4. Io vi dico: “Verrà il tempo in cui voi, nei vostri discendenti
nella fede, domanderete, come ora qui, quando verrà il giorno del
Figlio dell’uomo, e desidererete ardentemente di vedere tale giorno;
e tuttavia non lo vedrete secondo il vostro ardente desiderio”. E in
quei tempi però molti si alzeranno e si faranno avanti, e con aria da
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sapienti diranno: “Eccolo qua, eccolo là e in quel momento è quel
giorno!”. Ma voi non andateci, e non seguite tali profeti.
5. Il giorno del Mio nuovo ritorno sarà simile a un lampo che
attraversa nell’alto il cielo nuvoloso dall’oriente all’occidente, e
brilla su tutto ciò che è sotto il cielo. Ma prima che venga questo,
il Figlio dell’uomo – come vi ho già annunciato parecchie volte –
dovrà ancora soffrire molto, e sarà totalmente ripudiato da questa
generazione, e precisamente dai giudei e dai farisei, e nei tempi
futuri da coloro che saranno chiamati nuovi giudei e farisei.
6. E come accadde ai tempi di Noè, così accadrà anche nel tempo
della nuova venuta del Figlio dell’uomo [Gesù]. Essi mangiavano e
bevevano di ottimo umore, corteggiavano e si lasciavano
corteggiare fino al giorno in cui Noè salì sull’arca, e poi venne il
diluvio e affogò tutti quanti.
Lo stesso accadde anche ai tempi di Lot:
essi mangiavano e bevevano, compravano e vendevano e
piantavano e costruivano. Nel giorno però che vi ho spiegato più
dettagliatamente sul monte degli Ulivi, mentre Lot usciva da
Sodoma, fuoco e zolfo piovevano già dal cielo e li uccisero tutti.
7. Ora vedete, così sarà e accadrà anche in quei tempi, quando il
Figlio dell’uomo [Gesù] sarà rivelato ancora una volta!
Chi in quello stesso giorno è sul tetto e sa di avere in casa delle suppellettili, non scenda dal tetto per andare a prendere le suppellettili!
La qual cosa però è da intendersi così: “Chi ha una comprensione
vera, rimanga in quella comprensione e non scenda al di sotto di
essa, nel timore che con ciò potrebbe forse perdere i suoi vantaggi
mondani; poiché simili cose saranno distrutte”.
8. Ugualmente un’altra similitudine: “Chi si trova sul campo (della
libertà del conoscere), non si volti verso ciò che è dietro di lui
(antiche dottrine ingannevoli e loro precetti), ma si ricordi della
moglie di Lot e cerchi di andare avanti nella Verità”.
9. Vi dico ancora un’altra cosa: “In quello stesso tempo due saranno
in un mulino ed eseguiranno lo stesso lavoro. L’uno sarà accolto e
l’altro abbandonato, cioè il giusto lavoratore sarà accolto e
l’ingiusto e opportunista abbandonato. Infatti chi cerca di
conservare la propria anima a motivo del mondo, costui la perderà; chi invece la perderà a causa del mondo, costui conserverà la vita
dell’anima e l’aiuterà per la vera, eterna vita”.
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10. E inoltre vi dico ancora: “In un’unica e stessa notte dell’anima,
due giaceranno in un unico e stesso letto. Anche qui uno sarà
accolto e l’altro abbandonato. Vale a dire: due si troveranno bensì,
dal punto di vista esteriore, nella sfera di un’unica e stessa
professione di fede, ma uno sarà nella fede viva nella pratica, e
perciò sarà anche accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio; l’altro
invece si atterrà puramente al culto esteriore, che non ha alcun
valore interiore vitale per anima e spirito, e poiché la sua fede se ne
sta morta, essendo priva delle opere di amore del prossimo, egli non
può essere accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio”.
11. E inoltre: “Due si troveranno sul campo dei lavori.
L’uno, che lavorerà nella fede viva per amore a Dio e per amore al
prossimo, senza opportunismo, sarà accolto anch’egli nel vero
Regno di Dio;
ma colui che sullo stesso campo lavorerà come i
farisei, senza interiore e viva fede, per puro opportunismo,
quello si comprende da sé che verrà abbandonato e non sarà
accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio!”.
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12. Vedete, così staranno e si presenteranno le cose riguardo alla
nuova venuta del Figlio dell’uomo! In seguito però, quando sarete più profondamente compenetrati dal Mio Spirito, allora vi verrà anche una chiara comprensione di tutto quello che vi ho detto. Per adesso però non posso annunciarvelo in modo più chiaro e comprensibile»
13. Dissero i discepoli: «Signore e Maestro, va già tutto bene così; e
noi crediamo alle Tue parole; ma dove e quando accadrà questo
secondo il tempo terreno? Questo tuttavia potresti ancora certamente
aggiungerlo per noi!»
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(GVG/9/71)
1. Dissi Io: «C’è veramente da stupirsi per come siete
ancora incapaci di comprendere! Eppure Io vi ho già indicato
abbastanza spesso, perché qui il tempo terreno non possa essere
stabilito esattamente – come voi vorreste – in quello stesso modo in
cui Io potrei ben stabilire per voi in anticipo, alla precisione di un
istante, quando questa o quella montagna e le loro cime rocciose
vengono distrutte da un fulmine!
