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domenica 14 agosto 2022

MARIA SS.ma E GLI ULTIMI TEMPI DELLA CHIESA

 MARIA NEGLI ULTIMI TEMPI DELLA CHIESA 

1. Maria e gli ultimi tempi 



[49] Per mezzo di Maria ebbe inizio la salvezza del mondo, ancora per mezzo di Maria deve avere il suo compimento. Nella prima venuta di Gesù Cristo, Maria quasi scomparve, perché gli uomini, ancora poco istruiti e illuminati sulla persona di suo Figlio, non si allontanassero dalla verità, attaccandosi troppo sensibilmente e grossolanamente a lei. 

Così sarebbe certamente accaduto - se ella fosse stata conosciuta - a causa dell'incanto meraviglioso che Dio le aveva conferito anche nell'aspetto esteriore. 

Ciò è così vero che san Dionigi l'areopagita osserva che quando la vide, l'avrebbe presa per una dea a motivo delle segrete attrattive e dell'incomparabile bellezza che aveva, se la fede, nella quale era ben fermo, non gli avesse insegnato il contrario. 

Ma nella seconda venuta di Gesù Cristo, Maria deve essere conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo, per far conoscere, amare e servire Gesù Cristo per mezzo di lei. 

Non esistono più, infatti, i motivi che determinarono lo Spirito Santo a nascondere la sua sposa mentre elle viveva quaggiù e a manifestarla ben poco dopo la predicazione del Vangelo. 



[50] In questi ultimi tempi, Dio vuole dunque rivelare e manifestare Maria, capolavoro delle sue mani 

1) Perché ella quaggiù volle rimanere nascosta e si pose al di sotto della polvere con umiltà profonda, avendo ottenuto da Dio e dai suoi Apostoli ed Evangelisti di passare inosservata. 

2) Perché ella è il capolavoro delle sue mani, sia quaggiù nell'ordine della grazia che in cielo nell'ordine della gloria, e Dio vuole riceverne gloria e lode in terra dai viventi.  

3) Perché è l'aurora che precede e annuncia il sole di giustizia Gesù Cristo, e quindi dev'essere conosciuta e svelata, se si vuole che lo sia Gesù Cristo. 

4) Perché, essendo la strada per la quale Gesù Cristo è venuto a noi la prima volta, è pure la strada che egli seguirà nella sua seconda venuta, anche se in modo diverso. 

5) Perché è il mezzo sicuro e la strada diritta e immacolata per andare a Gesù Cristo e trovarlo perfettamente. Per mezzo di lei, dunque, devono trovarlo le anime sante che devono risplendere in santità. Chi trova Maria, trova la vita, cioè Gesù Cristo, via, verità e vita. Ora non si può trovare Maria senza cercarla, né cercarla senza conoscerla; poiché non si cerca, né si desidera un oggetto sconosciuto. Bisogna dunque che Maria sia conosciuta più che mai, per la maggior conoscenza e gloria della Santissima Trinità. 

6) Maria deve risplendere più che mai in questi ultimi tempi in misericordia, in forza e in grazia. In misericordia per ricondurre ed accogliere amorevolmente i poveri peccatori e i traviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica. In forza, contro i nemici di Dio, gl'idolatri, gli scismatici, i maomettani, gli ebrei e gli empi induriti che si ribelleranno in modo terribile per sedurre e far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro contrari. E infine deve risplendere in grazia, per animare e sostenere i prodi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo che combatteranno per i suoi interessi. 

7) Da ultimo, dev'essere «terribile come schiere a vessilli spiegati» di fronte al diavolo e ai suoi seguaci, soprattutto in questi ultimi tempi, perché il diavolo, ben «sapendo che gli resta poco tempo», e più poco che mai, per trarre a rovina le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi attacchi. Susciterà infatti, quanto prima, crudeli persecuzioni e tenderà terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, che egli vince più difficilmente degli altri.

 http://louisgrignion.pl/download/trattato_della_vera_devozione_a_maria.pdf

AMDG et DVM

sabato 29 gennaio 2022

MISTICO DI MARIA

SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT


 

Questo santo è tutto da scoprire. Ha vissuto

solo quarantatrè anni, Louis-Marie de Montfort, ma è stato “un atleta

della predicazione”, un “Apostolo di Maria”, “Colui che amava tanto i

poveri”.

 Nacque in Bretagna, Francia nordoccidentale,

il 31 Gennaio 1673, a Montfort-la-Cane (oggi Montfort-sur-Meu).

Secondo di diciotto figli di Jean-Baptiste Grignion, avvocato, e Jeanne

Robert de la Vizeule, fin da bambino mostrò una forte disposizione alla

preghiera e alla contemplazione. Lo zio materno Alain, testimonierà che

da piccolo era “molto portato all’apostolato”.

Nel 1684, a 11 anni, Luigi Maria si iscrive al collegio dei Gesuiti di

Rennes, il paese d’origine della madre. Soggiorna in casa dello zio.

Sino al 1692, per otto anni, studia con profitto seguito da ottimi

insegnanti, come padre Camus e padre Gilbert.

