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giovedì 9 gennaio 2020

Segreto ammirabile del Santo Rosario

IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO PER CONVERTIRSI E SALVARSI 




ROSA QUARANTAN-OVESIMA:49

A proposito delle indulgenze
[151] Perché possiate lucrare le indulgenze concesse ai confratelli
del Rosario, sono opportune alcune osservazioni.

L'indulgenza, in generale, è la remissione piena o in parte della pena
temporale dovuta per i peccati attuali già perdonati: remissione possibile
grazie all'applicazione, delle soddisfazioni sovrabbondanti di Cristo Gesù,
della Madonna e dei Santi, contenute nel tesoro della Chiesa.

L'indulgenza plenaria è la remissione totale della pena dovuta al
peccato; la parziale, invece, (per esempio di cento o mille anni) è la
remissione di quella pena che nei primi tempi della
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[153] Il Flammin e numerosi autori riferiscono che una donzella di
distinta famiglia, una certa Alessandra, miracolosamente convertita e
iscritta nella Confraternita del Rosario da san Domenico, dopo la morte
apparve al Santo per dirgli che era condannata a rimanere settecento anni
in purgatorio a causa di colpe commesse e fatte commettere ad altri con le
sue vanità mondane, e lo pregò di venirle in aiuto chiedendo ai confratelli
del Rosario di suffragare la sua anima: ciò che san Domenico, fece.

Quindici giorni dopo ella riapparve splendente più del sole,
ringraziò il Santo di essere tanto sollecitamente liberata dal Purgatorio per
le preghiere dei confratelli ed informò il Santo d'essere venuta anche per
supplicarlo, da parte delle anime in stato di purificazione, di continuare a
predicare il Rosario e a sollecitare i loro parenti a renderle partecipi del
merito dei propri Rosari. Esse, poi, li avrebbero ricompensati largamente
non appena fossero giunte in paradiso.

[154] Per agevolarvi l'esercizio del Rosario ecco alcuni metodi di
recitarlo santamente con la meditazione dei misteri gaudiosi, dolorosi e
gloriosi di Gesù e di Maria. Adottate quello che sarà più di vostro gusto;
anzi, voi stessi potrete comporne un altro, come già fecero non pochi Santi.
Il manoscritto non porta la 50a Rosa, che forse nell'intenzione dell'autore è
costituita dai metodi per recitare il S. Rosario. Questi sono pubblicati a parte (n.
1-6) insieme ad altri che non figurano nel manoscritto del SAR. 


AVE MARIA PURISSIMA!

lunedì 5 agosto 2019

Un segreto ricevuto dal cielo

[127] 
Fa pietà vedere come dai più si recita il Rosario. 
Lo dicono con
una precipitazione incredibile, perfino ne mangiano le parole!,.. E dire
che non si vorrebbe fare un complimento in modo tanto ridicolo
all'ultimo degli uomini! e intanto si pensa che Gesù e Maria ne sono
onorati!... 
Ed allora, perché meravigliarsi se le preghiere più sante
della religione cristiana restano quasi senza frutto e se, dopo aver
recitato mille o diecimila Rosari non si è più santi di prima?

Frena, ti prego, caro confratello, la tua abituale precipitazione nel dire
il Rosario; fai qualche pausa a metà del Pater e dell'Ave e fanne una
più breve dopo le parole che qui sotto contrassegno con una crocetta:

Padre nostro che sei nei cieli + sia santificato il tuo nome + venga il
tuo regno + sia fatta la tua volontà + come in cielo così in terra +.
Dacci oggi + il nostro pane quotidiano + rimetti a noi i nostri debiti +
come noi li rimettiamo ai nostri debitori + e non ci indurre in
tentazione + ma liberaci dal male. Amen +.

Ave Maria, piena di grazia + il Signore è con te + tu sei benedetta fra
tutte le donne + e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù + Santa
Maria, Madre di Dio + prega per noi peccatori adesso + e nell'ora della
nostra morte. Amen +.

A causa della cattiva abitudine di pregare in fretta, da principio forse
proverai difficoltà a seguire queste pause, ma una decina recitata così,
con calma, ti sarà più fruttuosa di mille Rosari detti in fretta senza
riflessione e senza pause.

