giovedì 31 dicembre 2015

CON SANT'ANTONIO IMPARIAMO A NUTRIRCI DELLA PAROLA DI DIO


CIRCONCISIONE DEL SIGNORE

1. In quel tempo: “Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione del bambino...” (Lc 2,21).
In questo vangelo considereremo due avvenimenti:
- la circoncisione di Cristo,
- l’imposizione del nome.

II. l’imposizione del nome

6. “E gli fu posto nome Gesù” (Lc 2,21). Nome dolce, nome soave, nome che conforta il peccatore, nome di beata speranza. Giubilo al cuore, melodia all’orecchio, miele alla bocca. Piena di giubilo, la sposa del Cantico dei Cantici dice di questo nome: “Olio sparso è il tuo nome” [Profumo olezzante è il tuo nome](Ct 1,2).
Osserva che l’olio ha cinque proprietà: galleggia sopra tutti i liquidi; rende cedevoli le cose dure, tempera quelle acerbe, illumina le oscure, sazia il corpo. Così anche il nome di Gesù, per la sua grandezza è al di sopra di tutti i nomi degli uomini e degli angeli, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si piega (cf. Fil 2,10). Quando lo proclami intenerisce i cuori più duri; se lo invochi tempera le tentazioni più aspre; se lo pensi illumina il cuore, se lo leggi sazia il tuo spirito.
E fa’ attenzione che questo nome di Gesù non è detto soltanto “olio”, ma olio “sparso”. Da chi? E dove? Dal cuore del Padre, nel cielo, sulla terra e nell’inferno. In cielo per l’esultanza degli angeli, che perciò acclamano esultanti: “Salvezza al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello” (Ap 7,10), cioè a Gesù, che è chiamato “Sal­vezza, Salvatore”; sulla terra per la consolazione dei peccatori: “Al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. Di notte anela a te l’anima mia”(Is 26,8-9); nell’inferno per la liberazione dei prigionieri, infatti si dice che, prostrati alle sue ginocchia, abbiano gridato: “Sei venuto finalmente, o nostro Redentore!”... (Breviario Romano, antico Ufficio dei defunti).

7. Riporterò brevemente ciò che scrive Innocenzo di questo nome. Questo nome di Gesù (lat. Iesus) è composto di due sillabe e di cinque lettere: tre vocali e due consonanti. Due sillabe, perché Gesù ha due nature, la divina e l’umana: la divina dal Padre, dal quale è nato senza madre; l’umana dalla Madre, dalla quale è nato senza padre. Ecco, due sono le sillabe in quest’unico nome, perché due sono le nature in quest’unica persona.
Da notare però che la vocale è quella che ha un suono per se stessa, la consonante invece ha suono solo unita con una vocale. Quindi nelle tre vocali è simboleggiata la divinità la quale, essendo unica in se stessa, produce il suono nelle tre persone. Infatti “tre sono quelli che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno” (1Gv 5,7).
Nelle due consonanti è simboleggiata l’umanità la quale, avendo due sostanze, cioè il corpo e l’anima, non ha suono per se stessa, ma solo in virtù dell’altra natura, alla quale è congiunta nell’unità della persona. “Infatti come l’anima razionale e la carne sono un solo uomo; così Dio e l’uomo sono un solo Cristo” (Simbolo Atanasiano). La perso­na infatti è definita “una sostanza razionale a se stante”, e tale è Cristo.
Cristo è Dio e anche uomo, ma per sé “suona” in quanto è Dio e non in quanto è uomo, perché la divinità conservò il diritto di personalità assumendo l’umanità, ma l’umanità assunta non ricevette il diritto di personalità, [poiché non la persona assunse la persona, né la natura assunse la natura, ma la persona assunse la natura] (Innocenzo III, papa, Sermone sulla Circoncisione).
Questo dunque è il nome santo e glorioso “che è stato invocato sopra di noi” (Ger 14,9), e non c’è altro nome – dice Pietro – sotto il cielo, nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati (cf. At 4,12).
Per la virtù di questo nome ci salvi Dio, Gesù Cristo nostro Signore, che è benedetto sopra tutte le cose nei secoli dei secoli. Amen.

https://gerardoms.blogspot.it/2013/01/san-paolo-lapostolo-lettera-ai-romani.html
AMDG et BVM

UNA GRAN LUZ


AMDG et BVM

Filastrocca ANNO NUOVO

FILASTROCCA... d'altri tempi, pur sempre simpatica anche oggi

L'anno vecchio se ne va
e mai più ritornerà,
io gli ho dato una valigia di capricci e impertinenze,
di lezioni mal fatte,
di bugie e disubbidienze, 
gli ho detto "porta via questa roba mia".

Anno nuovo fatti avanti,
ti fan festa tutti quanti,
tu la gioia e la salute porta ai cari genitori,
ai parenti e agli amici rendi lieti tutti i cuori,
d'esser buona/o ti prometto
anno nuovo benedetto.