Conduce una vita austera, conservando intatta la sua innocenza.

Per interessamento della pia signorina Montigny, si trasferisce a Parigi

nell’autunno del 1692 ed entra nel seminario di Saint-Sulpicio.

Completa gli studi di teologia ed il 5 Giugno 1700, a 27 anni, viene

ordinato sacerdote.

 Incontra a Parigi Marie-Louise Trichet con la

quale fonda la Congregazione delle Figlie della Sapienza nel 1703. Ma il

suo desiderio era di dedicarsi alle missioni estere.

Diceva : “Che facciamo noi qui mentre ci sono tante anime che periscono

nel Giappone e nelle Indie per mancanza di predicatori e di catechisti?”.

 Pieno di fervore, si reca a Roma. Il 6 Giugno

del 1706 viene ricevuto in udienza dal Santo Padre Clemente XI

(papa Albani). 

 Il pontefice in quel tempo era estremamente

preoccupato per la particolare situazione francese : giansenismo,

gallicanesimo, quietismo, turbavano la Chiesa. Il papa, amorevolmente,

lo esorta e lo convince ad esercitare il suo zelo nella stessa Francia,

che ne aveva bisogno, mettendosi a disposizione dei vescovi.

 Gli conferisce il titolo di Missionario Apostolico e gli

dona un Crocifisso. Confortato dalla parola e dalla benedizione del Vicario

di Cristo, Luigi Maria rientra in Francia. Trova, però, difficoltà ed ostilità

da parte del vescovo di Poitiers. Si dirige altrove : veniva considerato un

prete stravagante ed originale, ma egli continuava, tenace e risoluto.

Si ritira per un certo tempo nei pressi di Montfort, in un antico

lebbrosario, Saint-Lazare con altri due compagni.

La gente accorre, arriva e Luigi Maria fa recitare il Rosario, fa cantare

lodi, e predicare la parola di Dio. Diceva : “L’Ave Maria ben detta è segno

di predestinazione. E’ una verità che io sono disposto a sottoscrivere con il

mio sangue”.

 Il vescovo di Saint-Malo, mons.Vincenzo Francesco

Desmarets, giansenista, gli proibisce ogni ministero. Passa da un paese

all’altro, da una diocesi all’altra, e arriva, finalmente alla diocesi de La

Rochelle ove trascorre gli ultimi cinque anni della sua vita.

Qui, il vescovo, Etienne de Champflour, lo accoglie benevolmente.

Organizza un gran numero di missioni, diffondendo e introducendo

dovunque la recita del Rosario tra il popolo. Istituisce confraternite e

scuole. La povera gente lo cerca come predicatore e confessore.

“Egli tuonava, dal pulpito, contro tutti i vizi, ma era dolce e fermo insieme

nel tribunale della penitenza ; aveva un dono singolare per toccare i cuori

sia nel Confessionale che dalla cattedra. I grandi peccatori si rivolgevano

più a lui, per confessarsi, che a qualunque altro missionario”.

 Anima di grande fervore mariano. “La Santa Vergine lo

aveva scelto per prima, come uno dei suoi più grandi favoriti ed aveva

stampato nella sua giovane anima quella tenerezza così singolare che egli

ha sempre avuto per Lei e che l’ha reso uno dei più grandi devoti alla

Madre di Dio che la Chiesa abbia avuto”.

 Ci si può rendere conto di questa grande

devozione di san Luigi Maria di Montfort, leggendo il suo libro

scoperto e stampato dopo 130 anni dalla sua morte, nel 1842 :

“Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”.

Morì, il nostro santo, il 28 Aprile 1716, a Saint-Laurent-sur-Sèvre : aveva

quarantatrè anni.

 Prima di rendere l’anima, teneva stretto, in una

mano il Crocifisso datogli da Clemente XI, nell’altra una statuetta della

Madonna, dicendo : “Sono tra Gesù e Maria. Sono giunto al termine : è

finita, non peccherò più”.

La Vandea, regione francese dove San Luigi Maria di Montfort trasfuse

tutte le sue energie, passò alla Storia come la terra che seppe reagire alla

furia distruttrice giacobina della Rivoluzione Francese, difendendo “Trono

ed Altare”. Ancora dopo ottanta anni, nel 1793, la fede predicata e

trasmessa da S.Luigi Maria, restava solida e radicata nell’animo del

popolo della Vandea che aveva subito il martirio.

 Papa Leone XIII lo proclama beato il 22 Gennaio

1888, Pio XII lo eleva agli altari il 20 Luglio 1947, Giovanni Paolo II trae

il motto del suo pontificato “Totus Tuus” proprio dai suoi scritti e lo

indica nella “Redemptoris Mater” come testimone e guida della spiritualità

mariana.