[128] Il beato Alano de la Rupe ed altri autori, fra i quali il Bellarmino,
riferiscono la storia di quel buon sacerdote che aveva consigliato a tre 
sorelle, sue penitenti, di recitare devotamente il Rosario tutti i giorni
per un amo intero, al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla
Vergine Maria: si tratta - egli diceva - di un segreto ricevuto dal cielo.

Docili, le tre sorelle eseguirono puntualmente per un anno il consiglio.
Ed ecco che la sera del giorno della Purificazione, quando esse erano
già a letto, la Madonna, accompagnata dalle sante Caterina e Agnese,
entrò nella loro camera. Era rivestita di un abito splendente di luce; in
lettere d'oro vi erano scritte le parole del saluto: Ave, Maria, piena di
grazia. La celeste Regina si avvicinò al letto della sorella maggiore e le
disse: "Ti saluto, figlia mia!; tu mi hai salutato tanto spesso e così
bene: ora vengo per ringraziarti del magnifico abito che mi hai
confezionato". Anche le due Sante accompagnatrici ringraziarono la
giovane, poi tutte e tre scomparvero.

Un'ora dopo, la Vergine santissima ritornò, sempre accompagnata
dalle due Sante; vestiva, questa volta, un abito verde, senza ricami in
oro e senza alcuno splendore. Si avvicinò al letto della seconda sorella
e la ringraziò per l'abito che le aveva fatto con la recita del Rosario.

Nella prima apparizione costei aveva notato che l'abito della Madonna
era molto più ricco, e chiese il motivo della differenza. "Perché -
rispose Maria - la tua sorella maggiore mi ha fatto un abito assai più
bello, recitando meglio di te il Rosario". E scomparve.

Circa un'ora dopo, la Madonna riapparve, vestita di cenci laceri e
sporchi; s'accostò alla sorella minore e le disse: "Figlia mia, così tu mi
hai vestita; ti ringrazio!". Piena di confusione, la giovinetta esclamò:
"Possibile, Signora mia? io vi ho vestita così male? Perdonatemi e
concedetemi un altro po' di tempo perché possa farvi un abito più bello
recitando meglio il Rosario!".

Cessata la visione, la povera giovane afflittissima andò dal confessore
per raccontargli quanto le era accaduto. L'esimio sacerdote esortò lei e
le altre sorelle a recitare il Rosario per un altro anno, con più impegno
e devozione; così fecero. Trascorso l'anno, sempre nel medesimo
giorno della Purificazione, sull'imbrunire, la Madonna riapparve alle tre
sorelle. Era accompagnata come la prima volta, dalle sante Caterina e
Agnese e vestiva un abito veramente magnifico. Disse loro: "Siate
certe, figlie mie: verrete in Paradiso; domani stesso vi entrerete e 
grande sarà la vostra gioia". Unanimi le sorelle risposero: "Il nostro
cuore è pronto, nostra amata Signora; altro non desideriamo".

Quella stessa sera le sorelle, colte da malore, mandarono a chiamare il
loro confessore, ricevettero da lui gli ultimi sacramenti e lo
ringraziarono di aver insegnato loro quella santa pratica. La dolce
attesa si protrasse fino all'ora della Compieta quando la Madonna
ricomparve, preceduta da un folto stuolo di vergini che rivestirono di
candide tuniche le sorelle. Così agghindate le tre fortunate si
avviarono verso la celeste patria, mentre un coro d'Angeli cantava:
"Venite, spose di Cristo, ricevete la corona che vi siete preparata voi
stesse per l'eternità".

Da questa leggenda cogli parecchi insegnamenti: 
1) quanto è importante avere buoni direttori che consigliano sante pratiche di
pietà e specialmente il Rosario; 
2) quanto è utile recitare il Rosario con attenzione e devozione; 
3) quanto è benigna e misericordiosa la Madonna con chi si pente e propone di far meglio nell'avvenire; 
4)quanto Ella è generosa nel ricompensare in vita, in morte e
nell'eternità, i piccoli servizi che a, lei rendiamo fedelmente.




"AVE MARIA...
SIS MECUM SEMPER
PROTEGE ET SANCTIFICA
OMNIA QUAE FACIAM ET AMEN"

giovedì 30 maggio 2019

ROSA QUARANTASETTESIMA

ROSA QUARANTASETTESIMA
Recitare il Rosario con fede, umiltà...




