio mio. Là, Egli fu per me un figlio di purezza e di santità. Le altre madri venivano al tempio onde essere purificate; io invece, non avendo bisogno di purificazione, vi ricevei un aumento di santità.
5) “Onorami perché nella sua Passione, mi fu fatto Figlio di tristezza, di dolore, di redenzione.
6) “Perché nella sua Risurrezione, mi divenne Figlio di gioia e di allegrezza.
7) “E infine perché, nella sua Ascensione, Egli fu per me un Figlio di maestà divina e di regale dignità.
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AVE! MARIA! GRATIA PLENA!
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