Gianni Mangano

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https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2017/12/S-LUIGI-GRIGNON-DI-MONTFORT-P-Buondonno.pdf

AVE MARIA PURISSIMA!

mercoledì 28 aprile 2021

San Luigi Maria Grignion di Montfort - breve sintesi

 

San Luigi Maria Grignion di Montfort:


Luigi Maria Grignion nasce il 28 gennaio 1673 a Montfort-La-Cane, nel dipartimento di Rennes, in Bretagna, da Giovanni Battista e da Giovanna Robert, secondogenito di 18 figli. Viene battezzato nella parrocchia di S. Giovanni il 1 febbraio 1673. Trascorre la sua infanzia nella campagna di Bois-Marquer in Iffendic; frequenta la scuola parrocchiale a Montfort.


 A 12 anni è alunno del Collegio S. Tommaso Becket retto dai Gesuiti in Rennes. Alloggia presso lo zio prete Alano


Nell’autunno del 1692 viaggia a piedi da Rennes a Parigi. Celebre è l’episodio del ponte di Cesson, dove rinuncerà ai pochi soldi ricevuti dal padre e scambierà i suoi abiti con un povero. A Parigi entra nella comunità dei chierici poveri del Sac. de La Barmondière e quando questi morirà durante l’autunno del 1693 verrà accolto nella poverissima comunità del sacerdote Boucher.
Entra nel Piccolo Seminario di San Sulpizio. Segue i corsi di teologia alla Sorbona. Chierico, insegna catechismo ai bambini dei sobborghi di Parigi. Conosce S. Giovanni B. de La Salle.


È ordinato sacerdote il 5 giugno 1700. Celebra la prima messa nella parrocchia di San Sulpizio in Parigi. In ottobre fa parte della comunità missionaria del sacerdote Renato Léveque in Rennes. Trascorre l’inverno in penosa inattività: la comunità non è in grado di soddisfare alle sue esigenze di apostolato.


Nel novembre del 1701 diventa cappellano dell’Ospizio di Poitiers. Incontra Maria Luisa Trichet, figlia del procuratore generale di Poitiers. Sarà la prima suora Figlia della Sapienza. L’esperienza di Poitiers segnerà profondamente l’anima di san Luigi, che identificherà nell’esperienza della croce e della sofferenza uno dei momenti privilegiati dell’incontro con Gesù Cristo.


Dal marzo del 1704 si dedicherà a tempo pieno alle missioni popolari. In particolare segnamo l’incontro nel 1705 con un giovane, Maturino Rangeard che lo seguirà nella vita apostolica: è il primo fratello della futura Compagnia di Maria. Non mancheranno le difficoltà e le incomprensioni, tanto da valergli l’interdizione al ministero da parte del vescovo di Poitiers,  De la Poype.


E’ forse il periodo più difficile per il Montfort. Decide quindi di fare un pellegrinaggio a Roma a chiedere al Papa cosa doveva fare. Intraprende il pellegrinaggio a piedi. Passa da Loreto dove sosta una quindicina di giorni. Giunge a Roma in udienza dal papa Clemente XI che gli conferisce il titolo di Missionario Apostolico.


Gli anni successivi al pellegrinaggio a Roma sono segnati da molte missioni al popolo. Una in particolare lascerà il segno. È la missione di Pontchateau. Oltre alle catechesi, il missionario convince la popolazione a riprodurre una collina con il calvario. Si lavora giorno e notte. Il Calvario di Pontchateau è pronto per essere benedetto, ma un ordine del re ne impone la demolizione, motivata dal pericolo che la collina potrebbe servire di fortezza agli inglesi qualora questi se ne fossero impadroniti! In realtà è frutto dei maneggi dei suoi avversari.


Uno degli episodi più famosi dell’attenzione verso i poveri è rappresentato dalla frase: “Aprite a Gesù Cristo!”.
Il Montfort disse tale frase presentandosi alla porta del convento e portando in braccio un povero mendicante bisognoso di cure.


Il vero segreto della vita di santità di san Luigi è rappresentato dalla devozione a Maria. È qualcosa di non solo personale, ma che insegna ovunque egli vada. Creerà la confraternita di Maria Regina dei cuori e scriverà libri che hanno fatto la storia della devozione mariana, quali il “Trattato della vera devozione a Maria” e il “Segreto di Maria”.


L’intensa vita di san Luigi lo porterà a consumarsi in breve tempo. Morirà durante una delle missioni popolari, quella di St-Laurent-sur-Sevre, il 28 aprile 1716


San Luigi di Montfort viene solennemente beatificato il 22 gennaio 1888 da parte di Leone XIII.

Verrà poi canonizzato il 20 luglio del 1947 da parte di Pio XII.

La sua statua è presente nella basilica di s. Pietro in Roma.

Epigrafe

Che guardi, passante?
Una fiamma spenta,
un uomo che il fuoco della carità ha consumato,
che si è fatto tutto a tutti,
Luigi Maria Grignion de Montfort.

Se t’informi della sua vita,
nessun’altra è stata più pura;
per la penitenza,
nessun’altra più austera;
per lo zelo, nessuno più ardente;
per la devozione a Maria,
nessuno meglio di lui è stato simile a san Bernardo.

Sacerdote di Cristo, ha imitato la vita di Cristo;
con la Parola ha predicato ovunque il Cristo;
infaticabile, non si è riposato che nella tomba.