[136] O anime fedeli, membri del Corpo di Cristo, popolo di Dio,
separatevi dai malvagi, sottraetevi da coloro che rischiano di dannarsi
a causa della loro empietà, mancanza di devozione e accidia; non
perdete tempo a decidervi di recitare il Rosario con fede, con umiltà,
fiducia e perseveranza. Chi pensa seriamente al comando di Gesù di
pregare sempre, e considera l'esempio ch'Egli stesso ce ne diede e il
bisogno estremo che abbiamo della preghiera a motivo delle nostre
tenebre, ignoranze e debolezze, a causa dei nostri nemici spirituali,
costui, certo, non si accontenterà di recitare il Rosario una volta
all'anno, come esige la confraternita del Rosario perpetuo, o una volta
alla settimana come prescrive quella del Rosario ordinario, ma lo
reciterà ogni giorno, puntualmente, come prescrive la confraternita del
Rosario quotidiano, la quale ricorda l'esigenza di provvedere alla
propria salvezza.


[137] E' necessario pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1): sono
parole eterne di Gesù che bisogna credere e mettere in pratica se non
si vuol essere dannati. Spiegatele come volete, purché non 
interpretiate alla moda, con l'intenzione di viverle solo "alla moda". La
vera spiegazione, del resto, è quella data da Nostro Signore stesso con
i suoi luminosi esempi: "Vi ho dato l'esempio affinché anche voi
facciate come ho fatto io a voi" (Gv 13,15). "Si recò sul monte a
pregare e trascorse tutta la notte in orazione" (Lc 6,12). Come se il
giorno non gli bastasse, egli impiegava anche la notte a pregare.
Gesù soleva ripetere agli apostoli anche queste altre: "Vegliate e
pregate" (Mt 26,41). L'animo è debole, la tentazione è sempre
insidiosa e continua; senza la preghiera costante la caduta è
inevitabile. Gli apostoli pensarono che l'invito del Salvatore fosse
soltanto un consiglio, interpretarono erroneamente la sua parola e
caddero nella tentazione e perfino nel peccato, pur essendo della
compagnia di Cristo Gesù.


[138] Caro confratello, se tu credi bene vivere secondo l'andazzo dei
tempi - "alla moda", come ho detto poco prima - cioè indulgere di
quando in quando a qualche peccato mortale, pronto poi a
confessartene quanto prima, oppure evitare solo le colpe più
grossolane e scandalose, preoccupato di salvare le apparenze
dell'onestà, non è, certo, necessario far tante preghiere o dire tanti
Rosari: ti basterebbe una preghierina affrettata al mattino e alla sera,
qualche Rosario imposto per penitenza, alcune dozzine di Ave Maria
biascicate sbadatamente quando ti prendesse l'estro. Ce n'hai
d'avanzo per vivere da cristiano formalista; facendo di meno ti
avvieresti al libertinaggio, facendo di più cadresti nella singolarità, nel
bigottismo,

[139] Se tu, invece, da vero buon cristiano, sinceramente risoluto a
salvare l'anima e a camminare sulle orme dei Santi, vuoi evitare il
peccato, rompere ogni laccio del demonio e spegnere il fuoco delle
passioni, allora prega, prega sempre come insegnò e ordinò Nostro
Signore. Ti occorre, dunque, per lo meno recitare ogni giorno il Rosario
o altra preghiera equivalente. Ho detto: "per lo meno", poiché col
Rosario quotidiano otterrai quanto è necessario per tenerti lontano dal
peccato mortale, per vincere ogni tentazione in mezzo alle iniquità del
mondo che travolgono spesso anche i più forti, in mezzo alle fitte
tenebre che possono oscurare anche i più illuminati e in mezzo agli 
spiriti maligni più che mai sperimentati, i quali, sapendo; d'aver poco
tempo per indurre al male, usano ogni astuzia e, purtroppo, ottengono
successo. Non ti sembra già una grazia insigne quella che ti offre il
Rosario se riesci a sfuggire da tutte le insidie e a salvarti?