Qui infatti abbiamo a che fare con
una materia giudicata, che dipende in tutto interamente dalla potenza
della Mia Volontà; ma per gli uomini, che hanno una volontà libera,
autodeterminante, le cose non vanno allo stesso modo.
Di questo vi ho mostrato la ragione già molto spesso, e per una volta infine lo
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comprenderete, e perciò anche non dovete uscirMi continuamente
con le stesse domande!
2. Se però volete assolutamente che sia precisato il quando e il
dove, allora tenete a mente quello che ora vi dirò: “Dove c’è una
qualche carogna, là si radunano anche presto le libere aquile”»
3. Dissero i discepoli: «O Signore e Maestro, ecco che hai di
nuovo detto qualcosa che noi non possiamo capire! Chi è la carogna,
e chi sono le aquile? E dove sarà la carogna, e da dove verranno le
libere aquile?»
4. Dissi Io: «Guardate un po’ ora il guasto e incredulo fariseismo,
e voi vedete la carogna! Io e tutti quelli che credono in Me, ebrei e
pagani, siamo invece le aquile che presto mangeranno completamen-
te la carogna.
Ugualmente è una carogna la notte peccaminosa
dell’anima, attorno alla quale comincia a diffondersi la luce della
vita la quale annienta la carogna come il mattino annienta la notte
con tutte le sue nebbie e le sue apparenze fasulle.
5. Ma come avviene ora davanti ai nostri occhi, col giudaismo
guasto e privo di verità e di fede, che è diventato sicuramente
un’enorme carogna di cui si arriverà alla fine tra circa cinquant’anni
terrestri, altrettanto staranno le cose in un tempo posteriore con
la Dottrina e la Chiesa che ora Io fondo. Anche questa diventerà
una carogna ancora peggiore di quello che è ora il giudaismo, e
piomberanno poi anche su di lei, da ogni parte, le libere aquile di
luce e di vita, ed essendo una carogna che vuole appestare tutto il
mondo, esse la consumeranno col fuoco del vero amore e con la
potenza della loro luce di verità. E questo può accadere ancora
prima che dopo di Me, così come Io sono ora (40) corporalmente
fra voi, siano trascorse due complete migliaia di anni terrestri,
cosa che Io vi ho già anche accennato in altre occasioni».
[Disse Gesù di Nazaret circa 2000 anni fa quando aveva 31 anni]
(GVG/9/30)
1. «A ciascuno però è data da parte Mia, in questo
mondo, una certa misura, sia nel bene e nel vero, sia anche nel male
e nel falso.
40 Gesù di Nazaret aveva circa 31 anni quando disse queste parole. [N.d.A.]
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2. Quando il buono, col suo zelo, ha raggiunto pienamente questa
misura, allora cessano anche tutte le ulteriori tentazioni, ed egli
allora progredisce, nella piena Luce dai Cieli, da un grado di vita
completa ad uno ancora più alto, e così all’infinito.
3. Quando però anche il cattivo ha ugualmente colmato la sua
cattiva misura, cessano poi anche tutte le ulteriori ammonizioni, ed
egli da quel momento in poi sprofonda sempre più in basso, in una
notte più fitta e in un più duro giudizio della sua vita e della sua
esistenza già morte. E da parte Mia egli non viene più guardato
ulteriormente se non come a una pietra nella quale non si evidenzia
alcuna vita, ma solo il giudizio e l’eterno “devi” coercitivo della Mia
Volontà, che gli antichi chiamavano l’“Ira di Dio”.
4. Ma quanto tempo impiegherà una pietra di grande durezza,
prima di essere ammorbidita tanto da diventare anche solo un
terreno per molto tempo ancora sterile, questa è una domanda a cui
non può rispondere nemmeno un pur perfetto angelo che stia nella
più sublime Luce del Cielo. Ciò infatti lo sa unicamente il Padre che
è in Me, come anch’Io sono in Lui.
5. Qualora però troppi uomini si trovano nella piena misura
della loro malizia, allora, a motivo dei pochi buoni ed eletti,
viene accorciato da parte Mia il tempo del loro malvagio agire
impunito, e il loro proprio giudizio e la loro morte divorano tali
malvagi davanti agli occhi dei pochi giusti.
Così fu anche il caso
ai tempi di Noè e di Abramo e di Lot, ed anche in parte al tempo di
Giosuè, e così sarà il caso anche da adesso per parecchie volte.
6. L’inizio, di quanto detto ora, lo sperimenteranno presto gli
Ebrei (41), e più tardi anche altri regni con i loro prìncipi e popoli; ma dopo circa duemila anni non completi verrà nuovamente un
grandissimo e generale Giudizio per la salvezza dei buoni e per
la rovina dei grandi del mondo e di coloro che sono
completamente privi di amore.
7. Ma quale aspetto avrà il Giudizio e in che cosa esso consisterà,
questo l’ho già rivelato parecchie volte a tutti i Miei discepoli qui
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(41): Gesù aveva profetizzato la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani circa 50 anni dopo la Sua morte
(Vedi GVG/6/153/5 e TGT/26/6), e tale profezia si è avverata (Vedi DC/3/524/11; 526/5; 528/4). Secondo gli storici di oggi ciò sarebbe avvenuto 70 anni d.C. [N.d.A.]
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con Me presenti, ed essi lo annunceranno dopo di Me ai popoli della
Terra. Buon per colui che lo terrà a cuore e orienterà in tal senso
la propria vita perché non sia colpito dal Giudizio!».
J.L.
AVE MARIA!
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