È stato il padre dei poveri,
il difensore dell’orfano,
la riconciliazione dei peccatori.
La sua morte gloriosa è stata simile alla vita:
come ha vissuto, così è morto.
Maturo per Dio, è partito per il cielo.
È morto il 28 aprile
nell’anno del Signore 1716,
all’età di 43 anni.

 

Quid cernis, viator? — Lumen obscurum, — Virum caritatis igne consumptum, — Omnibus omnia factum, — LUDOVICUM MARIAM GRIGNION DE MONTFORT — Si vitam petis, nulla integrior, — Si poenitentiam, nulla austerior, — Si zelum, nullus ardantior, — Si pietatem in Mariam, — Nullus Bernardo similior — Sacerdos Christi, Christum moribus expressit, — Verbis ubique docuit, — Indefessus, nonnisi in feretro recubuit. — Pauperum, pater, — Orphanorum patronus — Peccatorum reconciliator, — Mors gloriosa vitae similis, — Ut vixerat devixit — Ad coelum Deo maturus evolavit. — Anno Domini MDCCXVI obiit, — XLIII aetatis suae.

 

Épitaphe du tombeau

Que regardes-tu, passant?
Un flambeau éteint,
Un homme
Que le feu de la charité a consumé;
Qui s’est fait tout à tous, Louis-Marie Grignion de Montfort.
Si tu t’informes
De sa vie, aucune n’a été plus pure,
De sa pénitence, aucune plus austère,
De son zèle, aucun plus ardent,
De sa dévotion envers Marie,
Personne n’a mieux ressemblé à saint Bernard.
Prêtre du Christ,
Sa vie a retracé celle du Christ,
Sa parole a prêché partout le Christ,
Infatigable,
Il ne s’est reposé que dans le cercueil.
Il a été
Le père des Pauvres,
Le défenseur de l’orphelin,
Le réconciliateur des pécheurs,
Sa glorieuse mort a ressemblé à sa vie,
Comme il avait vécu, il cessa de vivre.
Mûr pour Dieu il s’est envolé pour le ciel.
Il mourut le 28 du mois d’Avril
en l’an du Seigneur 1716,
A l’âge de 43 ans.





http://www.sanluigidimontfort.com/web/festa-parrocchiale-2021/

venerdì 26 luglio 2019

Il segreto di Maria (3)


SECONDA PARTE

LA VERA DEVOZIONE A MARIA O LA SANTA SCHIAVITU' D'AMORE
A) SCELTA DELLA VERA O PERFETTA DEVOZIONE

Ci sono parecchie vere devozioni a Maria

24. Ci sono, infatti, parecchie devozioni vere a Maria: vere, dico, perché qui non parlo delle false.

La devozione senza pratiche speciali

25. La prima devozione consiste nel compiere i doveri di cristiano, evitando il peccato mortale,
operando più per amore che per timore, pregando di quando in quando la Vergine ed onorandola
come Madre di Dio, senza farla oggetto di particolare devozione.

La devozione che comporta pratiche speciali

26. La seconda devozione consiste nel nutrire per la Vergine sentimenti più perfetti di stima,
d'amore, di confidenza e di venerazione. Essa porta ad entrare nelle Confraternite del Rosario, dello
Scapolare, a recitare la Corona o il Rosario, ad onorare le immagini e gli altari di Maria, ad
esaltarne le grandezze e ad iscriversi nelle sue Congregazioni. E questa devozione, se si sta lontani
dal peccato, è buona. santa e lodevole: però non è tanto perfetta e tanto capace di ritirare le anime
dalle creature e di distaccarle da se stesse per unirle a Gesù Cristo.


La devozione perfetta: la Santa Schiavitù d'amore

27. La terza devozione a Maria Santissima, conosciuta e praticata da ben poche persone, è questa
che sto per rivelarti, o anima predestinata.



B) NATURA E PORTATA DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA, DELLA "SANTA
SCHIAVITU' D'AMORE"

Natura di questa devozione:
Consacrazione a titolo di Schiavo d'amore, e Vita d'unione a Maria

28. Essa consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e, per mezzo di Maria, a Gesù: poi,
nel far tutto con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria. Mi spiego:
Portata di questo sacrificio: è il totale abbandono di sé fra le mani di Maria

29. Bisogna scegliere un giorno importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per
amore, non per forza, interamente, senza riserva alcuna, il proprio corpo e la propria anima; i propri
beni esterni di fortuna, come la casa, la famiglia, le rendite; i propri beni interni dell'anima, cioè i
meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.

Qui è il caso di notare che con questa devozione si sacrifica a Gesù per mezzo di Maria tutto quanto
un'anima ha di più caro e di cui nessun Ordine religioso esige il sacrificio, cioè il diritto che
abbiamo di disporre di noi stessi e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e
soddisfazioni; di modo che se ne lascia l'intera disposizione alla Santissima Vergine, perché
l'applichi a suo piacere e alla maggior gloria di Dio, che Ella sola conosce in modo perfetto.


