Richard O’Monroy, in Almanacco del pellegrino (anno 1913), riporta
un fatto accaduto nel 1817 a Parigi.
Una ragazza orfana, era stata
educata dai genitori a far celebrare ogni mese una Messa per le anime
del Purgatorio e ad assistere personalmente al divino sacrifico. Aveva
però perso il lavoro di domestica a causa di una lunga malattia e le erano
rimasti solo venti soldi.
Prima di andare a cercare un nuovo impiego,
memore degli insegnamenti dei genitori, decise di usare quei
pochi soldi per una Messa in suffragio dell’anima più abbandonata del
Purgatorio.
Terminata la celebrazione uscì dalla chiesa senza più nulla
se non la preoccupazione di trovare lavoro.
Ed ecco, venirle incontro
un giovane alto, pallido e di nobile aspetto che, vedendola triste, si
mise a parlare con lei e si fece raccontare il motivo di tanta preoccupazione.
Ascoltata la sua storia, la indirizzò da una signora assicurandole
che avrebbe trovato un lavoro, ne era certo perché sapeva che
cercava dei domestici, e poi scomparve dileguandosi tra la folla, senza
lasciarle il tempo di ringraziarlo.
La ragazza andò subito al luogo indicato
e trovò una signora, nobile e dalla veneranda età, che le chiese
meravigliata chi le aveva dato l’indirizzo, poiché solo poco prima la
domestica che era in servizio se ne era andata.
“Un giovane di circa
vent’anni, fuori della chiesa del Carmine, pallido, biondo, con una cicatrice
sulla fronte e due occhi belli …”, rispose la ragazza e, mentre
gli narrava quanto accaduto poco prima, guardando un ritratto sopra un mobile della sala, disse: “ecco, è quel giovane lì che mi ha indirizzato
da voi”.
“E’ mio figlio”, la interruppe la signora, “morto due anni fa”, poi
rimase in silenzio alcuni istanti e, appena si riprese dallo stupore disse
abbracciandola: “senza dubbio devo a te la sua liberazione. Sii dunque
benvenuta e, poiché sei orfana, non ti considero come una domestica,
ma come una figlia e insieme pregheremo per le anime che hanno bisogno
di salvezza”.
AVE MARIA!
Nessun commento:
Posta un commento