venerdì 31 luglio 2015

1 AGOSTO SAN ALFONSO MARIA de' LIGUORI vescovo e dottore della Chiesa (1696-1787) Memoria

Liturgia di San Alfonso Maria de' Liguori

 
   
1 AGOSTO
SAN ALFONSO MARIA de' LIGUORI
vescovo e dottore della Chiesa 
(1696-1787)  Memoria
 
LETTURE: Rm 8, 1-4Sal 88; Gv 15, 9-17
 
Giovanissimo, fu brillante avvocato del foro di Napoli. Fallita una causa di grido, persegue una causa più alta: si fece sacerdote per evangelizzare la povera gente delle campagne e fondò per questo la Congregazione del SS. Redentore, i Redentoristi. Incontrò prove e ostacoli, che superò con invitta pazienza. Fatto vescovo di Sant’Agata dei Goti (Benevento), dopo un’intensa e bersagliata attività, si ritirò a Pagani, dove scrisse fino alla morte, fedele al suo voto di non perdere mai tempo. Al pessimismo religioso e al rigorismo puritano e giansenista oppose un’immensa fiducia nella misericordia redentrice di Dio. La santità è la meta dell’esistenza umana: « Dio vuol tutti santi e ognuno nello stato suo: il religioso da religioso, il secolare da secolare, il mercante da mercante, il soldato da soldato » (Pratica di amar Gesù Cristo, VIII, 10). La preghiera è un’immensa potenza per l’uomo. Alfonso fu un grande maestro di morale e di pietà, caldeggiando in particolare la devozione all’Eucaristia e a Maria Vergine, il più bel frutto della Redenzione. Dichiarato dottore della Chiesa, è patrono dei confessori e dei moralisti. 

L'amore di Cristo
Dalla «Pratica di amare Gesù Cristo» di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo  (Cap. 1, 1-5)
Tutta la santità e la perfezione di un'anima consiste nell'amar Gesù Cristo nostro Dio, nostro sommo bene e nostro Salvatore. La carità è quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Forse Iddio non si merita tutto il nostro amore? Egli ci ha amati sin dall'eternità. «Uomo, dice il Signore, considera ch'io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo, il mondo neppure v'era ed io già t'amavo. Da che sono Dio, io t'amo». Vedendo Iddio che gli uomini si fan tirare dà benefici, volle per mezzo de' suoi doni cattivarli al suo amore. Disse pertanto: «Voglio tirare gli uomini ad amarmi con quei lacci con cui gli uomini si fanno tirare, cioè coi legami dell'amore». Tali appunto sono stati i doni fatti da Dio all'uomo. Egli dopo di averlo dotato di anima colle potenze a sua immagine, di memoria, intelletto e volontà, e di corpo fornito dei sensi, ha creato per lui il cielo e la terra e tante altre cose tute per amor dell'uomo; acciocché servano all'uomo, e l'uomo l'ami per gratitudine di tanti doni.
Ma Iddio non è stato contento di donarci tutte queste belle creature. Egli per cattivarsi tutto il nostro amore è giunto a donarci tutto se stesso. L'Eterno Padre è giunto a darci il suo medesimo ed unico Figlio. Vedendo che noi eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa del peccato, che fece? Per l'amor immenso, anzi, come scrive l'Apostolo, per il troppo amore che ci portava, mandò il Figlio diletto a soddisfare per noi, e così renderci quella vita che il peccato ci aveva tolta.
E dandoci il Figlio (non perdonando al Figlio per perdonare a noi), insieme col Figlio ci ha donato ogni bene: la sua grazia, il suo amore e il paradiso; poiché tutti questi beni sono certamente minori del Figlio: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8, 32).
 
MESSALE
Antifona d'Ingresso  Dan 12,3
I saggi rifulgeranno
come lo splendore del firmamento;
coloro che insegneranno a molti la giustizia
brilleranno come stelle per sempre
.

Ez 34,11 Ez 45,23-24
Visitábo oves meas, dicit Dóminus, et suscitábo pastórem qui pascat eas: ego autem Dóminus ero eis in Deum
 
Colletta

O Dio, che proponi alla tua Chiesa modelli sempre nuovi di vita cristiana, fa' che imitiamo l'ardore apostolico del santo vescovo Alfonso Maria de' Liguori nel servizio dei fratelli, per ricevere con lui il premio riservato ai tuoi servi fedeli. Per il nostro Signore
...
 
Deus, qui in Ecclésia tua nova semper instáuras exémpla virtútum, da nobis in zelo animárum beáti Alfónsi Maríæ epíscopi ita vestígiis adhærére, ut eius in cælis assequámur et præmia. Per Dóminum.

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura 
 Rm 8, 1-4
La legge dello Spirito che dà vita in Cristo mi ha liberato dalla legge del peccato e dalla morte.
 

Da
lla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non c'è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dá  vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito. 


Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 88
Canterò senza fine la bontà del Signore.


Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
«La mia grazia rimane per sempre» ;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.

Dice il Signore:
«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli».

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Canto al Vangelo   Gv 15,15
Alleluia, alleluia.

Vi ho chiamati amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre, ve l'ho fatto conoscere.

Alleluia.

  
  
Vangelo   
Gv 15, 9-17

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».
 
Sulle Offerte
Padre misericordioso, che hai dato a sant'Alfonso Maria de' Liguori la grazia di celebrare questi misteri offrendo se stesso come vittima santa in unione al sacerdozio di Cristo, infiamma e santifica i nostri cuori con il fuoco del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore.
 
Cælésti, Dómine, Spíritus igne corda nostra cleménter exúre, qui beáto Alfónso Maríæ tribuísti et hæc mystéria celebráre, et per éadem hóstiam tibi sanctam seípsum exhibére. Per Christum.

Antifona alla Comunione 
 Lc 12,42
Questo è il servo saggio e fedele,
che il Signore ha posto a capo della sua famiglia,
per distribuire a tempo debito la razione del cibo.

Jn 15,16
Non vos me elegístis, dicit Dóminus; sed ego elégi vos, et pósui vos ut eátis et fructum afferátis, et fructus vester máneat
Dopo la Comunione
O Dio, che nel vescovo sant'Alfonso Maria de' Liguori hai dato alla tua Chiesa un fedele ministro e apostolo dell'Eucaristia, concedi al tuo popolo di partecipare assiduamente a questo mistero, per cantare in eterno la tua lode. Per Cristo nostro Signore. 

Deus, qui beátum Alfónsum Maríam fidélem dispensatórem et præcónem tanti mystérii providísti, concéde, ut fidéles tui illud frequénter percípiant, et, percipiéndo, te sine fine colláudent. Per Christum.


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