Maria diventa padrona del valore delle nostre opere

30. Lasciato così a disposizione de Lei ogni valore soddisfattorio ed impetratorio delle nostre buone
opere, fatta cioè una tale offerta, sebbene non legati da alcun voto, non si è più padroni di tutto il
bene che compiamo; e la Santissima Vergine può applicarlo, ora ad un'anima del Purgatorio, per
suffragarla o liberarla, ora ad un misero peccatore per convertirlo.

31. Con questa devozione, si mettono i propri meriti nelle mani della Vergine, ma solo perché Lei li
custodisca, li aumenti, li abbellisca, non potendo noi comunicarci a vicenda, né i meriti della grazia
santificante, né quelli della gloria. Le si danno invece tutte le preghiere e buone opere, in quanto
sono impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e applichi a chi le piacerà. Che se, dopo
esserci in tal modo consacrati alla Santissima Vergine, vorremo sollevare qualche anima dal
Purgatorio, salvare qualche peccatore, sostenere con le nostre preghiere, le nostre elemosine, le
nostre mortificazioni, i nostri sacrifici qualche nostro amico, dovremo chiederglielo umilmente e
rimetterci alla sua determinazione, senza volerla conoscere; essendo ben convinti che il valore delle
nostre azioni, distribuito dalla stessa mano di cui Dio si serve per dispensarci le sue grazie ed i suoi
doni, non potrà non essere applicato alla sua maggior gloria.


Tre tipi di schiavitù: la Schiavitù d'amore è 1a più perfetta consacrazione a Dio

32. Ho detto che questa devozione consiste nel darsi a Maria come schiavo. Bisogna notare che ci
sono tre tipi di schiavitù.

La prima è la schiavitù di natura: gli uomini buoni e cattivi, sono schiavi di Dio in questa maniera.

La seconda è la schiavitù per forza; e schiavi di Dio in questo modo sono i demoni e i dannati.

La terza è la schiavitù d'amore e di volontà; ed è quella con cui noi dobbiamo consacrarci a Dio per
mezzo di Maria, cioè nel modo più perfetto con il quale una creatura possa darsi al suo Creatore.


Differenza tra un semplice servo e uno schiavo

33. Osserva anche che c'è una grande differenza tra un servo e uno schiavo:
- un servo esige un salario per i suoi servizi; uno schiavo non ne può esigere;
- un servo è libero di lasciare il padrone quando gli piace, perché non lo serve che per qualche
tempo; lo schiavo non può giustamente abbandonarlo, appartenendogli per sempre;
- il servo non dà al padrone diritto alcuno di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo invece
gli si dà così interamente che il padrone potrebbe farlo morire senza essere molestato dalla giustizia.
   Da qui si vede facilmente come lo schiavo forzato si trova, rispetto al proprio padrone, in quella
assoluta dipendenza in cui l'uomo non può trovarsi che rispetto al suo Creatore; questo spiega
perché i cristiani non ammettono simili schiavi: soltanto i Turchi e gli idolatri possono averne di tale specie.

Felicità delle anime schiave d'amore

34. Beata, mille volte beata l'anima generosa, che si consacra come schiava d'amore a Gesù per
mezzo di Maria, dopo aver scosso con il Battesimo la tirannica schiavitù del demonio.

continua...


AMDG et DVM

mercoledì 17 luglio 2019

Per diventare santi (2)


A) PERCHE' MARIA CI E' NECESSARIA

Perché Maria sola ha trovato grazia davanti a Dio

7. 1) - Solo Maria ha trovato grazia davanti a Dio, per sé e per ogni uomo in particolare; i Patriarchi
e i Profeti, i Santi tutti dell'Antico Patto non poterono trovare questa grazia.

Perché Maria sola è la Madre della Grazia

8. 2) - Perché Maria ha dato l'essere e la vita all'Autore di ogni grazia, e perciò è chiamata Madre
della Grazia.
Perché Maria sola possiede, dopo Gesù, la pienezza della grazia

9. 3) - L'Eterno Padre, dal quale ogni dono perfetto ed ogni grazia discendono a noi come dalla sua
sorgente essenziale, nel darle suo Figlio, le ha dato insieme tutte le sue grazie; di modo che, - come
dice San Bernardo, - la volontà di Dio le è stata data in Lui e con Lui.
Perché Maria sola è la tesoriera di tutte le grazie di Gesù

10. 4) - Dio l'ha scelta per tesoriera, economa e dispensatrice di tutte le grazie; di modo che tutte le
sue grazie e tutti i suoi doni passano per le mani di Lei, e, secondo il potere ricevutone, Ella , -
come dice San Bernardino, - a chi vuole, come vuole, quando vuole e nella misura che vuole, le
grazie dell'Eterno Padre, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo.
Perché per avere Dio per Padre, bisogna avere per Madre Maria

11. 5) - Come nell'ordine della natura, è necessario che un figlio abbia un padre ed una madre, così
nell'ordine della grazia è necessario che un vero figlio della Chiesa abbia Dio per padre e Maria per
madre; di modo che, se egli si gloriasse di avere Dio per padre e non avesse la tenerezza di un vero
figlio verso Maria, sarebbe un impostore, che avrebbe solo il demonio per padre.