[140] Se non vuoi credere a quanto ti dico io, credi almeno alla tua
personale esperienza! Io ti domando: quando tu facevi quel poco di
preghiera e nel modo che usa il cristiano mediocre, forse che eri
capace di evitare certe gravi colpe che allora alla tua tiepidezza
parevano leggere? Apri, dunque, gli occhi e se vuoi vivere e morire da
santo, senza peccati almeno mortali, prega sempre: recita ogni giorno
il Rosario come già facevano i confratelli agli inizi della Confraternita
(vedi più sotto la prova di quanto dico). Quando la Madonna lo
consegnò a san Domenico, gli ordinò di recitarlo e farlo recitare ogni
giorno; perciò il Santo non riceveva nella Confraternita alcuno che non
fosse deciso alla recita quotidiana.
Attualmente nella Confraternita del Rosario ordinario si domanda solo
la recita settimanale, ma ciò è da attribuire al rallentare del fervore ed
al raffreddamento della carità. Non si può pretendere di più da chi
prega quasi controvoglia: ma all'inizio non era così (Mi 19,8).



[141] Altre tre cose da notare:
1) se vuoi entrare nella Confraternita del Rosario quotidiano e
partecipare alle preghiere ed ai meriti degli associati non basta essere
già iscritti nell'altra Confraternita, detta ordinaria, o fare unicamente
la promessa di recitare il Rosario ogni giorno, ma devi dare il tuo nome
a chi ha la facoltà di accettare l'iscrizione in quella Confraternita (e
sarà bene che ti confessi e comunichi in tale circostanza), perché il
Rosario ordinario non contiene quello quotidiano, come, viceversa, il
quotidiano contiene quello ordinario;
2) rigorosamente parlando non v'è alcuna mancanza, neppure veniale,
se si omette la recita del Rosario quotidiano, settimanale o annuale;
3) quando una malattia, una legittima obbedienza o necessità o
dimenticanza involontaria causano l'omissione del Rosario, allora non
solo ne hai egualmente il merito ma pure partecipi al merito dei Rosari 
che recitano gli altri confratelli; non è, quindi, assolutamente
necessario che l'indomani tu dica due Rosari per supplire a quello non
recitato senza tua colpa. Se la malattia ti permette di recitare anche
solo una parte del Rosario, tu lo devi fare.
Signore Gesù, beati i confratelli del Rosario quotidiano che ogni giorno
ti sono accanto, nella casetta di Nazareth o sul Calvario presso la tua
croce o vicini al tuo trono in cielo, intenti a contemplare i tuoi misteri
gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Quanto sono felici qui in terra per le
grazie particolari che prodighi loro e quanto saranno felici in cielo dove
ti loderanno più particolarmente nei secoli eterni (1Re, 10,8; Sal 84,5).


[142] Bisogna recitare il Rosario con fede, ricordando le parole di
Gesù: "Tutto quello che domandate, abbiate fede di averlo ottenuto e
vi sarà accordato" (Mc 11,24). Egli ti dirà: "Va, e sia fatto secondo la
tua fede" (Mt 8,13). " Se qualcuno di voi manca di sapienza la domandi
a Dio... La domandi però con fede, senza esitare" (Gc 1,6), recitando il
Rosario, e gli sarà concessa.


[143] Occorre, inoltre, pregare con umiltà come il pubblicano. Egli
stava genuflesso, a terra e non con un ginocchio levato, non sul banco
come fanno più o meno gli orgogliosi. Se ne stava in fondo al tempio,
non nel santuario come il fariseo; teneva gli occhi verso terra, non
osando neppure guardare verso il cielo; non teneva la testa alta né
osservava qua e là come il fariseo. Si batteva il petto, confessandosi
peccatore e chiedendo perdono: O Dio, abbi pietà di me peccatore (Mc
18,13); e non come il fariseo che vantava le sue buone opere e
disprezzava gli altri.
Guardati, dunque, dall'imitare l'insolente preghiera del fariseo che lo
rese ancor più indurito e maledetto; imita invece l'umile contegno del
pubblicano che gli ottenne il perdono dei peccati.
Ancora: rifuggi da quanto sa di straordinario e non desiderare né
chiedere di avere singolari rivelazioni o grazie eccezionali che Dio
talvolta comunica ad alcuni Santi, fedeli al Rosari
Nei periodi di aridità, di disgusto o di afflizione interiore non omettere
mai una sia pure minima parte del Rosario: daresti prova di orgoglio e
di infedeltà. Invece, da bravo campione di Gesù e di Maria, recita il
Pater e l'Ave anche se ti senti povero di cuore e di mente, cioè anche
se non vedi né gusti nulla di confortevole, sforzandoti di riflettere
come puoi sui misteri. Non desiderare il pane quotidiano
accompagnato dal dolce o dal confetto come pretende il bambino; ad
imitazione più perfetta di Gesù agonizzante, proprio quando avverti le
maggiori difficoltà nel recitare il Rosario, prolungane la recita; si dovrà
dire di te ciò che è detto di Gesù: "In preda all'agonia, pregava più
intensamente" (Lc 22,43).