E' la prima filastrocca che ho imparato,
nonno voleva sentirla recitare ogni anno.
Oggi torno indietro con i ricordi e con un po' di malinconia per quei giorni che non ritorneranno più la recito a te!!!!

AMDG et BVM

martedì 29 dicembre 2015

"Venne Dio nella carne...



RIFLESSIONI SEMPRE OPPORTUNE PER TUTTI
SPECIALMENTE PER QUESTA GENERAZIONE CHE FA UNA ENORME FATICA A CAPIRE L'AMORE DI DIO, LA BONTA' DI DIO, LA SUA VERA MISERICORDIA E LA SUA GIUSTIZIA INFINITA. 

*
Dice San Bernardo:

..."Venne Dio nella carne per rivelarsi anche agli uomini che sono di carne, e perché fosse riconosciuta la sua bontà manifestandosi nell'umanità. Manifestandosi Dio nell'uomo, non può più esserne nascosta la bontà. Quale prova migliore della sua bontà poteva dare se non assumendo la mia carne? Proprio la mia, non la carne che Adamo ebbe prima della colpa.


    Nulla mostra maggiormente la sua misericordia che l'aver egli assunto la nostra stessa miseria. Signore, che è quest'uomo perché ti curi di lui e a lui rivolga la tua attenzione? (cfr. Sal 8,5; Eb 2,6).

    Da questo sappia l'uomo quanto Dio si curi di lui, e conosca che cosa pensi e senta nei suoi riguardi. Non domandare, uomo, che cosa soffri tu, ma che cosa ha sofferto lui. Da quello a cui egli giunse per te, riconosci quanto tu valga per lui, e capirai la sua bontà attraverso la sua umanità. 

Come si è fatto piccolo incarnandosi, così si è mostrato grande nella bontà; e mi è tanto più caro quanto più per me si è abbassato. 

Si sono manifestate - dice l'Apostolo - la bontà e l'umanità di Dio nostro Salvatore (cfr. Tt 3,4). Grande certo è la bontà di Dio e certo una grande prova di bontà egli ha dato congiungendo la divinità con l'umanità."

Beato Giovanni Paolo II, prega per noi!


51 - Il Cuore di Maria specchio di carità divina


51 - Il Cuore di Maria specchio di carità  

Dio comanda non solo d'amare il prossimo come noi stessi, ma di amarlo dello stesso amore con cui Egli ci ama. L'amore con cui noi dobbiamo amare Dio e il prossimo, non è che la terza virtù teologale. Difatti, per amare il prossimo come Dio c'impone, occorre amarlo in Lui e per Lui; non già per nostro interesse o soddisfazione. Ora, amare il prossimo così è amar Dio nel prossimo, è amare il prossimo dello stesso amore con cui Dio ama noi.  

La carità di Maria. - 

1) Essa ci ama con lo stesso amore con cui ama Dio. - 

2) Ci ama dello stesso amore con cui ama suo Figlio. 

Ella sa che Gesù è il nostro Capo e noi siamo le sue membra; noi siamo dunque una cosa sola con Lui. Ella ci considera suoi figli e ci ama come suo Figlio. Gesù ci ha affidati a Lei sulla croce: Ecce filius tuus! come se dicesse: «Ecco le mie membra, che io ti dono perché siano i tuoi figli». Le metto al mio posto, perché Tu le consideri come altri me stesso, e le ami del medesimo amore tuo per me. Tu vedi, dagli orribili tormenti che soffro per essi, quanto io li ami: amali Tu, come io li amo! 

O Madre di Gesù, Tu ben comprendi che cosa vuole dire Gesù con le parole: «Mulier, ecce filius tuus». Tu ci consideri e ci ami come tuoi figli, come fratelli del tuo Gesù, e ci amerai eternamente con lo stesso amore di Madre con cui ami Lui.  Gesù, parlando di noi, può ben dire a Te le parole che disse al Padre suo: «Dilexisti eos sicut et me dilexisti» (Gv 17, 23). «Li ami come mi hai amato». 

Consideriamo ancora che l'amore che è in un cuore deve essere in rapporto con la grazia santificante che esso racchiude! Ora il Cuore ammirabile di Maria è un immenso mare di grazie, che comprende tutte quelle del cielo e della terra, le supera, anzi ne è la sorgente. 

Per questo motivo l'amore che infiamma a nostro favore il Cuore verginale di Maria, è inconcepibile, e comprende e supera la carità e tutte le affezioni che sono nel cuore degli Angeli e dei Santi verso di noi. Inoltre più una cosa si avvicina al fuoco, più essa partecipa delle sue qualità. 

Ora nessuna creatura si avvicina tanto alla Divinità quanto Maria SS. Perciò, com'Ella è partecipe al più alto grado, della bontà di Dio, del suo amore, della sua carità, della sua liberalità e della sua benignità, ha pure una bontà, una pietà, una dolcezza e una carità per noi, che non può essere concepita dai mortali. 

Maria Santissima 
Nostra  Signora di Guadalupe,
La Perfetta