Perché i membri di Gesù devono essere formati dalla Madre di Gesù

12. 6) - Avendo Maria formato il Capo dei predestinati, che è Gesù Cristo, tocca pure a Lei di
formare le membra di questo Capo, che sono i veri cristiani; nessuna madre, infatti, forma il capo
senza le membra, o le membra senza il capo.
Chi dunque aspira ad essere membro di Gesù Cristo, pieno di grazia e di verità, deve essere formato
in Maria, attraverso la grazia di Gesù Cristo, che risiede in Lei pienamente, per venire comunicata
pienamente ai veri membri di Gesù Cristo e ai veri suoi figli.
Perché per Maria lo Spirito Santo produce i predestinati

13. 7) - Lo Spirito Santo ha sposato Maria e prodotto in Lei, per mezzo di Lei e da Lei Gesù Cristo,
questo capolavoro, il Verbo Incarnato; e siccome non l'ha mai ripudiata, così continua ogni giorno a
produrre in Lei e per mezzo di Lei, in modo misterioso, ma reale, i predestinati.
Perché Maria è l'incaricata di nutrire le anime e di farle crescere in Dio

14. 8) - Maria ha ricevuto da Dio un particolare dominio sulle anime per nutrirle e farle crescere in
Dio. Sant'Agostino giunge a dire che in questo mondo i predestinati sono tutti chiusi nel seno di
Maria, e che non vengono alla luce se non quando questa buona Madre li partorisce alla vita eterna:
quindi, come il bambino trae tutto il cibo dalla mamma, che lo proporziona alla sua debolezza, così
i predestinati traggono da Maria tutto il loro cibo spirituale e tutta la loro forza.
Perché Maria deve abitare nei predestinati

15. 9) - A Maria Dio Padre ha detto: "Figlia mia, abita in Giacobbe", cioè nei miei predestinati, di
cui Giacobbe è la figura. A Maria il Figlio di Dio ha detto: "Mia cara Madre, abbi la tua eredità in
Israele, cioè nei predestinati". A Maria infine lo Spirito Santo ha detto: "Mia fedele Sposa, getta le
radici nei miei eletti". Perciò, chiunque è eletto e predestinato, ha la Santa Vergine che dimora
dentro se stesso, cioè nella sua anima, e lascia che Ella vi metta le radici di una profonda umiltà, di
una carità ardente e di tutte le virtù.


Perché Maria è il "modello vivente" di Dio e dei Santi

16. 10) - Maria è chiamata da Sant'Agostino, e di fatto lo è, il modello vivente di Dio, "forma di
Dio"; vale a dire che in Lei sola un Dio fatto Uomo è stato formato al naturale, senza che gli
mancasse alcun lineamento della divinità, e in Lei sola altresì può essere formato l'uomo in Dio al
naturale, per quanto ne è capace l'umana natura, attraverso la grazia di Gesù Cristo.

In due modi uno scultore può fare una statua o un ritratto al naturale:

1) - servendosi della sua capacità, della sua forza, della sua scienza e della bontà dei suoi strumenti
per scolpire questa statua o ritratto in una materia dura ed informe;

2) - gettandola nello stampo.

Il primo modo è lungo e difficile, e soggetto a molti pericoli: spesso basta un colpo di cesello o di
martello dato male, per guastare tutta l'opera. 
Il secondo modo è pronto, facile e dolce, quasi senza fatica e senza spesa, purché lo stampo sia perfetto e rappresenti l'originale, e la materia di cui lo scultore si serve, sia maneggevole, e non resistente alla sua mano.
Modello perfetto in se stesso e che ci rende perfetti in Gesù Cristo


17. Maria è il grande modello di Dio, fatto dallo Spirito Santo, per formare al naturale un UomoDio per mezzo dell'unione ipostatica e per formare un Uomo-Dio per mezzo della grazia. A questo
stampo non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare,
riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio, in modo soave e proporzionato all'umana
debolezza, senza tanta agonia, né tanto travaglio; in modo sicuro, cioè senza timore di illusioni, dato
che il demonio non ha mai avuto, né avrà mai accesso in Maria, santa ed immacolata, senza ombra
della minima macchia di peccato.
In una maniera pura e divina


18. O anima cara, quale differenza tra un'anima formata in Gesù Cristo con i metodi ordinari di
coloro che, come gli scultori, si fidano della loro abilità e si appoggiano sulla loro capacità, e
un'anima molto docile, distaccata da tutto, ben fusa, e che, senza confidare affatto in se stessa, si
getta in Maria Santissima e si abbandona all'operazione dello Spirito Santo! Quante macchie, quanti
difetti, quante oscurità, quante illusioni, quanto di troppo naturale e di umano c'è nella prima, e
quanto la seconda è pura, divina, simile a Gesù Cristo!
Perché Maria è il Paradiso e il mondo di Dio