[144 ] Da ultimo: prega con ogni fiducia, fondata sulla bontà e la
liberalità infinita, di Dio e sulle promesse di Gesù. Dio è, la sorgente di
acqua viva che si riversa incessantemente nel cuore di chi prega; Gesù
è il depositario della grazia e della verità divina. Ora il desiderio più
ardente del Padre nei nostri riguardi è di comunicarci queste acque
salutari di grazia e misericordia; ci dice Egli infatti: "Ascoltatemi, voi
che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore, venite
all'acqua" (Is 51,1) nella preghiera. E se non lo preghiamo,
dolcemente Egli si lamenta di essere lasciato da parte: "Essi hanno
abbandonato me, sorgente di acqua viva" (Ger 2,13).
Chiedere grazie a Nostro Signore è fargli piacere, più gradito a Lui del
piacere che prova la mamma quando il bambino si nutre del suo latte.
La preghiera è il canale della grazia di Dio: attingiamola, quindi, da
Gesù che ne è il fiduciario. Se a Lui non si ricorre con la preghiera,
come è doveroso per tutti i figli di Dio, Egli se ne lamenta
amorevolmente: "Finora non avete chiesto nulla: chiedete e vi sarà
dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (Mt 7,7). E per
ispirarci la massima fiducia nella preghiera si è impegnato Egli stesso
assicurandoci che il Padre ci largirà quanto chiederemo nel suo Nome.


AMDG et DVM

martedì 21 maggio 2019

PER CONVERTIRSI E SALVARSI UN SEGRETO AMMIRABILE

QUARTA DECINA
L'ECCELLENZA DEL ROSARIO 
NELLE MERAVIGLIE DA DIO OPERATE 
IN SUO FAVORE


ROSA TRENTUNESIMA

[98] In una visita a Bianca, regina di Francia, che dopo dodici anni di
matrimonio non aveva ancora figli ed era perciò molto afflitta, san
Domenico le consigliò di recitare ogni giorno il Rosario per ottenere dal
cielo tale grazia. 

Ella così fece e nel 1213 diede alla luce il primogenito
che chiamò Filippo.

 Ma la morte glielo rapì ch'era ancora in fasce e
allora la pia regina ricorse più che mai a Maria, facendo anche
distribuire gran numero di corone del Rosario a tutta la corte e in
parecchie città del regno perché Dio le concedesse intero il sospirato
favore. E fu esaudita poiché nel 1215 le nacque Luigi, la gloria di
Francia ed il modello dei re cristiani.

[99] Alfonso VIII re d'Aragona e di Castiglia, punito da Dio in diversi
modi per i suoi peccati, fu costretto a ritirarsi nella città di un suo
alleato. Avvenne che in quella città il giorno di Natale san Domenico
predicasse come sempre sul Rosario e sulle grazie che con esso si
ottengono da Dio. 

Tra l'altro disse che coloro che lo recitano
devotamente riportano vittoria sui nemici e ritrovano ogni cosa
perduta. Colpito da tali parole il re fece ricercare san Domenico e gli
chiese se fosse vero quanto aveva detto circa il Rosario. Il Santo
rispose che non doveva dubitarne e l'assicurò che ne avrebbe
sperimentato gli effetti se avesse praticato la devozione al Rosario e si
fosse iscritto nella Confraternita. 

Il re, allora, decise di recitare ogni
giorno il Rosario e fu fedele. Dopo un anno, esattamente nel medesimo
giorno di Natale, dopo ch'egli terminò di dire il Rosario, la Madonna gli
apparve e gli disse: "Alfonso, da un anno in qua tu mi onori recitando
devotamente il mio Rosario; ebbene, vengo per darti la ricompensa: 
sappi che ti ho ottenuto da mio Figlio il perdono di tutti i peccati.
Eccoti, ora, una corona del Rosario; portala indosso e nessuno dei tuoi
nemici potrà ucciderti".