19. Non c'è, né ci sarà mai creatura alcuna in cui Dio sarà più grande, al di fuori di Lui stesso e in
Lui stesso, che nella divina Maria, senza eccettuare i Beati, i Cherubini e i più alti Serafini, nel
Paradiso stesso. Maria è il Paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, dove il Figlio di Dio è entrato
per operarvi meraviglie, per custodirlo, per compiacervisi. 
    Egli ha creato un mondo per l'uomo pellegrino, ed è questo che abitiamo; 
ha creato un mondo per l'uomo beato, ed è il Paradiso; ma ne
ha creato un altro per Lui stesso e gli ha dato nome Maria: mondo, questo, sconosciuto a quasi tutti i
mortali qui in terra, e incomprensibile anche a tutti gli Angeli, i Beati Comprensori del Cielo, i
quali, meravigliati di vedere Dio così alto e così distante da tutti loro, così separato e così nascosto
nel suo mondo: la divina Maria, esclamano giorno e notte: "Santo, Santo, Santo!".
Paradiso dove lo Spirito santo fa entrare la nostra anima perché vi trovi Dio

20. Beata, mille volte beata è quaggiù quell'anima, a cui lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria,
perché lo conosca; a cui apre questo giardino chiuso perché vi entri; questa fonte suggellata perché
vi attinga e beva a gran sorsi le acque vivificatrici della grazia! Quest'anima non troverà che Dio
solo, senza creatura, in quest'amabile creatura: ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo ed
elevato, infinitamente condiscendente e proporzionato alla propria debolezza. Dio, essendo
dappertutto, si può trovare dappertutto, perfino nell'inferno; ma non vi è luogo in cui la creatura
possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza quanto in Maria, poiché
appunto per questo Dio si incarnò in Lei. Dovunque egli è il pane dei forti e degli Angeli, ma in
Maria è il Pane dei figli.
Perché Maria, lontano dall'esserci di ostacolo, getta la nostra anima in Dio e la unisce a Lui

21. Non si creda, dunque, come alcuni falsi illuminati, che Maria, perché creatura, sia di
impedimento all'unione con il Creatore; non è più Maria che vive, ma Gesù Cristo solo, Dio solo
che vive in Maria. La sua trasformazione in Dio supera quella di San Paolo e degli altri Santi, molto
più che il Cielo non superi in altezza la terra. Maria è stata creata solo per Dio, e quindi, ben lontano
dal ritenere per se stessa un'anima, la getta in Dio e la unisce a Lui tanto più perfettamente quanto
più questa anima è unita a Lei. Maria è l'eco meravigliosa di Dio, che non risponde che: "Dio",
quando le si grida: "Maria"; che glorifica soltanto Dio, quando, con Sant'Elisabetta, viene chiamata
beata. Se i falsi illuminati, così miseramente ingannati dal demonio perfino nell'orazione avessero
saputo trovare Maria, e per mezzo di Maria, Gesù e, per mezzo di Gesù, Dio, non sarebbero caduti
così miseramente.
Quando si è trovata Maria e, per mezzo di Maria, Gesù e, per mezzo di Gesù, Dio Padre, si è trovato
ogni bene - dicono le anime sante -, e chi dice ogni bene. non eccettua nulla: ogni grazia ed ogni
amicizia presso Dio, ogni sicurezza contro i nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni
facilità ed ogni vittoria contro le difficoltà di salvarsi, ogni soavità ed ogni gioia nelle amarezze
della vita.

Perché Maria ci dà la grazia di portare con pazienza e con gioia le croci


22. Non è detto che colui, che per mezzo di una vera devozione ha trovato Maria, sia libero da croci
e da patimenti; al contrario! Egli, anzi, ne è assalito più di chiunque altro, perché Maria, essendo
Madre dei viventi, dà a tutti i suoi figli pezzi dell'Albero di Vita, che è la Croce di Gesù; bensì, se
da una parte Maria taglia loro delle buone croci, dall'altra ottiene loro la grazia di portarle con
pazienza e perfino con gioia; di modo che le croci che Ella dà a quanti le appartengono, sono
piuttosto canditi o croci candite anziché croci amare; ovvero, se per qualche tempo sentono
l'amarezza del calice che bisogna bere necessariamente per essere amici di Dio, la consolazione,
poi, e la gioia che questa buona Madre fa seguire alla tristezza, li anima incredibilmente a portare
croci ancor più pesanti e più amare.

Conclusione di questa prima parte

Per diventare santi, bisogna dunque saper trovare Maria, la Mediatrice delle grazie, e ciò per mezzo di una 'vera devozione' alla Santissima Vergine.

23. La difficoltà è quindi di saper trovare realmente la divina Maria, per trovare ogni grazia in
abbondanza. Dio, perché assoluto padrone, può comunicare egli stesso direttamente ciò che in via
ordinaria non comunica se non per mezzo di Maria, né senza temerarietà si può negare che qualche
volta, anzi, lo faccia; però, nell'ordine della grazia - come dice San Tommaso -  Dio, visto l'ordine
stabilito dalla sua divina Sapienza, ordinariamente non si comunica agli uomini che per mezzo di
Maria. Per salire fino a Lui e unirsi a Lui, è necessario servirsi dello stesso mezzo di cui Egli si
servì per scendere fino a noi, per farsi uomo e per comunicarci le sue grazie: questo mezzo è una
vera devozione a Maria Vergine

http://www.corsiadeiservi.it/public/content/testi%20e%20documenti/IL%20SEGRETO%20DI%20MARIA.pdf

AVE MARIA PURISSIMA!

martedì 16 luglio 2019

IL SEGRETO DI MARIA! (1)

"IL SEGRETO DI MARIA"
San Luigi Maria Grignon da Monfort
INTRODUZIONE
IL SEGRETO E LE SUE CONDIZIONI

Risultati immagini per Consuelo: Maria Puerta del Cielo - pdf

l. Ecco un segreto, o anima predestinata, che l'Altissimo mi ha rivelato e che io non ho potuto
trovare in alcun libro, né vecchio, né nuovo. Io te lo confido nel nome dello Spirito Santo, a patto:

1) di non rivelarlo a nessuno se non a quelle persone che ne siano meritevoli per le loro orazioni, le
loro elemosine, le loro mortificazioni, le loro persecuzioni pazientemente sofferte, il loro distacco
da ogni cosa ed il loro zelo per la salvezza delle anime;

2) di servirtene per diventare tutta santa e celeste, poiché questo segreto non diviene grande se non a
misura di come un'anima lo adopera. Guardati quindi dal rimanere con le braccia conserte, senza far
nulla; il mio segreto si cambierebbe in veleno e sarebbe la tua condanna;

3) di ringraziare Dio, tutti i giorni della tua vita, per la grazia che ti ha concesso di rivelarti un
segreto che non meritavi affatto di conoscere e del quale capirai meglio il pregio e l'eccellenza
(sulle prime però imperfettamente, a causa della moltitudine e della gravità dei tuoi peccati e del
segreto amore a te stessa) di mano in mano che te ne servirai nelle azioni ordinarie della vita.





La preparazione per riceverlo

2. Prima però di appagare il tuo desiderio ardente e naturale di conoscere la verità, recita
devotamente in ginocchio l'Ave Maris Stella e il Veni Creator, per chiedere a Dio la grazia
d'intendere e gustare questo mistero divino.
A causa del poco tempo che io ho di scrivere, e tu di leggere, dirò tutto in breve.


PRIMA PARTE
L'UFFICIO DI MARIA NELLA NOSTRA SANTIFICAZIONE

A) NECESSITA' DI SANTIFICARSI PER MEZZO DI MARIA

Bisogna farsi santi: Dio lo vuole

3. O anima, immagine vivente di Dio e riscattata dal Sangue prezioso di Gesù Cristo, il tuo Signore
vuole che tu diventi santa come Lui in questa vita, e gloriosa come Lui nell'altra.
L'acquisto della santità di Dio è la tua sicura vocazione; a questo devono dunque mirare tutti i tuoi
pensieri, tutte le tue parole, tutte le tue azioni, tutte le tue pene, e tutti i movimenti della tua vita,
altrimenti tu resisti a Dio, non facendo ciò per cui ti ha creata e ti conserva.
Oh, quale opera stupenda! La polvere cambiata in luce, la sozzura in purezza, il peccato in santità,
la creatura nel Creatore e l'uomo in Dio!
Oh, opera stupenda! Lo ripeto, ma opera difficile in se stessa ed impossibile con le sole forze della
natura. Dio solo, con la sua grazia, ed una grazia copiosa e straordinaria, può venirne a capo; la
creazione stessa dell'universo non è un capolavoro così grande come questo!
Per santificarsi, bisogna praticare la virtù

4. Come farai tu, anima predestinata? Di quali mezzi ti servirai per salire dove Dio ti chiama? I
mezzi di salvezza e di santità sono noti a tutti sono scritti nel Vangelo, sono spiegati dai maestri
della vita spirituale, sono praticati dai Santi e necessari a quanti vogliono salvarsi e giungere alla
perfezione; essi sono l'umiltà del cuore, la preghiera continua, la mortificazione universale,
l'abbandono alla divina Provvidenza, la conformità alla volontà del Signore.
Per praticare la virtù, è necessaria la grazia di Dio

5. Per servirsi di tutti questi mezzi di salvezza e di santità, la grazia del soccorso di Dio è
assolutamente necessaria, e questa grazia è concessa a tutti più o meno grande: nessuno ne dubita.
Dico più o meno grande, poiché il Signore, benché d'infinita bontà, non concede a tutti nella stessa
misura ed intensità la sua grazia, sebbene a ciascuno ne dia a sufficienza. Ora, l'anima fedele con
una grazia grande fa una grande azione, e, con una grazia debole, ne fa una piccola; quindi il valore
e l'eccellenza delle nostre azioni sono in proporzione del valore e dell'eccellenza della grazia
concessa da Dio e corrisposta dall'anima. Questi principi sono incontestabili.

Per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria

6. Tutto dunque si riduce a trovare un mezzo facile per ottenere da Dio la grazia necessaria per
diventare santo: proprio questo mezzo voglio indicarti e dico che per trovare la grazia di Dio,




AVE MARIA PURISSIMA!