La Madonna disparve lasciando il re grandemente consolato e
fiducioso. Egli tornò a casa con la corona in mano e, pieno di gioia,
raccontò alla regina del favore ricevuto dalla Vergine, indi con la
preziosa corona toccò gli occhi della regina da gran tempo cieca, ed
ella riacquistò immediatamente la vista perduta.

Qualche tempo dopo re Alfonso raccolse un esercito, strinse accordi
con gli alleati e attaccò arditamente i suoi nemici; li sconfisse e li
obbligò a restituirgli le terre e a risarcire ogni danno. 

Inoltre divenne
tanto abile in guerra che da ogni parte i soldati mercenari venivano ad
arruolarsi sotto le sue insegne, fatti sicuri che la vittoria arrideva
sempre alle sue armi. 

E di ciò nessuna meraviglia: egli non attaccava
mai battaglia senza prima aver recitato in ginocchio il Rosario; anzi,
aveva fatto iscrivere nella confraternita tutta la sua corte ed esortava
gli ufficiali e i familiari ad esserne membri esemplari. La regina stessa
vi si era iscritta e ambedue perseveravano nel servizio a Maria con
edificante pietà.

AVE MARIA!

mercoledì 15 maggio 2019

LA PRIMA E LA PRINCIPALE




ROSA SECONDA

[10] Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto della
preghiera di Cristo Gesù e della salutazione angelica - il Pater e l'Ave -
e della meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è senza dubbio la
prima e la principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo degli
Apostoli e dei primi discepoli, dì secolo in secolo giunta fino a noi.

[11] Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente,
fu ispirato alla Chiesa e suggerito dalla Vergine a san Domenico per
convertire gli Albigesi e i peccatori, soltanto nel 1214, nel modo che
sto per dire, così come lo riferisce il beato Alano della Rupe nel suo
celebre libro De Dignitate psalterii.

San Domenico, constatando che i peccati degli uomini erano di
ostacolo alla conversione degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso
Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in continua preghiera e
penitenza. 

E tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a
colpi di disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto. 

La Vergine santa, allora gli apparve accompagnata da tre principesse del
cielo e gli disse: "Sai tu, caro Domenico, di quale arma si servì la SS.
Trinità per riformare il mondo?" 

- "Signora mia - le rispose - voi lo
sapete meglio di me: dopo il figliolo vostro Gesù voi foste lo strumento
principale della nostra salvezza". 

Ella soggiunse: "Sappi che l'arma più 
efficace è stato il Salterio angelico, che è il fondamento della Nuova
Alleanza; perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti,
predica il mio salterio".

Il Santo si ritrovò consolato e ardente di zelo per la salvezza di quelle
popolazioni, andò nella cattedrale di Tolosa. 

Immediatamente le
campane, mosse dagli angeli, suonarono a distesa per radunare gli
abitanti. 

All'inizio della sua predica si scatenò un furioso temporale; il
suolo sussultò, il sole si oscurò, tuoni e lampi continui fecero
impallidire e tremare tutto l'uditorio. 

Il loro spavento crebbe quando
videro una effige della Vergine, esposta in luogo ben visibile, alzare
per tre volte le braccia al cielo e chiedere la vendetta di Dio su di loro
qualora non si convertissero e non ricorressero alla protezione della
santa Madre di Dio. 

Questo prodigio del cielo infuse la più alta stima
per la nuova devozione del Rosario e ne estese la conoscenza.

Il temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che
proseguì il discorso spiegando l'eccellenza del santo Rosario con tanto
fervore ed efficacia da indurre quasi tutti gli abitanti di Tolosa ad
abbracciarne la pratica e a rinunciare ai propri errori. 

In breve tempo
si notò nella città un grande cambiamento di costumi e di vita.

http://www.parrocchiasantalessandro.it/Avvisi/Avvisi%20Maggio%202014/IL%20SEGRETO%20AMMIRABILE%20DEL%20SANTO%20ROSARIO.pdf

AVE MARIA PURISSIMA!